sabato 10 dicembre 2011

James Franco: la recensione di 'The Descendants' e 'Breaking Dawn: Part 1' per The Paris Review

L'ultimo lavoro di Alexander Payne, The Descendants, è tratto da un romanzo, ma, diversamente da Breaking Dawn: Part 1, il libro da cui è tratto non ha accumulato un esercito di seguaci così ferventi da arrivare a farsi cambiare il proprio nome. The Descendants e Breaking Dawn sono usciti nello stesso week-end. Senza dubbio uno dei due si sta giocando le sue carte in vista degli Oscar. Senza dubbio l'altro dominerà ogni categoria possibile degli MTV movie awards, incluse quella del miglior bacio, miglior "dude moment", miglior scena senza maglietta, e qualsiasi altra categoria celebrata dal network che produce Jersey Shore. I film sono, in tanti aspetti, molto diversi. Ma entrambi utilizzano il tema del sesso come substrato, promuovendo, invece, in superficie, un'idea sana di valori familiari; entrambi tendono a togliere valore all'essere madre; ed entrambi presentano personaggi così stabili finanziariamente, da rendere impossibile l'identificazione con essi. The Descendants è un film decisamente migliore, e lo è perché non è ostacolato dal precedente di un libro di successo, di fans accaniti, e di uno studio che vuole incassare (così tanto da dividere il prodotto in due film, anche a costo di allungare il brodo fino a renderlo insulso).



I personaggi di Alexander Payne sono sempre eccentrici, brutti e patetici. Appartengono alla classe media. Non sono in forma. Affrontano morte, divorzio, tradimenti, e sempre nel modo più goffo e inopportuno. Pensate a Matthew Broderick che si prepara ad un tradimento sciacquandosi i genitali in un motel, alla scena grottesca di Jack Nicholson e Katy Bates nella vasca da bagno, a Thomas Haden Church che entra furtivo nella casa in cui è appena stato a letto con la moglie di un altro solo per ascoltare la coppia raccontare il tradimento mentre fanno sesso. Quasi niente è bello a vedersi nel tipico cinema di Payne. Ma The Descendants non è un tipico film di Payne. È ambientato alle Hawaii, ha George Clooney come protagonista e la bellissima Shailene Woodley che interpreta la sua figlia maggiore. I suoi bikini sono così presenti nel film che praticamente figurano nella lista del cast.

All'inizio del film, il personaggio di Clooney sfata un mito sulle Hawaii, dicendo che non sono poi così piene di persone che oziano e si divertono; sono piene di persone che soffrono e che devono lavorare per guadagnarsi da vivere. Ma poi il film procede nel verso opposto: Clooney non lavora, le sue figlie sono state ritirate da scuola e tutti insieme si rilassano nei club e mangiano gelati. Devono rintracciare un uomo che ha avuto una storia con la moglie di Clooney – ma questa ricerca li porta nel più lussuoso dei resort dell'isola, quell'isola che appartiene alla famiglia di Clooney. Tutto, in breve, è bello. Tutto è anti-Payne. Ovviamente, non è tutto oro quello che luccica. La moglie di Clooney l'ha tradito. Ma, tranne che nei trenta secondi iniziali, quando la vediamo divertirsi su uno sci d'acqua, non la incontriamo più. Passerà il resto del film in coma. Sentiamo parlare del suo amore per le barche e per il bere, lacrime vengono versate. Ma ogni confronto con lei è necessariamente unilaterale. Entrambi se la cavano facilmente: la moglie adultera non deve rispondere per se stessa, e il marito tradito non deve subire l'umiliazione di un divorzio. La vita è semplice alle Hawaii; e lo è anche la morte.

La morte entra in scena altrettanto facilmente nell'ultimo episodio della saga di Stephenie Meyers. La Meyers ha ambientato la sua storia di vampiri nell'età adolescenziale (non importa che Edward abbia più di cento anni e potrebbe benissimo essere il bis-bis-nonno di Bella), e gli ostacoli e le abilità dei vampiri diventano una metafora del caos emotivo tipico dell'adolescenza. Nel primo episodio di "Twilight", Edward non può baciare Bella perché ha paura di eccitarsi a tal punto da perdere il controllo di sé e succhiarle il sangue; per loro il sesso è l'equivalente della morte. Non che il suo senso del decoro gli impedisca di uccidere vampiri malvagi o quasi assassinare un gruppo di ragazzi di cui riesce a percepire i pensieri, in particolare concentrati su un desiderio di stupro. Edward ha ucciso, e in Breaking Dawn, apprendiamo che ha ucciso molto.



Evidentemente entrano in gioco altri terreni proibiti. I protagonisti finalmente si sposano, avendo atteso la saggia età dei diciotto anni, e dal momento che, doverosamente, il libro e il film ce li presentano ormai sposati, allora è permesso loro di passare all'argomento "sesso". Per un film che si proclama sessualmente responsabile, i film di "Twilight" sono disgustosamente dipendenti dall'idea del sesso adolescenziale per attirare spettatori. Gli attori si stuzzicano a vicenda mostrando pezzi di carne, i loro corpi in bella mostra avviluppati in un modo disturbante; l'ondulazione dei muscoli sul petto di adolescente di Taylor Lautner è una visione solo leggermente migliore di quella delle piccole concorrenti del concorso di bellezza alla fine di Little Miss Sunshine. I fans si sono schierati in due squadre (Team Jacob e Team Edward) e, considerando che già sanno come si risolve il triangolo amoroso tra Bella, Edward e Jacob, la scelta di una squadra piuttosto che un'altra può significare poco più che – bè, potete immaginarlo. 

Non che il sesso porti a nulla di splendido quando finalmente si consuma. Bella (attenzione allo spoiler!) aspetta un bambino-vampiro che apparentemente cresce nel giro di poche settimane, la obbliga a bere sangue e la divora dall'interno. Quest'idea terrificante della gravidanza culmina con i rivali in amore di Bella che le praticano un cesareo, come se stessero giocando ad un perverso gioco del dottore. L'essere madre è la pecora nera anche in The Descendants. Poco dopo viene rivelato che la figlia odia sua madre perché l'ha colta nell’atto del tradimento; è la figlia, infatti, che lo rivela a suo padre e lo aiuta nella caccia all'uomo. La madre resta in stato comatoso, e il film suggerisce che l'adultera ha avuto ciò che meritava. Nemmeno il suo amante, quando finalmente appare, la ama. Bella inizialmente non se la passa meglio. Nonostante i migliori sforzi dei ragazzi, muore durante il parto. Ma niente panico! La si può salvare trasformandola in vampiro, soluzione non applicabile a gran parte delle mamme adolescenti. Ma di nuovo, i creatori di Twilight sanno bene quando sputare sangue per inventarsi qualcosa per le loro sceneggiature.

Testo di James Franco per The Paris Review 
Traduzione di Chiara Fasano per James Franco Italia

9 commenti:

  1. che uomo, come elevare il pop e prenderlo seriamente!

    i bikini nel cast...ahahah

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  2. A me è piaciuto molto il paragone che ha fatto tra lo steroidoso (aggettivo coniato in questo istante) petto pompato di Lautner e le bambine-bambole di Little Miss Sunshine. Stesso senso del ridicolo e stesso cattivo gusto!
    Mi piace il suo stile, critico e ironico.

    E pensate alla ragazza di The Descendants, se leggerà che James l'ha definita "gorgeous"! Io, al suo posto, potrei morire contenta.

    Spero ci saranno altre recensioni!

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  3. @alleggerisco, verissimo. Soprattutto dimostra come si può parlare di tutto, anche con confronti sulla carta azzardatissimi! La battuta sul bikini è bellissima ahah

    @chiara, in questa recensione si è lasciato proprio andare, adoro la sua pungente ironia. Io sarei curiosissimo di chiedergli perchè era pronto a partecipare al film (se ne era parlato) pur non approvandone i messaggi. E' un kamikaze! Chissa che ne pensa di Lautner nel prossimo film di Van Sant :))

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  4. Ma che recensione geniale e frizzante!
    Sonny sono d'accordo sarebbe una bella domanda...questa contraddizione non l'ho capita=/ ma come al solito James riesce sempre a stupirmi(chissà cosa frulla in quella sua testa?!)

    Chiara anch'io mi sono concentrata su quella frase...Che invidia...Beata lei!

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  5. Più che contraddizione, parlo di scelta. Dalle sue interviste, sappiamo qual'è la sua opinione sui prodotti per adolescenti e sappiamo anche perchè si era interessato a Twilight. Mi piacerebbe chiedergli perchè è disposto a sacrificare la qualità della sua carriera cinematografica in nome della curiosità o di altri progetti collaterali in cui si impegna.

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  6. Capisco la curiosità fino ad un certo punto.Lui è uno che crede in tutto ciò che fa giusto o sbagliato che sia,quindi ho trovato contraddittorio il fatto che lui avrebbe voluto una parte nel film pur essendo in disaccordo con le sue tematiche!

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  7. Appunto, mi interessa capire a cosa "crede" in questo caso, non ne faccio tanto un discorso di coerenza. Sicuramente risponderebbe che voleva entrare nel meccanismo Twilight per capirlo meglio dall'interno :)) Prima di questa recensione aveva già dichiarato quanto trova strano che l'omicidio adolescenziale sia sdognato se compiuto da vampiri.

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  8. Sonny io sono d'accordo con te anche a me piacerebbe sapere perchè è disposto a sacrificare la sua carriera solo per curiosità sinceramente non capisco...Sicuramente sarà un pò azzardata come cosa però sono contenta che lui non abbia fatto parte del cast di twilight(dato che non sono una fan sfegatata della saga)senza nulla togliere agli attori del cast per carità sono bravissimi e adoro la stewart però secondo me c'è troppa speculazione attorno a questo film.

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  9. Meno male che nn ha partecipato al cast di Twilight...anche solo per una cameo!!! Non ho visto the Descendants, ma la recensione di Twilight è fantastica, non avrei saputo dire di meglio, Aggiungerei solo qualcosa:questo film è davvero la porcata del secolo e_e

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