"Questo film non è Pineapple Express! (Strafumati, ndr)" James Franco ha introdotto così il suo The Broken Tower al Los Angeles Film Fest, consapevole probabilmente di avere diretto un film non facile e molto lontano da ciò che il pubblico si aspetta da lui. Basato sulla vita del poeta Hart Crane, morto suicida all'età di 32 anni, e direttamente ispirato dalla sua poetica, questo atipico biopic -per stessa ammissione di Franco- nasce con l'intento di trasporre in immagini l'opera di Crane, attraverso i passi delle sue poesie e gli eventi più significativi della sua vita. Sulla carta, una sorta di fratello gemello di Howl, dove i versi di Ginsberg prendevano forma nelle splendide animazioni di Eric Drooker. Un film che si autoracconta, quindi, stando ben lontano da impianti classici e soluzioni già viste. Ma la stampa come ha reagito? Prendendo un campione abbastanza rappresentativo delle maggiori testate di settore, l'accoglienza è stata piuttosto fredda con critiche che sottolineano in gran parte la verbosità del film a discapito dell'azione, che lo definiscono troppo sperimentale, pretenzioso, lento, noioso e soprattutto inaccessibile per chi non conosce Crane. Al contrario, tutti daccordo nel lodare il suggestivo bianco e nero della pellicola, la riuscita di alcune sequenze, la prova attoriale di Franco e nell'individuare i maestri che lo hanno ispirato, da Godard a Cassavetes. In attesa di poter vedere il film e trarre ognuno le proprie conclusioni, ho raccolto alcune delle recensioni lette in questi giorni di Festival. Le trovate dopo il salto.
IO LO VOGLIO VEDERE!!! Voglio farmi un'opinione mia!!! Vi prego signor Marco Muller (direttore della Mostra del Cinema) e voi altri del festival di Venezia, SELEZIONATELO!!! Non importa in quale sezione, ma prendetelo!!! Please!!
RispondiEliminap.s. Splendida foto!! La fotografia di questo film sarà davvero qualcosa di particolare!
RispondiEliminaRiservo ai commenti quello che penso...
RispondiElimina1) Non sopporto la presunzione del recensore che pretende di entrare nella testa del pubblico. Non credo esistano film "impossibili", ma al massimo la predisposizione o meno di scendere a patti con un regista. Perchè chi non conosce Crane non dovrebbe capire il film? Al contrario, si potrebbe dire che un film come questo può essere la spinta giusta per scoprirlo.
2) La parola "noia" in una recensione che dovrebbe essere oggettiva non la voglio leggere. Mi devi far capire perchè la lentezza nel film non funziona, poi se tu recensore hai sbadigliato, non me ne può fregà de meno :))
Detto questo, magari è davvero un film "sbagliato", ma io più leggo certe cose e più mi incuriosisco. Mi unisco alle tue preghiere Chiara ahah!!
Totalmente d'accordo con te su tutto!
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