martedì 30 aprile 2013

James Franco supporta il matrimonio gay

Non vogliamo aggiungere altro, se non le stesse parole che accompagnano questa foto pubblicata da James su instagram: SAME SEX MARRIAGE. A pochi giorni dal premio ritirato al Miami Gay & Lesbian Film Festival (qui il video del suo intervento), assumono un significato ancora più forte per una presa di posizione mai come in questo periodo necessaria.

La prima newyorkese di "The Iceman"

New York, 29 aprile -- James Franco partecipa al party organizzato da Grey Goose per la premiere americana di "The Iceman" al Tribeca Film Festival. Con lui il resto del cast: Michael Shannon, Winona Ryder e Ray Liotta.



Qui gallery completa >>

Some More Books: Part 4



Caro D___,

Un paio di settimane fa sono andato alla fiera del libro al Museo di Arte Contemporanea di Los Angeles, e in uno dei tanti stand in cui si vendevano libri d'arte ho trovato un libro di David Robbins sulla commedia nell'arte, chiamato Concrete Comedy: An Alternative History of Twentieth-Century Comedy. L'ho aperto immediatamente perché tratta di molte tematiche di cui mi interesso, che confluiscono nel punto in cui arte, consumismo e intrattenimento si intersecano. Robbins è un artista e un critico che si occupa di commedia come suo proprio medium e ne ha sviluppato una personale teoria, che la vede come una pratica artistica che chiama commedia concreta. E' una commedia di comportamento, realtà, performance e concetto. La propone in contrapposizione alla tradizionale commedia dell'avanspettacolo, delle gag e delle situazioni comiche. Robbins si interessa alle commedie che indagano sul mondo reale, che traggono il loro potere e significato da questa connessione. Uno dei suoi principali esempi relativi a questo approccio è Andy Kaufman, un uomo che lavorava con il mondo fittizio della televisione, ma anche con delle trovate meno chiaramente decifrabilli che risiedevano da qualche parte tra la performance e la realtà, con delle vere interazioni con il pubblico, il quale si trovava a non avere più il ruolo di passivo recettore dell'informazione. Nella fattispecie, nel suo spettacolo di wrestling, Andy era il cattivo; lottava solo con donne, insultandole sessualmente con cognizione di causa, perché l'insulto portava le donne ad un pieno, rabbioso coinvolgimento in quello che stava facendo. Robbins attribuisce molto del successo di Kaufman al freddo e distaccato umorismo che Andy utilizzava ogni volta. Il modo in cui Robbins parla dei metodi di Andy in questo libro rende il soggetto doppiamente interessante, perché mostra essenzialmente come funziona un certo tipo di commedia. Si potrebbe pensare che questo non sia il modo più divertente o creativo di fare commedia. Sascha Baron Cohen si prende gioco di questa analisi in Borat, ma qui l'intenzione non è far ridere, è concettualizzare un nuovo tipo di commedia. Facendo questo, Robbins è uno scrittore davvero convincente, perché fa un ritratto di un personaggio alle prese con un concetto molto complesso, che altrimenti non sarebbe compreso.

lunedì 29 aprile 2013

James Franco promuove "A California Childhood" a Palo Alto

Il 13 maggio prossimo, a Palo Alto, James Franco parteciperà ad una discussione sul suo ultimo libro, A California Childhood con una speciale moderatrice: sua madre, Betsy Franco.

La famiglia Franco in uno scatto contenuto in "A California Childhood"

Per la prima volta Franco parlerà del suo nuovo libro davanti ad un pubblico, e quale luogo migliore se non la sua città di nascita e con quale persona migliore se non sua madre per conversare su un progetto così intimo, che guarda indietro alla sua infanzia, con uno sguardo insieme tenero e nostalgico?

L'evento si terrà alle 19.00 presso la libreria Kepler's Book.

domenica 28 aprile 2013

James Franco dirigerà The Garden of Last Days



Anche questa sarà un'estate piena di impegni per James Franco.

Dopo le riprese di Good People che inizieranno a Londra subito dopo Cannes, Franco tornerà a New York per il suo prossimo film da regista, l'adattamento del romanzo di Andre Dubus III The Garden of Last Days (in Italia pubblicato da Piemme con il titolo Il giardino delle farfalle notturne).

E' la storia di tre personaggi le cui strade ad un certo punto si incrociano: April, una spogliarellista che porta con sé al lavoro la sua bambina di tre anni; un uomo arrabbiato che viene cacciato dal locale in cui lavora April; e un nuovo cliente, strano, ossessionato dalla ragazza, e pronto a pagarla molto bene, ma più per i suoi occhi che per il suo corpo.

Le riprese inizieranno a New York il prossimo 8 luglio. James Franco produrrà il film con i suoi collaboratori di sempre Vince Jolivette e Miles Levy e interpreterà uno dei ruoli principali. Alla produzione parteciperanno anche Gerard Butler, Alan Siegel, Danielle Robinson e Hanna Weg (autrice della sceneggiatura).

fonte deadline

James Franco riceve l'HBO Latin America Ally Award al Miami Gay & Lesbian Film Festival



Miami Gay & Lesbian Film Festival, 27 aprile -- Durante la cerimonia di premiazione che ha anticipato la prima del film israeliano Out In The Dark, James Franco riceve l'HBO Latin America Ally Award per il continuo supporto alla comunità LGBT.

Intervistato a riguardo da SFGN ha dichiarato "Per me è un grande onore," ribadendo che il suo interesse per il mondo gay è nato con il film My Own Private Idaho di Gus Van Sant. "Ho parecchie cose in comune con la comunità LGBT e ho molte ragioni e interessi, sia artistici che estetici, per i quali mi sono avvicinato al cinema queer. My Own Private Idaho mi ha influenzato sotto molti aspetti. L'ho visto la prima volta quando ero al liceo e da allora non ho più smesso di guardarlo."

A proposito dei ricorrenti ruoli gay nella sua filmografia, James ha aggiunto: "In passato interpretare ruoli gay era visto come deleterio per la carriera di un attore, ma per me non è stato così, e anche se lo fosse questa cosa non mi fermerebbe mai dal partecipare ai progetti che mi interessano."

Stasera verrà proiettato il film Interior. Leather Bar.

James Franco per 7 For All Mankind: i video conclusivi di ‘A Beautiful Odyssey’

James Franco e 7 For All Mankind concludono la loro campagna promozionale ispirata alla poetica di William Blake. Realizzata in tre segmenti, i cui finali sono stati votati su facebook dagli utenti, A Beautiful Odyssey, racconta l'amore e il dolore che circonda tutte le decisioni che ci troviamo a prendere.

Qui sotto, i video conclusivi della campagna, in due versioni: quella montata da James Franco e quella decisa dal pubblico



Arriva in Italia Hollywood Heights, la soap con James Franco

Amori tribolati, ribellione giovanile, romanticismo, domande esistenziali, emozioni e tanta musica: questi gli ingredienti di Hollywood Heights - Vita da Popstar, la teen-soap campione di ascolti del canale Nickelodeon da domani in Italia, in esclusiva su MTV.



Negli 80 episodi della prima stagione conosceremo Loren (Brittany Underwood), timida studentessa con il sogno di diventare un'autrice di canzoni la cui vita cambia radicalmente quando invia il testo di un suo brano ad un concorso sponsorizzato dalla sua amata rockstar Eddie Duran (Cody Longo).

Tra le guest-star della prima stagione, James Franco, che partecipa a 6 episodi nei panni dello spietato discografico Osborne Silver.

Hollywood Heights andra in onda da lunedi al venerdi alle 16:50. Ma quando potremo vedere James? Già dal secondo episodio, in onda martedi.

sabato 27 aprile 2013

James Franco in 'Queen of the Desert' di Werner Herzog?

Secondo Deadline, James Franco sarebbe in trattative per entrare nel cast di Queen of the Desert, prossimo film del grande regista tedesco Werner Herzog.
 
Si tratta di un biopic su Gertrude Bell, viaggiatrice, scrittrice, archeologa, esploratrice, cartografa, agente segreto e diplomatica per conto dell'Impero Britannico all'inizio del XX secolo. Ebbe un ruolo fondamentale nella Rivolta Araba, negli anni della Prima Guerra Mondiale, e contribuì alla formazione di stati come l'Iraq e la Giordania, collaborando con T.E. Lawrence, meglio noto come Lawrence d'Arabia.

Naomi Watts interpreterà Gertrude Bell e Robert Pattinson Lawrence d'Arabia. Se le trattative si concludono positivamente, James Franco subentrerà nel ruolo (ancora ignoto) prima affidato a Jude Law, che ha dovuto lasciare il progetto, perché nello stesso periodo porterà sulla scena teatrale londinese l'Enrico V di Shakespeare.

Speciale Tribeca: Intervista a Christina Voros

Pubblichiamo la traduzione dell'intervista di Niki Cruz a Christina Voros, uscita sul sito The Inquisitr in occasione del Tribeca Film Festival.



James Franco presenta al Tribeca Film Festival The Director, per la regia della sua storica collaboratrice Christina Voros. Al suo secondo documentario, la Voros fa luce su una misteriosa figura a capo di un potente impero. E' opinione generale che una donna alla direzione di una maison così storica come Gucci debba darsi molte arie, ma i fortunati che riusciranno a vedere questo ritratto del direttore creativo di Gucci Frida Giannini, saranno positivamente sorpresi nello scoprire che questo documentario annulla quella credenza. In un'unitaria struttura in tre atti, la Voros ritrae il suo soggetto in una luce naturale, senza però esimersi dall'indagare tutto quello che bisogna fare per guidare un brand leggendario. Mostrando i dietro le quinte delle patinate sfilate, fino alla (qualche volta esasperante) ricerca della borsa perfetta per quella collezione, The Director rivela che ogni dettaglio apparentemente superficiale ha uno scopo più importante nella vita di Frida Giannini.

L'elemento fondamentale che emerge durante i tre atti è la collaborazione. Le decisioni in merito alle sfilate sono il risultato di un lavoro di gruppo, così come lo è il film stesso. Parlando con Niki Cruz di The Inquisitr, Christina Voros fa emergere l'idea della collaborazione come guida di ogni area della creatività. La storia non finisce quando scorrono i titoli di coda. Con cinque collaborazioni con Franco all'attivo, sembra solo l'inizio di una ben più grande relazione artistica.

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THE INQUISITR: E' la tua prima volta al Tribeca? 
CHRISTINA VOROS: Da regista lo è. Ma ero qui anche tre anni fa con James [Franco] per un film che ho girato con lui chiamato Saturday Night. Era un documentario sul Saturday Night Live.

Collabori molto con James. Ci spieghi com’è iniziata?
Ho studiato alla NYU e lì ho incontrato un professore e mentore, il regista Jay Anania. James ha seguito lo stesso corso qualche anno dopo di me e stava cercando un direttore della fotografia con cui collaborare. Jay era il suo insegnante e ci ha presentati. Ricevetti una telefonata dal socio produttore di Franco e non conoscevo molto bene il suo lavoro allora. Era proprio il momento in cui le cose stavano incominciando ad esplodere per lui. Ci siamo incontrati da registi e collaboratori. Ho lavorato a cinque cortometraggi diretti da lui e questo è il nostro terzo documentario. Poi abbiamo girato quattro lungometraggi. Il più recente è As I Lay Dying, che sarà presentato a Cannes. E' divertente lavorare con qualcuno che fa così tante cose come lui, perché ti tiene davvero impegnata.

giovedì 25 aprile 2013

As I Lay Dying: il primo teaser poster

Sapremo solo tra qualche giorno la data della premiere di "As I Lay Dying" al prossimo Festival di Cannes, ma nell'attesa arriva il primo teaser poster.

lunedì 22 aprile 2013

Inizieranno a fine maggio le riprese di "Good People"



Il prossimo progetto a cui lavorerà James Franco sarà "Good People", diretto Henrik Genz, regista danese di "Terribly Happy", al suo esordio con un film in lingua inglese. Le riprese cominceranno a maggio a Londra.

Prodotto dalla Millennium Film, "Good People" (tratto dall'omonimo romanzo di Marcus Sakey) è la storia di Tom e Anna Reed, una coppia americana che vive a Londra, sommersa dai debiti contratti per sostenere le spese mediche necessarie al raggiungimento del loro sogno: avere un bambino. Quando il loro padrone di casa, che abita nel loro stesso palazzo, muore, lascia una busta con 200.000 sterline. Tom e Anna la prendono, ma sarà l'inizio di una serie di gravi problemi.

Sapevamo già che James Franco interpreterà il ruolo di Tom. Per quello di Anna, inizialmente era coinvolta Jessica Chastain, che poi riunuciò a causa di impegni conflittuali. Al suo posto è subentrata l’attrice americana Kate Hudson. Del cast farà parte anche Omar Sy, lanciato dal film francese “Quasi Amici”.

fonte deadline

James Franco al Tribeca Film Festival

New York, 21 aprile -- James Franco partecipa alla prima mondiale di "The Director" al Tribeca Film Festival. Con lui, Christina Voros, la regista del film. Ecco le immagini dal photocall. 



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(April 21, 2013 - Zimbio, Source: Jemal Countess/Getty Images North America)

domenica 21 aprile 2013

Guarda il trailer di "The Director"

Diciotto i mesi passati da Christina Voros al fianco di Frida Giannini, creative designer di Gucci, nonchè donna tra le più influenti al mondo. "Quando ero bambina sognavo di diventare madre, con una bella famiglia, un giardino con bellissimi fiori, un cane; mai mi sarei aspettata una vita come questa", dice la Giannini nel primo trailer di "The Director" diffuso questa settimana. Nel video anche James Franco, da anni volto Gucci e testimonial della nuova linea uomo Made To Measure. "The Director", lo ricordiamo, verrà presentato oggi al Tribeca Film Festival di New York. Sia la Voros che James sono attesi alla premiere.

venerdì 19 aprile 2013

Thirty-Five



Oggi compio 35 anni, non che la cosa importi a qualcuno. Passerò la giornata a lavorare ad un film con il mio amico Jonah Hill (interpreto un assassino sociopatico). Ricordo che imparai delle cose sui sociopatici al liceo, nel corso di sociologia tenuto dal grande professor Roland. Riusciva a fare più addominali di qualsiasi studente; li sfidava in delle gare appesi alla porta della classe. Ci portò anche in gita in un carcere in cui i detenuti svolgono il lavoro carcerario; straordinario. Ricordo il viso di un uomo che ci fissava attraverso la piccola finestra della sua porta, oscillava mentre si stava masturbando.

Se guardo così indietro, mi rendo conto che sono veramente cresciuto; non riuscirei ancora a battere il professor Roland negli addominali, ma ho una professione adesso -- anche se strana, sono pagato per fingere di essere una persona come quelle, senza empatia per gli altri, almeno lo sono in questo film. E' bello aver capito che se sei aperto, la vita cambia eccome, e in meglio .Il giorno del mio trentunesimo compleanno scrissi una poesia. Ho fatto un po' di cose nel frattempo, ma questa poesia riesce ancora a dire come mi sento ai compleanni.


Happy Birthday, James Franco!

"I was born in 1978 at Stanford Hospital and spent my first eighteen years in a single house at the end of a cul-de-sac in Palo Alto."  

Oggi James compie 35 anni. Gli facciamo i nostri migliori auguri di buon compleanno citando un estratto da "A California Childhood", il suo nuovo libro -- fortemente autobiografico -- appena dato alle stampe.

giovedì 18 aprile 2013

"As I Lay Dying" in concorso a Cannes nella sezione Un Certain Regard

Con i tantissimi progetti in post-produzione di James Franco, era quasi prevedibile che almeno uno sarebbe entrato nella selezione ufficiale del prossimo Festival di Cannes, che si terrà dal 15 al 26 maggio prossimi.

Un sorpresa c'è stata però. Il titolo selezionato non è né quel "Black Dog, Red Dog", fratello del "Tar" presentato allo scorso festival di Roma, né "Child of God", le cui riprese sono terminate ormai da più di un anno. Ma siamo sempre nella provincia americana, sempre raccontata dalla penna di un maestro della letteratura statunitense. Il film è "As I Lay Dying" ("Mentre Morivo"), girato in Mississippi tra agosto e ottobre dello scorso anno, adattato da Franco a partire dall'omonimo romanzo di William Faulkner.

James Franco nei panni di Darl Bundren sul set di "As I Lay Dying"

Faulkner è uno dei suoi autori preferiti di sempre e "Mentre Morivo", uno dei libri che ama di più. Facile immaginare, quindi, quanto gli stia a cuore questo progetto e quanto significhi per lui (e per noi) la sua partecipazione al primo festival cinematografico del mondo.

Il film gareggerà nella sezione Un Certain Regard, dedicata al cinema più sperimentale e sarà in competizione, tra gli altri, con "The Bling Ring" di Sophia Coppola, "Les Salauds" di Claire Denis e con l'esordio alla regia della nostra Valeria Golino. I premi per questa sezione saranno assegnati da una giuria capitanata dal regista danese Thomas Vinterberg.

Il calendario delle proiezioni sarà comunicato qualche giorno prima dell'inizio della kermesse.

lunedì 15 aprile 2013

MTV Movie Awards: il video di apertura con James Franco e Rebel Wilson


Se volete un assaggio degli MTV Movie Awards andati in onda stanotte, non potete perdere assolutamente il video di apertura con James Franco e Rebel Wilson. Insieme promettevano scintille e fortunatamente non hanno deluso le aspettative con uno dei migliori opening degli ultimi anni.

Rifugiata in una tenda, da qualche parte nalla campagna australiana, Rebel riceve la visita dell'esploratore James Franco, che la invita a presentare lo show e lasciarsi alle spalle solitudine, pigiami rosa e cuscini a forma di Channing Tatum. Il tempo però stringe. Come arrivare in tempo per la cerimonia? Niente paura: James ha con sé la soluzione nel retro della jeep.


sabato 13 aprile 2013

Some More Books: Part 3



Caro D______,

9.00, Los Angeles.

Ciao, sono James. Non mi sento molto bene. Sono distrutto. Ora sono nella mia casa di Los Angeles, ma vengo dal tour promozionale di Oz in giro per il mondo. Berlino, Tokyo, Daytona, Mosca, Londra e avanti e indietro tra New York e Los Angeles, a volte solo per 24 ore, altre per 72. Sono appena stato ad Austin, forse per 12 ore. Ho presentato uno dei progetti dei miei studenti, Tar, basato sulle poesie di C.K. Williams. Sono stanco morto. Ho letto e scritto qualcosa e visto quello che potevo di ogni città, ma la stampa ti esaurisce. Specialmente perché è la mia faccia ad essere proiettata in tutto il mondo e sembra che sia io a volermi fare tutta quella pubblicità, e poi la gente mi critica perché sono dappertutto. E' un film per bambini, quindi mi fanno domande specifiche, sempre le stesse: "Hai imparato trucchi magici?" "Dicci qualche aneddoto divertente dal set!" "Senti la pressione di essere in un prequel di un film così amato?" "Se avessi un potere magico, quale sarebbe?" All'ultima dico sempre che spererei di poter guarire le persone malate, ma me l'hanno chiesto tante volte durante la giornata che alla fine dicevo, "Ce l'ho un potere magico; è la vista a raggi X." Così i giornalisti di solito arrossivano e passavano alla domanda successiva.

Sono molto soddisfatto del film e anche dell'altro in uscita subito dopo, Spring Breakers, ma il tour promozionale è stato davvero pesante. Sto per andare sull'Hollywood Boulevard, avrò la mia stella sulla Walk of Fame. E' un grande onore, ma è surreale. Non me lo sarei mai aspettato.

***

James Franco sul set di "True Story"

New York, 11 aprile -- Continuano le riprese di True Story, il thriller diretto da Rupert Goold con protagonisti James Franco e Jonah Hill. Il film è la storia -vera- del giornalista Michael Finkel (Jonah Hill), licenziato dal New York Times dopo la cattura dell'assassino Christian Longo (James Franco). Dopo aver sterminato la sua famiglia, Longo si è rifugiato in Messico assumendo proprio l'identità del giornalista. Dopo l'arresto tra i due nasce un rapporto teso e intenso, rafforzato dal fatto che Longo accetta di parlare solo con il vero Finkel. Con il processo alle porte, Christian Longo proverà a convincere Finkel della sua innocenza ed il giornalista cercherà di scoprire, tra mille inganni e falsità, ciò che è realmente accaduto alla famiglia Longo. I contenuti delle loro conversazioni sono alla base dell'omonimo romanzo pubblicato da Finkel nel 2006.

venerdì 12 aprile 2013

James Franco: sono ossessionato da “My Own Private Idaho”

Quando ho chiesto a Gus Van Sant di rimontare "Belli e Dannati" ("My Own Private Idaho"), ho capito quanto molti artisti e registi siano debitori a Shakespeare.

DI JAMES FRANCO



Recentemente ho fatto un film, "My Own Private River", presentato alla Gagosian Gallery di Los Angeles, insieme a dipinti di Gus Van Sant, il regista dell'originale "My Own Private Idaho".

E' un progetto insolito. Adoravo "Belli e Dannati" da ragazzo. Anche prima di recitare lo guardavo ripetutamente: c'era qualcosa, le emozioni, l'estetica, la famiglia improvvisata dai ragazzi, che parlava al mio io adolescente. Bob Pigeon, interpretato da William Richert, potrebbe essere il Falstaff di Shakespeare nell’Enrico IV; Scott Favor, interpretato da Keanu Reeves, potrebbe essere il Principe Hal; e Mike Waters, nel film River Phoenix, potrebbe essere Poins. Si trovano l’un l’altro ai margini della società e si aiutano per quel periodo delle loro vite con un’intricata combinazione di humor, aggressività e comprensione.

Quando, anni dopo, ebbi l'opportunità di lavorare con Gus Van Sant a "Milk", presentammo il film a New York, San Francisco e Los Angeles. Poi Gus voleva fare una première a Portland, la sua città, ma nessuno degli attori voleva andarci. Sapeva che ero ossessionato dal film e mi disse: "James, se vieni a Portland ti faccio fare il giro delle locations di 'Belli e Dannati'"- infatti, cosa curiosa, niente del film fu girato in Idaho. Era un sogno che si avverava, così passammo la giornata insieme a Portland nei vari siti e, sulla strada mi raccontava aneddoti sul periodo delle riprese. "Sai," mi confidò, "ho con me tutte le vecchie pellicole del film." Fu girato nel 1990-91, quindi a parte il montaggio definitivo, Gus aveva centinaia di bobine in archivio. "Le guarderemo?" gli chiesi. "No," rispose lui.

giovedì 11 aprile 2013

Some Plays



Caro F_____,

Come sai, sono stato a New York per lavorare ad un film. Hanno organizzato la mia agenda in un modo orribile, così che ho lavorato per un giorno e mezzo e poi ho avuto due settimane libere. Come sai, ho passato un sacco di quei giorni andando a vedere opere teatrali a Broadway; siamo andati insieme ad una, quella con nel titolo tutti i nomi di opere sui personaggi di Chekhov, con "Spike" alla fine. Quella era un po' volgare, non è vero? Ma alle persone sembra piacere. Una breve carrellata delle altre che ho visto:

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Lucky Guy è un tributo alla defunta Nora Ephron con protagonista il suo vecchio amico Tom Hanks e diretto dal mio amico, il grande George Wolfe. Un gruppo di frequentatori abituali di teatro che ho incontrato una sera al Café Central non aveva belle cose da dire sullo spettacolo in sé, nonostante pensasse che Hanks fosse stato scelto bene nel suo debutto a Broadway (sapevo che aveva fatto del lavoro teatrale a Cleveland all'inizio della sua carriera) e che Wolfe avesse fatto del suo meglio portando in vita il materiale, ma si è opposto alla predominanza dell'indirizzamento diretto al pubblico. In effetti, gli attori recitano almeno il cinquanta per cento delle loro battute direttamente al pubblico, per cui diventa una questione di dire piuttosto che di mostrare. Io non ho trovato questo un difetto quanto piuttosto un espediente che alterava la forma teatrale da una di scene drammatiche, indipendenti a un'orientazione di narrativa, aperta, che rompeva la quarta parete. Il pubblico è ben abituato alla quarta parete che cala, ma forse quando più della metà dell'opera teatrale è fatta così è scoraggiante per i veterani di teatro. "Sì, c'è stata una standing ovation," ha detto il gruppo del Café Central, "Ma questo perché hanno pagato $150 a biglietto. Starebbero in piedi e applaudirebbero un cane che fa dei trucchetti per quel prezzo. E hanno l'opportunità di vedere Hanks." Vero, ma forse c'é qualcosa di Hanks nel ruolo di simpatico Grub Sreet americano che rende il pesante indirizzamento diretto quasi bello, come avere il tuo zio preferito che ti racconta dei vecchi tempi del giornalismo.

E' anche interessante il fatto che questo è uno di un numero di spettacoli che è dotato di una disciplina espressiva che non è teatro drammatico entro gli archi del teatro -- in questo caso il giornalismo.

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Ecco il poster di 'The Director'

Ecco il poster di The Director, il documentario diretto da Christina Voros e prodotto da James Franco che verrà presentato il prossimo 21 aprile, in anteprima mondiale, al Tribeca Film Festival.



L'immagine mostra la protagonista assoluta della pellicola, Frida Giannini, in un suggestivo scatto in bianco e nero che ne immortala la figura pubblica. Christina Voros e la sua telecamera sono state al fianco della direttrice creativa della maison Gucci per più di un anno, raccogliendo istantanee dal backstage delle sfilate e seguendo passo per passo il lungo processo creativo che sta dietro ogni passerella calcata.

fonte refinery29

Some More Books: Part 2



Caro D______,

Sono stato occupato come al solito. Sto dirigendo un film low-budget sull'infanzia di Charles Bukowski. Non è basato sul suo libro Ham on Rye; abbiamo ottenuto i diritti di una delle biografie di Bukowski e stiamo lavorando a partire da quello. Penso che sarà alquanto speciale. Credo che una delle cose che Bukowski fa meglio sia trasformare il dolore in commedia. Ha avuto un'infanzia incredibilmente difficile che racconta con sincerità nel suo lavoro, ma a causa del modo in cui lo fa, essa diventa piacevole e divertente. Realizza anche la compassione, ma è sempre espressa nella commedia. Questo è il tipo di tono che spero di raggiungere nel film, di mostrare l'orribile abuso inflitto da suo padre, ma rendendolo gradevole dando al padre battute divertenti. Questo approccio rende il padre una specie di figura patetica la cui visione della vita è storta, visione che egli impone a suo figlio e a sua moglie. Il fatto di Bukowski è che, per quanto fosse dura la sua vita quando era bambino e adulto, si è trasformato tutto in lavoro, lavoro che è aspro ma spiritoso. Si assegna sempre la parte del perdente, ma alla fine è lui il vincitore perché trasforma le sue perdite in arte. Il Larry Brown che mi hai fatto leggere mi è sembrato molto simile a questo.

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martedì 9 aprile 2013

F for Franco: in arrivo il documentario che esplora l'arte di James Franco

Secondo quanto apprendiamo da due clip pubblicate online, il lato artistico di James Franco sta per essere esplorato a fondo in un imminente documentario intitolato "F for Franco", diretto da Francisco J. Ricardo. Docente di digital media alla Rhode Island School of Design e autore di numerose pubblicazioni di studio teorico sull'arte contemporanea e nuovi media, Ricardo ha seguito James nelle recenti incursioni artistiche, discutendo con lui delle motivazioni e le scelte che stanno dietro i suoi progetti extra cinematografici. 

Non è la prima volta che Ricardo si avvicina al mondo di Franco: sua la prefazione di "Rebel", il libro dedicato all'omonima installazione multimediale inaugurata alla Biennale di Venezia del 2011, e sua la splendida recensione di "The Broken Tower" che se avete perso, potete leggere qui.

Al momento non sappiamo dirvi quando potremo vedere per intero il documentario e attraverso quali canali verrà diffuso, ma vi terremo aggiornati a riguardo.



lunedì 8 aprile 2013

Burning for Gosling



Questa settimana sono andato a vedere Come un Tuono (The Place Beyond the Pines) all'Archlight. Essendo un lunedì, non era pienissimo, ma c'era comunque un pubblico considerevole. Ed è anche un film davvero lungo per quello che è: un personaggio realistico studiato in uno stile altrettanto realistico, in una cornice shakespeariana di peccati che i figli ereditano dai padri. Lo stile ricorda in parte Cassavetes, in parte i fratelli Dardenne, passando per The Wrestler. E' raccontato in tre parti per mostrare come le vite di alcuni sconosciuti si intrecciano e in ogni episodio, con un passaggio del testimone, cambia la focalizzazione. Parte con Gosling, continua con Bradley Coops e poi, quindici anni dopo, con i loro rispettivi figli, interpretati l'uno da Dane DeHaan e l'altro da una specie di Goomba talmente aderente al suo personaggio, che l'effetto è magico: è come se un teppista di Jersey Shore fosse contestualizzato in circostanze molto più serie così da non essere costruito per suscitare le risate scadenti del pubblico di MTV, ma per l'orrore che queste personalità così superficiali e rozze sono capaci di ispirare. Tutti gli attori sono eccellenti e c'è una cosa che Cianfrance riesce a fare: rendere sentimenti semplici e disperati epici come una sinfonia.

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Ho adorato tutto il film. Mi ha coinvolto in ogni minuto della sua durata. Ma qui voglio parlare della prima sezione, quella di Gosling. Voglio farci l'amore con questa sezione.

domenica 7 aprile 2013

James Franco agli MTV Movie Awards 2013



Lei è Rebel Wilson, prorompente rivelazione della commedia cult Pitch Perfect (in uscita in Italia il 16 maggio). Insieme a James Franco ha registrato un video che aprirà la serata di premiazione dei prossimi Mtv Movie Awards, di cui è anche presentatrice. Quando vederlo? In diretta, il 15 aprile alle 4:00, oppure in replica, alle 23:40 del 16 aprile, su MTV Italia.

sabato 6 aprile 2013

Un’infanzia californiana – Intervista a James Franco

Pubblichiamo la versione uncut dell'intervista uscita su "Il Venerdi" di Repubblica.



di Tiziana Lo Porto
   
A due anni dal suo esordio con la raccolta di racconti Palo Alto Stories (In stato di ebbrezza nell'edizione italiana, minimum fax 2012) James Franco è di nuovo in libreria con un libro semiautobiografico e bello. Si chiama A California Childhood (Insight Editions, $29,99), un'infanzia californiana, ed è costruito intorno all'idea e alla pratica della memoria. Il libro comincia come un album di famiglia, con foto dell'infanzia di Franco, dei suoi fratelli Tom e Dave, dei genitori Doug e Betsy, insieme a pagine del diario della madre e poesie. Prosegue con alcuni ritratti in bianco e nero, dipinti e altre poesie che dell'adolescenza raccontano atmosfere, primi amori e sentimento. Finisce con storie sorelle di quelle di In stato di ebbrezza, ambientate ai margini dell'America e abitate da adolescenti impegnati a crescere in una periferia che ogni tanto è solo California, ogni tanto è ovunque nel mondo. E ovunque nel mondo potrebbe essere James Franco adesso, mentre interpreta nuovi colossal, piccoli film indipendenti e serie tv, dirige, preproduce, postproduce altri piccoli film indipendenti, videoclip e spot pubblicitari, va al cinema, si prepara per il suo primo spettacolo a Broadway (Uomini e topi di Steinbeck), legge moltissimo, collabora con alcuni giornali, ha un blog, fa delle interviste, disegna, dipinge, fotografa, è su Instagram, fa collage, crea opere d'arte, espone opere d'arte, suona con la sua band, registra canzoni, pubblica raccolte di racconti e libri d'arte e di poesia, twitta, risponde alle email. 

Dove lo trovi il tempo per scrivere?
Studio scrittura al Warren Wilson College. Mi sono diplomato lì in poesia, adesso studio narrativa. Per cui sono costretto a scrivere minimo cinquanta pagine di narrativa al mese. Di solito ne scrivo di più. Le scadenze mi motivano.

Nel tuo nuovo libro scrivi: "diario di mamma 16/7/79 teddy dice: libro". Sul serio la prima parola della tua vita è stata "libro"?  
Vai a sapere se è stata quella o un'altra. Di sicuro c'è che mia madre è una scrittrice per cui dovevano esserci un bel po' di libri in giro per casa.

Il primo libro che hai amato?  
Il coniglietto fuggiasco. E poi, nell'ordine, Il coniglietto di velluto, Vicolo Cannery, Il mago di Oz, Lo Hobbit.

Il preferito di adesso?  
Moby Dick. È immenso. Ha dentro così tanto materiale in così tanti stili.

Ricominciamo dalle due parole del titolo del tuo nuovo libro, California e infanzia. La California è stata così importante per la tua formazione?  
In parte lo è stata, in parte no. Le storie di A California Childhood le ho scritte tutte più o meno mentre scrivevo la mia prima raccolta di racconti, Palo Alto Stories. Volevo storie che fossero ambientate esattamente lì, ma che al tempo stesso fossero universali. Dopo che è uscito il libro, in tanti mi ha detto che leggere i miei racconti li fa ripensare alle loro adolescenze, anche se è gente che non è cresciuta a Palo Alto e nemmeno in California. Quando si è giovani e si cresce in periferia, c'è tutta una serie di rituali condivisi che prescindono dai luoghi o dalle condizioni economiche del quartiere. Ciò detto, è anche vero che in queste storie la descrizione di certi ambienti della California è fondamentale. Serve a dare colore. Da scrittore devi essere specifico per diventare universale.

Poi, quando si diventa adulti, che ne è dei luoghi?  
Restano importanti. La gente e i luoghi hanno una grande influenza su di noi. È con loro che interagiamo quotidianamente. Possiamo pure ribellarci al nostro ambiente, ma anche questa nostra ribellione finisce per influenzarci. In negativo ma ci influenza. Così come ci influenza la cultura pop. Il mondo oggi è estremamente connesso, e gente in posti lontanissimi tra loro finisce per essere influenzata dalle stesse cose.

L'altra parola che hai messo nel titolo è infanzia. Ti manca?  
Sì e no. Credo mi piaccia di più col senno del poi. Vissuta in soggettiva mi piace di meno. Da bambino sei innocente, non sai come funziona il mondo. Mi piace meditare sull'infanzia godendomi la conoscenza che l'età adulta m'ha portato. Guardare all'infanzia con gli occhi della maturità.

Il meglio e il peggio dell'infanzia?  
Il meglio è che tutto è nuovo. Il peggio è che sei stupido.

Il ricordo peggiore e il migliore della tua d'infanzia. 
Era tutto brutto. Col senno di poi è diventato tutto bello.

A seguirti come attore, e artista, e autore, e tutto il resto, si direbbe che la tua vita stia a metà strada tra realtà e finzione. 
Sì, perché la mia vita è pubblica. Ed è inevitabile che sia legata a tutto quello che faccio. Prima cercavo di tenere le due cose separate, a un certo punto ho deciso di farle incrociare.

Quanto la finzione è utile nel descrivere la realtà? 
La finzione ti permette di mettere a fuoco certi momenti particolari. Ti permette di mostrare il dettaglio delle fantasie che ci circondano. Ti dà le minime e le massime inflessioni di una personalità.

Viceversa, i ricordi quanto sono utili nell'inventare storie? 
I ricordi sono la cosa che uso nel mio lavoro. Non che siano necessari, ma di solito parto da qualcosa di reale e poi lo inserisco in un contesto inventato. Recitare è molto simile: per dare a un personaggio una vera vita emotiva devi trovare il mondo di dargli le tue stesse radici, anche se poi in superficie tu e il tuo personaggio siete diversissimi.

Nella linea immaginaria tra realtà e finzione, dove la metteresti la poesia?
La poesia è reale quanto la narrativa, ed è altrettanto immaginaria, solo filtra attraverso prismi di tipo diverso.

Scrivi sempre poesia? 
Sì, e moltissima. Ho una raccolta che uscirà ad aprile del 2014. Ma ho già finito quella successiva.

Gia Coppola ha appena finito di girare un lungometraggio dal tuo In stato di ebbrezza. L'hai visto?
Sì, ed è fantastico. Sapevo sin dall'inizio che doveva essere Gia a dirigere il film, anche se sarebbe stato il suo primo lungometraggio. È una giovane artista di talento e volevo che le mie storie venissero mediate dalla sua prospettiva analitica e femminile.

English version after the jump >>

giovedì 4 aprile 2013

James Franco diventa Marion Crane

Prima due indizi postati sul suo sito: il dipinto della scena più celebre di Psycho e la foto ad un cartellone pubblicitario di Bates Motel, la serie tv sull'adolescenza di Norman Bates appena partita negli Usa. Ora questi due scatti pubblicati su instagram. James Franco e il capolavoro di Alfred Hitchcock si incontrano in un nuovo progetto ancora tutto da scoprire. In attesa che sia lui stesso a rivelare di cosa si tratta, godiamocelo nei panni di Janet Leigh/Marion Crane.




photo courtesy @JamesFrancoTV

mercoledì 3 aprile 2013

Some More Books: Part 1



Caro D_____,

Come va? Impegnato? Hai cominciato le lezioni? Cosa stai insegnando ora, e come? I miei nuovi corsi sono iniziati e sono belli, una sorta di continuazione di quelli dello scorso semestre. Ho una classe della quadriennale di Scrittura Creativa alla UCLA fuori dal comune; faccio fare loro di tutto, scrivere, realizzare dei video, fare delle letture, li porto con me in giro. In questo trimestre sto organizzando uno studio approfondito su come le case cinematografiche promuovono film multi-milionari (Il Grande e Potente Oz). Li porterò con me nel tour promozionale in giro per il mondo (Giappone, Berlino, Londra, Mosca, New York ecc.). Mi rendo conto adesso che è molto simile a quello che fece Dunne con il suo libro The Studio. E' un modo per dar loro accesso al dietro le quinte di un processo a cui non potrebbero mai accedere altrimenti. L'altro nostro obiettivo è la Disney e come la stessa Disney è una presenza indelebile nelle nostre vite, nel bene e nel male. L'altro corso che ho alla UCLA è della specialistica; questi studenti hanno adattato i racconti di Boswell di The Heyday of the Insensitive Bastards e ora stanno facendo i casting e si stanno preparando a girare. La terza classe è della USC, un altro corso della specialistica in regia, in cui realizzeranno le loro versioni di racconti à la Borges.

Sto anche girando un film sull'infanzia di Charles Bukowski. Abbiamo appena iniziato e sta andando molto bene. Uno dei miei frequenti collaboratori, Tim Blake Nelson, ha detto che ama lavorare ai miei film per la temerarietà della mia casa di produzione nel realizzare i film che ci piacciono. Scegliamo soggetti complessi e autori spesso difficili da adattare o perché il loro modo di scrivere è complicato (Faulkner) o perché le tematiche sono oscure (Cormac McCarthy), ma troviamo il modo di farli con un budget responsabile così possiamo a) riuscire a realizzarli b) farli nelle forme artistiche richieste dalle fonti. Il progetto di Bukowski ha le sue sfide, specialmente per quanto riguarda i toni: dobbiamo trovare il giusto mix di humor, dolore e depravazione tipici della scrittura di Bukowski e dobbiamo farlo adattandolo a una storia di bambini. Quando Bukowski scrisse della sua infanzia, lo fece decenni dopo, infondendo, quindi, nell'io-bambino tutto il peso dello scrittore adulto, peso che deriva dal modo in cui ne scriveva; non vede necessariamente la versione giovane di se stesso nella prospettiva dell'adulto -- anche se alcune volte lo fa -- ma include specifici elementi in momenti specifici e modula gli episodi in modo che l'ironia e il terrore di ciascuna situazione risultino enfatizzate. Descrive il mondo del bambino per un pubblico di adulti.

martedì 2 aprile 2013

James Franco sulla cover di Spectator Life

Il "fantastico Mr. Franco" è il protagonista del nuovo numero di Spectator Life, inserto della rivista inglese The Spectator, in edicola dal 30 marzo. All'interno, un articolo di Danny Boyle che parla della sua collaborazione con James e un'intervista di Chrissy Alley, che potete leggere qui.


lunedì 1 aprile 2013

Online il nuovo trailer di This Is The End... o Strafumati 2?

Con una data di rilascio fissata per oggi, non potevamo che aspettarci qualcosa di "speciale" dal nuovo trailer di This Is The End. E infatti, così è stato. Il risultato è esilarante, ma non aggiungiamo altro per non rovinarvi troppo la sorpresa.


Durante un recente panel al Wondercon, Seth Rogen ha dichiarato che la Sony era fortemente contraria ad un film dove gli attori coinvolti interpretavano loro stessi. Fortunatamente, grazie ad una piccola menzogna ("abbiamo fatto credere che l'avremmo rieditato"), ma soprattutto grazie all'ottima risposta arrivata dai primi screen test, l'idea originale non è stata stravolta. 

This Is The End debutterà negli Usa il 14 giugno e arriverà nelle sale italiane il prossimo 18 luglio. Pesce d'aprile a parte, ecco il vero nuovo red band trailer (stavolta senza Dale e Saul).

James Franco su GQ Japan



Oscar Diggs non è molto diverso da com'era un tempo James Franco; almeno così dichiara l'attore nell'intervista pubblicata su GQ Japan di maggio.

"Ho interpretato il mago Oz, che da giovane era egoista e donnaiolo. Arrivato per caso nella città di Smeraldo ha avuto molti problemi con gli abitanti del posto. Queste esperienze lo hanno colpito, gli hanno fatto capire che tipo di persona avrebbe potuto essere e, alla fine, lo hanno reso l'uomo che ha salvato la città di Smeraldo. La maggior parte degli attori punta ai grossi lavori per ottenere quei riconoscimenti che permettono poi di scegliere più liberamente i propri ruoli. Io ho inziato a recitare per combattere la timidezza, ma quando ero più giovane, ero molto egoista. Volevo essere semplicemente qualcuno di importante, come Oz. Ma ora voglio fare qualcosa che sia utile e che dia la possibilità ad altri di avere la propria occasione."

Ad accompagnare l'intervista, uno scatto inedito di Mark Vassallo.

James Franco e nonna Mitzie nel nuovo spot promozionale di "Spring Breakers"



Uscito in più di 1000 sale americane, e ormai in quasi tutti i mercati che contano (il 5 aprile toccherà all'Inghilterra), Spring Breakers è già un grande successo. Costato 5 milioni di dollari, ne ha finora incassati il doppio, piazzandosi nella top ten Usa dietro colossi come Oz The Great And Powerful, The Croods e G.I. Joe: Retaliation. Il "piccolo" film di Harmony Korine è anche il maggiore successo di sempre della sua carriera. 

Visti i numeri, la promozione non accenna a diminuire e, dopo il rilascio di un nuovo poster che celebra una delle scene più riuscite e citate da pubblico e critica (qui), arriva un secondo spot con protagonisti James Franco e la nonna Mitzie. In 90 secondi di palme, sole, big booties, sudore e consigli per un perfetto spring break, nonna Mitzie invita a non perdere il film, come solo lei sa fare.

Potete vedere lo spot cliccando qui sotto!