martedì 7 agosto 2012

"As I Lay Dying" si farà



L'adattamento di "As I Lay Dying" (Mentre Morivo), capolavoro del 1930 dell'autore americano William Faulkner, era già in cantiere da diversi anni. A quanto pare il progetto sembra finalmente concretizzarsi per James Franco e la sua Rabbit Bandini Production.

Apprendiamo che questa settimana, a Jackson, Mississippi, sono partiti i casting per il film, diretto (e anche interpretato) da James Franco. Non sappiamo ancora quando inizieranno le riprese, ma la data, ormai, sembra vicina.

Il romanzo è notoriamente uno dei preferiti di sempre di Franco. Lo stile narrativo di Faulkner si è imposto nella letteratura americana di quel tempo come spiazzante e rivoluzionario. La storia in sé è semplice: è il viaggio di un padre di famiglia con i suoi cinque figli dalla fittizia contea di Yoknapatawpha, Mississippi, al cimitero di Jefferson, Missouri, dove sarà seppellita la defunta moglie Addie. Lo stile narrativo, però, è considerato dagli esperti estremamente complesso. Faulkner prende in prestito da Joyce la tecnica del flusso di coscienza e lo utilizza per le sue esigenze. Divide il libro in 59 capitoli, di cui ciascuno ha come titolo il nome di uno dei personaggi che, di volta in volta, racconta la storia dal suo punto di vista. Il risultato finale è un mosaico le cui tessere sono diverse a seconda della voce di chi racconta la storia.

Resta da chiedersi come James Franco elaborerà e trasporrà su pellicola questo materiale. (fonte topix.com)

14 commenti:

  1. Ho letto il libro, pubblicato da Adelphi, ed è bellissimo e credo proprio che sia il momento giusto per JF di affrontare questo tema, viste le foto ossessive american-vintage che posta su JFTV. Se limita la mania citazionistica di The broken tower mi sa che può nascere davvero un ottimo lavoro. Sono curioso.

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  2. In TBT più che mania citazionistica ho visto aderenza al testo. Questa è stata la sua forza e il suo limite. Il film è tutt'altro che perfetto, ma è stato, imho, qualcosa di totalmente nuovo, evocativo e affascinante nel suo essere volutamente antinarrativo. Mi è piaciuto tanto, soprattutto la parte americana a Brooklyn. Ahimè, non ho letto "As I Lay Dying", ma conto fi farlo presto!

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    1. Quella è davvero una parte intensa, ma anche quella in Messico mi ha commosso.

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  3. Anch'io! E' già da tempo nella mia libreria, ma lo leggerò verso settembre-ottobre. :D

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    1. Prima però conto di leggere quanto Fernanda Pivano ha scritto su Faulkner e sul libro in questione. Non essendo una lettura facile, voglio arrivare preparata. :)

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    2. Mamma mia che donna straordinaria la Pivano!!! Cosa non abbiamo perso quando ci ha lasciati! Mi chiedo cosa avrebbe detto dei racconti di Palo Alto. Li ho letti da pochissimo e sono ancora scioccato. Ma davvero JF è cresciuto in una realtà del genere?

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    3. Quant'è vero! Che donna fantastica!!

      Senti, non so se i racconti siano reali, di certo sono verosimili. Lui ha voluto raccontare l'altra Palo Alto, lontana dalla città modello che tutti conoscono. Ha ritratto l'altra faccia della medaglia. Ogni situazione di benessere ha le sue contraddizioni e questo è quello di cui lui ha parlato nelle sue storie. Alcuni racconti sono di un'amarezza unica. "Chinatown" mi ha lasciato una tristezza addosso che ci sono volute ore per smaltirla, però è il mio racconto preferito, dopo "April". Sono quelli che ho trovato più completi e pregnanti.
      Sto andando scandalosamente off-topic, sorry Sonny. Fine.

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    4. Ma che scherzi? Anche per me April è il migliore di tutti. E poi il protagonista si chiama Teddy. Beh... Più in prima persona di così. Ma è proprio questo che lascia senza parole, davvero un mondo barbaro e dorato solo all'apparenza. Moooooolto amaro.

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  4. @Chiara, quando gli OFF-TOPIC sono di questo tipo, ben vengano :)) Anche io ho debole per "Chinatown" e anche io sono stato colpito dalla crudezza di "Palo Alto". Però non mi sono chiesto quanto sia autobiografico, l'ho visto più come una summa di ciò che l'ha ispirato. In "Palo Alto" ci sono le istantanee di Larry Clark, il degrado di Harmony Korine, la disperazione di Van Sant. Lui è stato comunque bravissimo a scrivere un libro personale e vivo.

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  5. Per esempio, guardate "Gummo" e poi rileggete "Chinatown"! ;)

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    1. Sarà fatto. Avevo già intenzione di recuperare i lavori di Korine prima di partire.

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    2. Che tuffo nel passato e che pugno nello stomaco! Ricordo che quando l'ho visto (l'unica volta) ho avuto la stessa reazione di quando ho visto Doom generation (anche se è tutto un altro mondo). All'epoca figurati che i miei miti erano James Ivory e Jane Campion. Devo assolutamente rivederlo. Sonny, sei una miniera, grazie!

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    3. Oh, Araki, altro amore incondizionato! <3

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