domenica 15 aprile 2012

James Franco riempie il MOCA con "The Dangerous Book Four Boys"

James Franco è meta all'ennesima potenza, la definitiva impollinazione creativa incrociata. E' un attore-diventato-artista-diventato-autore-diventato-attore-che-interpreta-un-artista-chiamato-Franco nella soap opera "General Hospital". La sua ultima prova autoreferenziale, "Francophrenia" documenta questa esperienza. Sarà anche nel cast dell'imminente film di Seth Rogen, nel quale interpreta -- e chi se no -- l'attore-artista-autore James Franco.

Attingendo a tutte queste aree di interesse, Franco è apparso ieri al MOCA, per una conversazione con il teorico d'arte e docente di cultura digitale alla Rhode Island School of Design, Francisco Ricardo. L'evento sold out - che ha chiamato a raccolta una folla di circa 200 giovani hipster - ha celebrato l'uscita del nuovo libro di Franco, "The Dangerous Book Four Boys". Il volume è legato all'omonima installazione inaugurata nel 2010 a New York e raccoglie interviste, fotografie, inserti multimediali che rappresentano, tra le altre cose, tematiche come l'infanzia e i media.



Non sorprende, tuttavia, che la conversazione abbia sfidato la compartimentalizzazione, spingendosi molto oltre. Dopo un'esaltante e divertente dissertazione sul cortometraggio "Dicknose in Paris"(è stato mostrato un estratto), la discussione ha toccato vari argomenti, incluso l'amore di Franco per Faulkner; aneddoti sul regista Nicholas Ray; l'imminente installazione che debutterà al MOCA chiamata "Rebel". Quest'ultima, una mostra collettiva concepita da Franco, è ispirata all'iconico film di James Dean e verrà inaugurata a maggio. Traboccante delle star più importanti del mondo dell'arte, conterrà lavori di Ed Ruscha, Harmony Korine, Damon McCarthy, Paul McCarthy, Douglas Gordon, Terry Richardson, Aaron Young e Franco.

Nella breve introduzione all'incontro, il direttore del MOCA Jeffrey Deitch ha detto che Franco è in prima linea nell'emergente cultura progressiva. "Una delle cose migliori successe nel mondo dell'arte è l'idea di espansione, e nessuno incarna questo aspetto di ciò che l'arte sta diventando meglio di James Franco." 

Durante l'intervista con Culture Monster, subito dopo l'incontro, Franco – che sta anche conseguendo un diploma in cultura digitale al RISD e inizierà presto un corso a Yale - è stato molto modesto riguardo la sua multisfaccettata carriera.

"Molti altri artisti hanno fatto questo e per lungo tempo. Basta guardare Paul McCarthy e Mike Kelley - sono scultori, pittori, artisti performativi, avevano un gruppo musicale. E Andy Warhol - pittore, scultore, musicista," ha detto. "La grande differenza è che io arrivo dal mondo del Cinema e sono entrato in quello dell'arte."

Franco è consapevole dello scetticismo che lo circonda, e preferisce affrontarlo piuttosto che convincersi del contrario. "Le persone saranno sempre scettiche verso la celebrità. Ma lo accetto perché questo fa parte del mio lavoro."

E questo è, ovviamente, altrettanto meta.

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