lunedì 17 settembre 2012

The Search for the Real: Part 3



Caro/a D______,

Sto andando a Venezia, per il Festival; presenteremo il film che ho fatto con Harmony Korine, Spring Breakers. Non vedo l'ora che la gente lo veda. Credo che il miglior modo per descriverlo sia con le parole di Harmony prima ancora di realizzarlo: un video di Britney Spears incontra un film di Gaspar Noe.

Comunque, mi sono divertito molto a New York. È buffo che Gli Strilloni sia stato il tuo spettacolo preferito visto a Broadway. Tra tutti quelli che abbiamo visto. Ammetto che fosse divertente – non facevi che chiedermi perché ridessi quando tutti quei ragazzini carini nei loro costumi del periodo della Depressione iniziavano a fare ruote e capriole all'indietro. Perché era tutto così gioiosamente "Broadway" – Credo che sia questo il tipo di spettacoli che dicono risvegli il lato gay di ognuno di noi. Anche One Man, Two Guvnors è stato bello, vero? James Corden è fantastico. Così affascinante. I ragazzi che chiamava sul palco erano del pubblico. Succede ad ogni spettacolo, prende un po' di persone, scherza con loro e li schiaffeggia; quando Donald Trump era nel pubblico, l'ha trascinato e l'ha schiaffeggiato dappertutto. Tu avevi una paura che chiamasse anche te! È perché siamo abituati a vedere gli attori sul palco e il pubblico al buio. Ciò che invece non era programmato è stato quando il ragazzo ha tirato un sandwich sul palco. James era nel panico, ti ricordi? È stato un momento autentico. Ho anche visto Peter and the Starcatcher. Era fantasia allo stato puro, ma il modo in cui hanno creato l'impressione di un viaggio in mare e la dimensione di una barca con semplicissimi oggetti di scena e il suono erano fantastici. Mostrava tutto l'equipaggiamento dello spettacolo, come nella versione teatrale di Warhorse, e credo che sia qualcosa di affascinante nell'era di Avatar e di The Avengers. La gente vuole anche vedere un'estetica artigianale, e a teatro, lo spettacolo non sarà mai come i mirabolanti effetti visivi dei film dell'era dei computer. Ma non deve esserlo. Non è per questo che andiamo a teatro, no? Infatti, quegli strilloni saltellanti riuscirebbero ridicoli sullo schermo, ma a teatro, perché vediamo tutto accadere davanti a noi, è divertente. 

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Poi sto leggendo Warren Commission On The Assassination of JFK. Trovo la struttura e l'approccio affascinanti. Ci così tanti libri e film sulle cospirazioni dietro all'assassinio che il soggetto appare familiare, quasi fosse un classico della letteratura. Personaggi: Lee Harvey Oswald, Jack Ruby, J.F.K., Jackie, i servizi segreti, Zapruder e il suo film. Locations: il Book Depository, la collina erbosa, il sottopasso dopo lo sparo, l'ospedale, il cinema dove fu preso Oswald; sono familiari quanto ogni elemento di Dickens, Moby Dick o La Lettera Scarlatta. Ma nel resoconto della Warren Commission tutto sembra fresco; le indagini vanno indietro fino all'inizio del caso, prima ancora che le teorie della cospirazione si imponessero come un mito e le identità dei sospettati cospiratori si diffondessero nella nazione e nel mondo. Ho iniziato a leggere il libro perché il grande regista della New Wave tedesca, Werner Herzog – noto al grande pubblico per i suoi documentary come Cave of Forgotten Dreams, Grizzly Man, e Into the Abyss – ha detto che lo fa leggere ai suoi studenti nel corso intensivo di regia che tiene una volta all'anno nella sala conferenze dell'aeroporto. Lui dice che è valido come un romanzo giallo e quando l'ha letto per la prima volta, non vedeva l'ora di tornare a casa ogni sera. Se penso ai suoi film, c'è un legame tra l'accumulo dei fatti dietro un grande evento come quello della Warren Commission e le personali indagini di Herzog su morte, misteri e conflitti umani. Ciò che mi attrae è l'equilibrio tra un approccio dettagliato e minuzioso al soggetto e l'immensità del soggetto stesso.

Una delle cose affascinanti dell'assassinio, al di là della cospirazione, è il modo in cui coinvolge i più diversi strati della società e coinvolge intimamento tutte le teorie divergenti. Questo Report permette al lettore di essere molto vicino ai personaggi, per diverse ragioni: Oswald appare all'inizio e, per questo, è quasi il primo protagonista o l'anti-eroe. Ugualmente Kennedy è visto come una divinità distante; la commissione non aveva motivo di scavare nella storia personale del presidente (anche se questo l'avrebbero fatto altri, anni dopo). Ciò di cui si parla, invece, è un'intera sezione sui dettagli delle procedure mediche dopo che il presidente fu portato d'urgenza in ospedale. Invece la storia familiare di Oswald, le sue origini, i suoi problemi a scuola, gli esami psichiatrici, la sua intelligenza sopra la media, la carriera militare, la sua abilità con i fucili, i problemi coniugali, la strana formazione di un gruppo di supporto a Cuba a New Orleans, di cui lui era il solo membro e l'impiego al Book Depository, tutto questo è ben documentato. Questi dettagli ed eventi potrebbero benissimo far parte di un racconto di finzione; sono tutti elementi che costruiscono un personaggio. Ma la grande differenza è che nessuna di queste informazioni è abbellita con modi di dire. Lo stile è iper-realistico, si raccontano solo i fatti, senza interventi di un narratore, senza aggiunte alle informazioni fattuali. Potrebbe apparire come un semplice elenco di avvenimenti, invece è estremamente leggibile, per due motivi: la materia è maestosa ed intensa – il piccolo uomo che ha abbattuto l'uomo più importante del Paese – e il tono asciutto della narrazione allarga il campo all'immaginazione del lettore. Lo so che non era questa l'intenzione, ma l'assenza di espedienti narrativi crea uno stile minimalista che permette a chi legge di colorarlo come vuole.

Così come il racconto oggettivo del passato di Oswald diventa una storia avvincente per via dell'accostamento di una micro-storia con un macro-evento che ha scritto la storia e perché la semplicità dell'approccio e i dettagli degli esami medici del presidente portano il lettore vicinissimo alla figura storica di John Fitzgerald Kennedy. Assistiamo a quando il proiettile è entrato ed è uscito dal suo corpo; conosciamo il suo ritmo cardiaco e il momento in cui è stato dichiarato morto; sappiamo i nomi dei medici che lo hanno assistito, in cosa erano specializzati e cosa gli hanno fatto. Sarebbe dura, altrimenti, arrivare fisicamente così vicini all'uomo che, prima, era conosciuto dai più ad una certa distanza: chi lo vedeva su un palco, chi solo attraverso uno schermo televisivo. Essendo per di più una storia vera, i dettagli sono ancora più concreti. Non sono fatti inventati da Dashiell Hammett o dai creatori di CSI come supporto ad un mistero narrativo, ma sono i pezzi che hanno costruito uno dei più grandi e più pubblici crimini della storia del nostro Paese. È per questo che diventa tutto più interessante; perfino il colore della sua biancheria intima diventa interessante, perché connesso ad un evento di una tale immensità. 

*

Infine, ho visto Tiny Furniture. Mi ha ricordato te, perché guardavamo Girls insieme. Anche se sembra un pilot di Girls, è piuttosto buono. Non ne ho mai abbastanza dei goffi personaggi di Lena Dunham e dell’atmosfera del Lower East Side e del Village. Ho anche visto Lola Versus – stesso genere: gente che si impegna nelle relazioni, svegli ma poveri, artisti e scrittori, sexy anticonformisti a New York City.

autore: James Franco
traduzione: Chiara Fasano per James Franco Italia

3 commenti:

  1. Ma.. è preso da un blog personale di James? Scusate, ma ho gli arretrati, non mi ricordavo tenesse anche un suo blog personale. O scrive per un sito? Ho cliccato sul link ma, dando solo un'occhiata veloce a causa del tempo, non ho ben capito di cosa si tratti...
    Comunque grazie per la traduzione, quello che pensa del teatro all'inizio, quando fa il paragone con gli effetti speciali del cinema, beh, si sente davvero cosa prova. Caro..

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  2. Sì @nefer, è un blog personale ospitato sulle pagine dell'Huffington Post. Se frughi nell'archivio del blog, trovi tradotti tutti i post scritti finora.

    Tornando a questa lettera, hai ragione, c'è sempre molta passione in quello scrive. Diciamo che vorrei avere un amico che mi scrive mail del genere andando a fondo di cose che in molti trovano superflue :))

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  3. Frugherò allora ;-)

    A chi lo dici! Io penso che starei ore, giorni, settimane, ad ascoltare James parlare di lettura, teatro... Si sente che ama le cose che fa, si sente che c'è altro, che ha un cuore e una testa. A differenza di tanti che lavorano nel suo ambito, lui ha quel qualcosa di diverso che te lo fa apprezzare non solo come bravo attore o completo artista, ma proprio per la persona che è, per quello che sente dentro. Il fatto che presti così attenzione ai dettagli vuol dire che apprezza anche le piccole cose, quelle che fanno la differenza.

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