sabato 20 luglio 2013

George Lucas Redux



di James Franco

In onore di non so che cosa, mi sono immerso di nuovo nei film di George Lucas. Suppongo che sia a causa delle news di una nuova trilogia di Star Wars. Recentemente ho letto Skywalking, la biografia di Lucas di Dale Pollock. Il libro espone dettagliatamente gli sforzi che ha sopportato per farsi strada verso una posizione di indipendenza artistica, qualcosa di importante per lui dopo essersi bruciato con THX-1134 e American Graffiti.

Non è divertente pensare a quel giovane strambo che inventa Star Wars nel suo studio, che si tira i capelli mentre scrive quella che sarebbe diventata una nuova religione? E' pazzesco pensare che un tizio se ne sia venuto fuori con tutte quelle cazzate e che ora sia incastonato in tutte le nostre teste, profondissimo. Dite quello che volete su Star Wars, è una pietra di paragone culturale con un'impronta che è più grande del piede che l'ha fatta. E' anche un gran bel film.

C'è un momento in Raiders of the Lost Ark in cui Indy minaccia di far saltare in aria l'arca con un bazooka. Il suo rivale archeologico, Belloq dagli occhi azzurri, dice qualcosa del tipo, "Non lo farai saltare in aria, Dr. Jones. Questa [l'arca] è storia. Siamo solo di passaggio." E' così che mi sento sui film di Indy e Star Wars--perlomeno tutti quelli fatti prima del 1999.

C'è qualcosa sulla mia lealtà verso le serie di trilogie originali e il mio rifiuto dei successivi film di Indy e Star Wars che dice qualcosa sulla resistenza dei film originali e sul loro stato in quanto pezzi di storia. Certo, si tratta di nostalgia. Quei film non sono solo una parte della storia del cinema, o della storia culturale —contengono la mia storia personale. Posso tornare sui film originali e ricordare la mia infanzia. Come una canzone preferita del passato che evoca un periodo nel tempo, quei film possono portarmi immediatamente ai giorni in cui passavo così tanto tempo ad immaginare me stesso in quei mondi. Come Proust, le immagini sullo schermo mi portano al mio io più giovane, che risucchiava tutto su quei film e dipingeva la mia vita suburbana con il loro spettacolo.

Lucas era un tipo che stava semplicemente facendo roba che lui amava. American Graffiti era un inno alla sua giovinezza. Era un falso ingrassatore che faceva schifo a scuola. Avrebbe probabilmente vissuto un'esistenza tranquilla se non avesse avuto un incidente d'auto che gli ha cambiato la vita e che lo ha messo sulla strada verso la serietà. Alla fine si è iscritto alla scuola di cinema USC, un posto dove un giovane tecnico poteva prosperare. Il suo primo film studentesco, e poi l'eventuale lungometraggio, THX, hanno rivelato la sua predilezione per lo sci-fi. American Graffiti è stato per lui un modo per fare con i film ciò che molti giovani scrittori fanno con i loro primi libri. Ha immortalato il giovane deficiente che era un tempo, ha incapsulato il tempo e l'umore del periodo proprio prima che ha iniziato a diventare quello per cui è conosciuto. So di aver fatto lo stesso con il mio primo libro. Il titolo dice tutto, Palo Alto —sto scrivendo su un posto specifico.

Star Wars e Indy erano cose che un tempo non esistevano. George e infine Lawrence Kasdan le hanno escogitate. Hanno preso da molte fonti come Buck Rogers, James Bond, e addirittura da alcuni vecchi film della seconda guerra mondiale, e hanno creato qualcosa di indelebile. E mentre erano ispirati dai vecchi serial, i loro film hanno influenzato tutti da Ridley Scott con Alien a Jerry Bruckheimer e il suo franchise di National Treasure.

So che Han Solo ha avuto un'enorme influenza su come ho pensato al mago in Oz, un amabile furfante che è trascinato con riluttanza nella lotta per il bene. E viene fuori che Indiana Jones è un modello per la mia vita più di quanto avrei mai potuto immaginare: un professore universitario che divide il suo tempo tra insegnare e viaggiare per il mondo avendo avventure.

Ho pensato di approfondire sul perché ho rifiutato le incarnazioni più recenti di queste serie, ma non penso che sia importante. Quello che è più importante è che i tizi dietro a quei franchise hanno fatto di più. Hanno cercato di dare a tutti quello che volevano. South Park può farsi beffa di Spielberg e Lucas quanto vuole, almeno ci hanno provato. Abbiamo aspettato due decenni per i nostri sequel. Il problema era che i sequel sono stati rilasciati in un mondo diverso con aspettative diverse dei primi film. Quando è stato rilasciato il primo Star Wars è uscito su meno di 50 schermi! Questo è quanto poco lo studio credeva in esso. Ha preso tutti alla sprovvista. Ma quando le persone hanno a che fare con i sequel ci sono nuove aspettative. E quando qualcosa ha dominato la coscienza culturale per decenni e ha servito da corona del canone di film popolare, allora le aspettative poste su di un sequel sono infinite.

L'altro problema è che i film che erano cambi di gioco ora devono competere con spettatori che sono cresciuti all'interno nel nuovo ambiente che i vecchi film hanno creato. Tecnologia e gusti cambiano. Qualcosa che è fatto tesoro attraverso la garza della nostalgia può essere preservato nel favore del pubblico, ma se lo stesso film fosse fatto oggi che è stato fatto 20 anni prima, non verrebbe ricevuto nello stesso modo. Come Pierre Menard di Borges, se Don Quixote è riscritto in un luogo e tempo diverso, lo stesso esatto testo, assume un significato completamente nuovo. Diventa un libro nuovo.

Lucas non sta rifacendo gli stessi film. Sta cercando di fare cose che sono nuove. Ma, come l'arca in Raiders, i suoi film sono diventati storia. Quindi anche se ha guadagnato la sua indipendenza finanziaria da Hollywood e controlla questi film, appartengono davvero a tutti noi. I nazisti potevano portare l'arca in giro e aprirla se volevano, ma quando l'hanno fatto hanno dovuto affrontare gli spiriti che un tale atto ha sprigionato. In quel caso, i nazisti hanno avuto le loro facce sciolte. Quando Lucas riapre la sua scatola culturale, corre sempre il rischio di tirar fuori o i dieci comandamenti (il contenuto originale dell'arca) o l'ira dell'audience che ha creato.

fonte Vice / traduzione Eva Edmondo

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