domenica 10 giugno 2012

Summer Reading Part 2: Fatty Speaks



8 giugno - Ci sono molti reparti coinvolti nel set di un film, e tutti hanno il tempo per lavorare e per riposare. Per gli attori, il tempo è qualcosa da dividere con il reparto luci. Gli operatori lavorano mentre gli attori aspettano, e gli attori recitano mentre il reparto luci aspetta. Durante i tempi di attesa, gli attori possono fare un bel po' di cose. Possiamo chiacchierare, giocare a "Fruit Ninja" o, se la pausa è molto lunga, tornare nelle nostre roulotte e guardare I Soprano in DVD. Oppure leggiamo.

Mi piace leggere. E dato che l'ho trascinata lontano dalla sua casa (Londra), mi sento responsabile dell'intrattenimento di Nana – sono il suo amico più caro qui negli States – quindi leggo spesso a voce alta per lei durante le prove luci. Così come non tutti i libri sono dei buoni audiolibri, non tutti i libri hanno successo quando li leggo a Nana.
Tom Sawyer sarebbe meglio di Tristram Shandy, semplicemente perché la narrazione è chiara e i personaggi dinamici. Quando un libro è troppo astratto o complesso, inizia a perdere il suo potenziale se letto a voce alta.

Dato che lavora nel cinema, Nana ama i libri ambientanti in questo mondo, e  I, Fatty di Jerry Stahl l'ha subito colpita. Ma prima di immergermi in quel libro, vorrei menzionarne un altro che ultimamente ho apprezzato molto: il classico di Joe Brainard, I Remember.

I Remember
è una biografia sotto forma di poesia. Fondamentalmente si tratta di una serie di versi/ricordi, ognuno dei quali inizia con le parole "I remember." Ricordo quando uno dei miei professori preferiti di sempre, Amy Hempel del Brooklyn College, introdusse alla mia classe il libro presentandolo come un modello su come creare storie basate sui ricordi. Ma il libro di Brainard, sebbene sia un'ottima fonte di ispirazione per aspiranti scrittori, è un esempio di come il personale e l’universale si possano miracolosamente mischiare. Presi singolarmente, i versi di Brainard sono toccanti; nell'insieme, sono un pugno nello stomaco. I contenuti sono spesso estremamente autobiografici, ma il lettore può ritrovarsi a dire "Oh, merda. Lo ricordo anche io!" Attingendo a quei momenti così vividi che pensavamo fossero privati, Brainard ci fa capire quanto in realtà siamo connessi, noi che siamo cresciuti in questo paese chiamato America.

I, Fatty di Jerry Stahl racconta in prima persona la vita dell'attore del cinema muto, Roscoe "Fatty" Arbuckle; ciò significa che, anche se Arbuckle è una persona realmente esistita, Stahl gli ha dato una voce di finzione. Stahl è conosciuto per l'autobiografia Permanent Midnight, che racconta la sua dipendenza dall'eroina e il suo lavoro come sceneggiatore nella serie televisiva Alf. (Quel libro è stato trasposto in un film interpretato da Ben Stiller.) Dato che Stahl ha scritto per Hollywood e per la televisione per moltissimi anni, il suo sguardo sull’industria dell’intrattenimento è contemporaneo e vivo. E quello sguardo dà forza al libro e al suo personaggio cinematografico del passato. A meno che non siate degli appassionati, i libri sui vecchi attori possono risultare datati e noiosi come i film muti, ma Stahl ha la capacità di rendere tutto vivace con un implicito paragone tra la vita di Arbuckle e quella delle star di oggi.

Arbuckle era uno degli attori comici più di successo del suo tempo – finché non venne accusato di avere violentato e ucciso inavvertitamente un’attrice meno conosciuta chiamata Virginia Rappe. Stahl si immerge nella biografia, ma non in modo scolastico; il suo obiettivo è dare voce al personaggio, non fare un resoconto storico. Come il regista sperimentale Kenneth Anger, Stahl usa leggende metropolitane, fatti realmente accaduti e i dettagli più sordidi per accedere ad una parte specifica di Fatty. E' interessato ai pettegolezzi così come ai fatti, perché i pettegolezzi contribuiscono con la stessa forza alla costruzione della nostra memoria collettiva verso Fatty. Essere assolto dall'accusa di omicidio colposo in tre processi, non è bastato a salvare la popolarità di Fatty e la sua carriera, e questo dimostra, forse, che i nostri ricordi sono influenzati da ciò che non è accaduto tanto quanto da ciò che effettivamente ha fatto.

Considerando che Stahl non sta scrivendo una biografia, non si impegna a descrivere ogni dettaglio della vita di Arbuckle, né di prendere scorciatoie. Quello di cui si preoccupa è raccontare una storia interessante. Stahl ha scritto il libro come fosse un'interpretazione di Fatty. Pensate ad alcuni dei reality show o documentari di oggi su quelle star morte o con meno successo di un tempo, ma che sono ancora culturalmente rilevanti: Marley (il nuovo documentario su Bob Marley), Gli Osbourne, Nick Nolte: No Exit, JCVD (un documentario su Jean Claude Van Damme). I registi cercano continuamente di mettere i loro soggetti davanti e al centro dell'azione. E sebbene questo sia un libro e non un film – la forma tradizionale per ottenere un’interpretazione – Stahl, scrivendo in prima persone, ha trovato il modo per far raccontare a Fatty la storia.

Apparentemente, il libro prende la forma di una trascrizione delle interviste che il cameriere giapponese di lunga data di Fatty ha registrato quando l'attore era dipendente dalle droghe. Intendiamoci, questo impianto non è da prendere troppo sul serio. Non ho fatto le opportune ricerche per confermarlo, ma pare che dopo lo scandalo Fatty tornò come regista con lo pseudonimo di William Goodrich, e si sposò un paio di volte. Quindi è difficile immaginarlo in una vecchia casa in Adams Street a dettare la sua vita ad un cameriere che distribuisce droghe in cambio di racconti da cui trarre qualche soldo. Forse è successo, forse era dipendente negli ultimi anni della sua vita, ma non esistono delle registrazioni – sono un'invenzione letteraria di Stahl. Il dispositivo ci fa conoscere i segreti di Fatty, che lui racconta con la speranza di provare la sua innocenza. E' un'illusione, ma funziona.

Dato che Fatty è morto 80 anni fa, e molte delle persone che lo hanno incontrato o conosciuto sono scomparse, è più vicino all'essere un personaggio piuttosto che una persona reale. Ora è un'icona, un ricordo sbiadito – dubito che molte persone oggi sappiano chi sia o abbiano visto i suoi film, nonostante siano disponibili su YouTube. La sua immagine e il suo profilo pubblico sono maturi per un adattamento di fantasia. Aggiungete il fatto che i suoi processi sono stati tra i più importanti casi della Golden Age Hollywoodiana e Fatty è qualcosa di più di un uomo realmente esistito – lui è la materia prima che Stahl può usare per scrivere di Hollywood.

Come le memorie di Joe Brainard, anche il Fatty Arbuckle di Jerry Stahl è allo stesso tempo specifico e universale. Può dire molto di noi. E per quelli che oggi lavorano ad Hollywood, il suo messaggio fa riflettere. Tutto ciò che abbiamo amato di lui quando era popolare – di essere un amabile pagliaccioè diventato odioso dopo l'accusa di stupro e omicidio colposo. Qualunque cosa sia realmente accaduta in quella stanza, la triste verità è che ricorderemo sempre Arbuckle in connessione con una morte in un hotel di San Francisco. Quasi un secolo dopo, le voci hanno potere tanto quanto i fatti

Autore: James Franco
Traduzione: Sonny per James Franco Italia

1 commento:

  1. Quanto mi incuriosisce questo libro! Credo abbia un punto di vista molto originale. Avevo visto il film con Ben Stiller di cui parla, ma è stato tempo fa e francamente non sapevo chi fosse Stahl!

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