sabato 21 maggio 2011

Uno sguardo su 'Collage'

Il sito onlocationvacations pubblica una review (accompagnata da alcune foto) di "Collage", spettacolo multimediale andato in scena a New York la scorsa settimana, diretto da James Franco e facente parte di un progetto per la New York University's Tisch School of the Arts. Per noi dall'altra parte del mondo e per chi in quei giorni non era di passaggio agli Studios di Stella Adler (l'ingresso era gratuito fino ad esaurimento posti), un'occasione per scoprire qualche dettaglio in più su questo particolare spettacolo. Leggetela dopo il salto.

James Franco introduce "Collage"

"Il palco è una piccola classe dello Stella Adler Studio e non c'è nessuno tra il pubblico che non tenga in mano una flipcam per riprendere lo spettacolo. Ma questo fa parte del gioco, perchè anche sul palco ci sono persone che riprendono gli attori, puntandogli la telecamera sui volti, riprese che vengono poi proiettate sui muri. C'è anche uno schermo che manda in onda le immagini del pubblico e di fatto si arriva ad un punto in cui non c'è nessuno che non venga ripreso e che a sua volta riprenda.

Gli attori sono vestiti con abiti che richiamano gli anni '50/'60 e lo spettacolo è strutturato con un'intervallare di numeri di danza del periodo e letture di drammi teatrali (come Un treno chiamato desiderio). Sul palco si alternano coppie di attori che recitano una breve ma intensa scena, il ritmo è molto veloce. C'è anche una piccola band che suona dal vivo, anche se le parti ballate sono accompagnate dalla musica che arriva direttamente dai dischi.

James Franco ha fatto solo una breve apparizione all'inizio, giusto il tempo di presentare "Collage" al pubblico, dopodichè  si è allontanato in un'altra stanza per "narrare" l'intero spettacolo. E lo ha fatto attraverso una voce spesso distorta e profonda, leggendo poesie, facendo osservazioni sui personaggi ed emmettendo suoni piuttosto inquietanti. Anche se è apparso per poco tempo, sarebbe stato bello - e in linea col progetto - vederlo vestito in abbigliamento anni '50 come il resto el cast.

Alla fine è stato un bello spettacolo. Mi aspettavo qualcosa di strano, e lo era, ma mi è piaciuto più di quanto pensassi. Ho preferito le parti ballate e la musica, il ritmo era buono e non mi sono mai annoiata. Il tutto è durato circa un'ora e non c'è stato niente che assomigliasse a Broadway e forse nemmeno a Off Broadway. Ne è valsa davvero la pena, e anche se lo spettacolo si è concluso, in caso di repliche consiglio di andare a vederlo."

testo di Denise/OnLocationVacations tradotto da Sonny per JamesFrancoItalia


4 commenti:

  1. Ma perché non vivo a NY?

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  2. e pensare che meno di un mese fa ero lì e_e...questa è sfiga!

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  3. NOOOOOO!!! Un tempismo perfetto hahah

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  4. che cose meravigliose....lui è proprio figo ed eccitante per quanto si dedica in queste cose!

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