James Franco dice di essere ossessionato da "My Own Private Idaho" da quando era un adolescente, il che lo ha portato a "My Own Private River", un rimontaggio di "My Own Private Idaho" di Gus Van Sant concentrato maggiormente sulla performance di River Phoenix e che include anche diversi ciak alternativi dell'attore e scene tagliate. "Non ho mai voluto che questo progetto fosse visto in competizione con 'My Own Private Idaho' o come una versione migliore di quel film" ha detto Franco al Film Society of Lincoln Center, che ha proiettato il film in una sala piena zeppa di 'Francofili' e di fan di River Phoenix nel Walter Reade Theater domenica sera. "My Own Private Idaho era già stato fatto, quindi in questo film ho lasciato che la camera sedesse con River molto più a lungo. Questo progetto può poi essere supportato dal film principale."
Ecco un riepilogo di alcuni aneddoti raccontati da Franco nel Q&A con Gavin Smith del 'Film Comment' alla fine della proiezione.
Origini del film: Durante la promozione di "Milk", Van Sant ha offerto a Franco un tour delle location di "My Own Private Idaho". Dopo di che, i due hanno passato due giorni a guardare le bobine del girato originale. "Per me è stato come se ci fosse un forziere con un tesoro nascosto per quasi vent’anni" ha detto Franco. "Poter vedere tutto quel materiale e le scene di quella che considero la miglior performance [di River] è stato incredibile". Van Sant ha affermato che oggi avrebbe montato il film in modo diverso, e quell'idea ha avviato il rimontaggio del film.
Sul primo montaggio: "Ho subito pensato: 20 anni dopo, il mio film americano preferito, il mio regista americano preferito, i miei attori preferiti, ogni minuto deve essere visto" ha detto Franco. "C'erano 25 ore di giornalieri e alla fine ne ho montate 12". Però il fratello di River, Joaquin, non era d'accordo con l'idea di mostrare tutte le 12 ore montate, quindi il film di Franco è stato presentato nella versione attuale di 105 minuti.
L'ultima scena di River: Franco ha rivelato che River ha dato qualche problema verso la fine delle riprese. "River non recitava [le sue battute]. Perdeva tempo, parlava con sciocchi accenti italiani, faceva facce buffe" ha detto Franco. "All'inizio River sembra un bambino che fa i capricci. Gus mi ha detto che era davvero sul punto di perdere la pazienza. Ma in ogni caso, fece il suo lavoro e le riprese si conclusero. L'ultimo giorno sul set prepararono anche una torta e River… [mima l'immergere il viso nella torta]. Gus poi interpretò questo suo comportamento: River non voleva che le riprese finissero. E quello fu l'ultimo giorno della miglior performance della sua vita. E poi se ne andò due anni dopo."
Sulla possibilità di un'uscita in dvd: Franco vorrebbe che il maggior numero di persone possibili vedano "My Own Private River", ma un'uscita on-demand o in home video non è prevista al momento. “"Non solo non voglio competere con il film originale, ma anche la New Line non vuole che noi competiamo con i loro soldi."
Sulla colonna Sonora: "My Own Private River" contiene un paio di canzoni dell'ultimo album dei R.E.M riarrangiate. "Dopo aver montato il film, sono andato da Michael Stipe e gli ho chiesto di comporre la musica. Non aveva mai lavorato per un film prima" ha detto Franco. "Sono andato da lui perché sapevo che era un amico di River. Volevo che ogni elemento del progetto avesse una qualche connessione con quello che River era all'epoca e volevo coinvolgere persone che avessero fatto parte della vita di River."
Sul suo uso dei primi piani: "Nei film che dirigo, uso un sacco di primi piani. Da regista ho scoperto che ho una certa avversione per il dialogo. Non mi piacciono tanti dialoghi. […] Così, avvicinandomi agli attori e sedendomi con loro, sento che permetto al pubblico di essere vicino a loro allo stesso modo e di capire il personaggio senza il bisogno di sentirlo parlare dei sentimenti che sta provando.
articolo oroginale: indiewire
tradotto da Chiara Fasano per JAMES FRANCO ITALIA
Come siete silenziosi in questo periodo! :))
RispondiEliminaChe ne pensate di questa intervista? A me ha colpito molto il commento sull'uso dei primi piani. Mi piace leggere e capire come il suo cinema sia cambiato negli anni. "The Ape", al contrario è un film molto parlato. Vorrei chiedergli come è arrivato a questo punto!
Già, in effetti anche in Sal, da quanto ho letto, ha usato primi piani e in The Broken Tower.
RispondiEliminaA me piace questo uso dei primi piani, per alcuni forse è stancante, ma secondo me si avvicina di più alle sensazioni del pubblico e al loro stato d'animo. Mi da un senso più intimo della storia che James vuole raccontare.
Vero! Ricordo anche la recensione di Chiara che sottolineava questa cosa. Mi piace molto il suo stile, che poi è figlio del cinema di Van Sant, giusto per citare uno dei suoi registi preferiti. Hai visto "The Broken Tower"?
RispondiEliminaNo, però ho visto un video su vimeo con James che parlava con alcuni professori tra cui Mariani (mi pare si chiamava), e durante la conversazione ci sono alcuni pezzi del film. The Broken tower diciamo che mi ha impressionato bene, voglio davvero vedere tutto il film. Magari se uscisse nelle sale italiane sarebbe ancora meglio!
RispondiEliminaeccolo qua: http://vimeo.com/36520834
Grazie, non sapevo di questo video *_*
EliminaPurtroppo dubito che TBT arriverà mai in Italia. Se mastichi un po' l'inglese di consiglio di vederlo, anche perchè, tolte le scene in cui James/Crane legge le poesie, i dialoghi sono ridotti all'osso!
Non tolgo niente a James Franco, è un ottimo attore, e trovo anche che la sua scelta sia stata coraggiosa e da premiare, ma sinceramente?
RispondiEliminaNon trovo nulla di straordinario o di irresistibile in questa "operazione nostalgia".
Principalmente perchè accanto ad un straordinario River Phoenix, c'era un altrettanto straodinario Keanu Reeves, e potrei suonare un pò polemica, ma si dovrebbe dare merito anche a lui, dopo tutto entrambi sono protagonisti, non solo uno....
Ciao! Io non credo che l'intento di fondo sia quello di celebrare uno a discapito dell'altro. Questa operazione ha una "gestazione" specifica che nasce prima di tutto dalla passione adolescenziale di James per il film e per la figura di River Phoenix (ne era letteralmente ossessionato). E per quanto sia vero che entrambi sono straordinari in questo film - concordo - è sotto gli occhi di tutti che River ha quel qualcosa in più e un carisma che purtroppo Reeves non ha. Parlo di approccio alla recitazione. Chi ha lavorato al film ha sempre sottolineato quanto Phoenix fosse posseduto dal personaggio: era diventato Mike Waters, non era una semplice interpretazione. Van Sant e James Franco insieme sviscerano questo aspetto. Il valore del film nella sua interezza, in tutti i suoi elementi (Reeves compreso) rimane immutato.
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