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sabato 12 ottobre 2013

James Franco: The Animals



di Eva Edmondo

Appena si mette piede nella piccola galleria situata su un soppalco al primo piano di Colette, un concept store che si trova al numero 213 di rue Saint-Honoré a Parigi, si viene immediatamente travolti da un'incredibile esplosione di colori che crea un vero e proprio shock visivo. Questo effetto così immediato ed eclatante non può che essere prodotto da The Animals, fresca esposizione artistica di James Franco in mostra dal 7 ottobre al 2 novembre 2013.

Ciascuno degli otto dipinti della serie sembra essere composto da molteplici strati, ed è interessante notare come ad ogni singolo sguardo nuovi e casuali particolari saltino inaspettatamente all'occhio. Si tratta, infatti, di un mélange creativo e apparentemente caotico di pennellate, scritte, disegni, forme e fotografie dove l'innegabile marchio distintivo di James Franco è onnipresente. In alcuni casi la vera base è addirittura una pagina o la copertina di un libro, ma in ultima analisi la giustapposizione dei diversi media non è mai gerarchica e risulta sempre perfettamente armoniosa e compatta nell'insieme dell'opera. Questo aspetto da un certo punto di vista giocoso e interattivo ha il risultato di coinvolgere direttamente l'osservatore invitandolo, o meglio sfidandolo, a scrutare, decifrare, interpretare e trovare un qualsiasi leitmotiv o una possibile chiave di lettura personale nello stimolante labirinto di immagini proposto sulla tela. 


I dipinti principali sono inoltre caratterizzati da tinte intensissime e da colpi di pennello violenti e dal carattere quasi espressionistico che danno come l'impressione che la pittura stessa voglia letteralmente uscire dalla tela e attaccare l'osservatore. Questo elemento rimanda inevitabilmente all’istallazione video al centro di tutta la mostra, un lungo filmato che mostra essenzialmente una successione di performance eseguite da un gruppo di uomini e donne in costante movimento e con addosso maschere e costumi animaleschi; gli schizzi di vernice volano in abbondanza ricoprendo poco per volta i corpi seminudi degli individui, i quali perdono gradualmente ogni residua connotazione umana diventano sempre più androgini e sempre più simili ad animali nelle loro varie attività fisiche. I numerosi primi piani, l'uso ricorrente dello slow motion e l'assordante musica elettronica/rock presente in sottofondo creano nel complesso un effetto quasi psichedelico e ipnotico che fa sì che le immagini sullo schermo, in un primo momento semplicemente bizzarre, se non persino divertenti, assumano ben presto un carattere in qualche modo grottesco, sinistro e inquietante. 


The Animals eccede, seduce, provoca e mette alla prova l'osservatore nel tentativo di indurre una riflessione sullo stato più primitivo e selvaggio dell'uomo riportandolo a un mondo originario privo di restrizioni sociali e culturali.

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giovedì 10 ottobre 2013

The Animals: la nuova mostra di James Franco alla Colette gallery

Vi ricordate questa foto postata su Instagram da James Franco l’estate scorsa? Il mondo di internet si chiese: cosa ci fa James Franco insieme a tutte queste persone coperte di vernice da capo a piedi?

Ora lo sappiamo. Si trattava di un progetto artistico destinato ad una mostra aperta dal 7 ottobre al 2 novembre 2013 nel concept store Colette di Parigi, in rue Saint-Honoré.



La mostra, intitolata The Animals, è un insieme di dipinti, fotografie e video che documentano quella performance di gruppo eseguita, tra luglio e agosto, da uomini e donne con indosso costumi animaleschi e maschere veneziane. Gli “animali” del titolo eseguono attività fisiche improvvisate, dalla danza alla palla avvelenata, in una stanza tappezzata di teli bianchi, con i corpi seminudi ricoperti di vernice fresca che lasciano, con i loro movimenti, tracce di colore sulla tela.

Questi individui asessuati, The Animals, sono creature primitive. Interpretano qualcosa di essenziale, primordiale e infantile e comunicano con i gesti, con i movimenti dei corpi e con le azioni, più che con le parole.

I video, le foto e i dipinti si amalgamano in un'installazione omogenea, in cui nessun medium prevale, ma l’uno è complementare all’altro. Si alternano così staticità e azione, ordine e caos: ogni elemento è essenziale e funzionale alla narrazione visiva d’insieme.