domenica 4 settembre 2011

Sal alla 68. Mostra del Cinema: l'accoglienza della critica

In attesa di conoscere i commenti del pubblico (e siete invitati a farlo se ieri eravate alla premiere), ecco le primissime recensioni da parte della stampa. Sal è piaciuto? Scopritelo con la Rassegna Stampa di James Franco Italia.

La scommessa è vinta a metà: Franco sa dove mettere la macchina da presa, ha sensibilità psicologica, intuisce quali sono i momenti capaci di restituire del protagonista il carattere, il sommerso, la profonda gioia di vivere; segue una sua poetica, lavorando molto sulle superfici e sui riflessi, nell'intenzione di raccontare la realtà come davanti a uno specchio, convinto che l'immagine della realtà sia insieme enigma ed indizio per il suo disvelamento. Tra il descrivere e il decrittare Franco però finisce per sacrificare proprio Mineo che, al netto di ogni mitologia, finisce per somigliare a un uomo qualunque. (cinematografo.it)

James Franco, alle prime armi come regista indipendente, ha una chiara idea di quello che vuole esprimere e trasmettere. Ma la sua volontà, il suo fascino verso la vita di Mineo si impantana in un giro di ore, raccontate con una lentezza troppo intimista. (nonsolocinema)
Chiaramente ispirato da Gus Van Sant e il suo Last Days, assistiamo agli ultimi momenti della vita quotidiana di Mineo con una certa tensione. Purtroppo però, nonostante l'impegno e l'empatia che Franco riversa su Sal, ci sfugge il perchè Mineo avrebbe dovuto meritarsi un film biografico, persino uno così a basso budget come questo. (hollywood reporter)
Nonostante Sal sia lento e troppo lungo, cattura così bene le atmosfere di quel periodo che si possono tranquillamente perdonarne i difetti. Tutto appare come un evidente atto d'amore. (the film experience)
Senza essere un’opera citazionista, Sal penetra quello spirito con una passione e una dedizione senza limiti, non tanto nei confronti del cinema da cui sembra prelevare forza creativa, quanto nella ricerca di una verità intima sulla vita di Sal Mineo, in grado di essere tenera e oscena allo stesso tempo, come lo spirito di alcuni grandi cineasti fuori/dentro i confini di Hollywood. (indie-eye)
Sal è un film low-budget e Franco aggira l'ostacolo utilizzando telecamera a spalla e girando molti primi piani, ma spesso le scene sono troppo lunghe. C'è ad esempio una sequenza in cui Mineo partecipa alle prove di uno spettacolo e l'attenzione si sposta completamente sulla recitazione dimenticando Mineo stesso. Il Franco montatore avrebbe dovuto parlare di più col Franco regista (screendaily)
Ad illuminare il film ed il personaggio ci pensa l’inaspettatamente grandioso Val Lauren, che regge sulle spalle la pellicola ed è bravissimo nel regalare sfumature al suo Sal. Peccato che il film si perda completamente nella seconda parte, decisamente la più sbrigativa e brutta. (cineblog)
James Franco sveste Sal Mineo della patina infedele della propria essenza, restituendoci, grazie e con un catalizzante Val Lauren, una figura sensibile e gentile, autenticamente amante dell’umanità, spirito libero, dedito con passione a portare avanti il suo lavoro senza compromessi, responsabile, affascinante, lontano anni luce dalle artificiali icone di ‘viziosi’, che la sola parola omosessuale genera all’immaginario più reazionario e agli sciacalli del pettegolezzo. E Franco lo fa con estrema maturità visiva, lasciando parlare la macchina da presa, lasciandola andare per la sua strada, senza mediazioni narrative, insieme al suo occhio fotografico caldo e pastoso, densamente attaccato alle sfumature di luce, di colori che percepisce e su cui si sofferma, catturando l’aria, trasudante gli anni ’70, che aleggiava negli spazi fisici ed emotivi di coloro che vivevano realmente in libertà, con pochi soldi, proiettati costantemente ed idealmente nei propri progetti e desideri, autenticamente se stessi. (taxidrivers)
Le intenzioni ci sono tutte, quelle di restituire al cinema l'aspetto underground anni'60/70, con lunghe inquadrature accompagnate da intense conversazioni e l'uso della macchina a spalle vibrante accompagnate da una colonna sonora scandita da ritmi ben definiti e ricorrenti. La voglia è quella di reinserire nel mondo della settima arte un'identità, un ritratto sincero ed umile, facendolo attraverso la biografia di un attore amato e dimenticato velocemente. Il lungometraggio però, se è vero che si salva nel primo tempo,  perde di carica e di attrattiva nella seconda parte, in cui il regista, fra le altre cose, si è consumato, inutilmente, in scene decisamente troppo lunghe. (voto10.it)
I dialoghi sono pochissimi, inquadrature fisse creano vuoti sonori di decine di minuti. Franco prova persino a giocare con i piani di messa a fuoco, ma tutto questo, anziché dare al film un’impronta, un’identità, finisce per togliergliela. La lentezza cresce e si esaspera, fino a che sullo schermo resta solo Val Lauren, interprete sensibile, ma probabilmente scelto più per il fisico che per meriti attoriali. (film.it)

8 commenti:

  1. Tutte queste critiche così dure, mi fanno salire ancora di più la voglia di vedere quest'opera :)

    bellissime le sue risposte alle domande in sala stampa!

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  2. io c'ero all'anteprima...
    devo confessarvi che, un po' per l'ora tarda e un po' per la lentezza del film, ho dormito per gran parte della proiezione. Ogni tanto però mi svegliavo e mi giravo per controllare se James se ne fosse accorto...
    poi oggi l'ho beccato che camminava per strada con val lauren senza guardie del corpo e senza nessun altro fan! ma mi sentivo ancora in colpa e non me la sentivo di chiedergli un autografo...

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  3. @mando "ma mi sentivo ancora in colpa " ahahhahahahahahahaha

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  4. @Mando, GRAZIE! Sto ridendo di gusto, ma perchè ti capisco e credo avrei fatto anche io la stessa cosa. Ahahah stupendo!

    @Stefy, sai che mi aspettavo critiche ancora più aspre? E invece non posso fare a meno di notare che tutti comunque riconoscono a Franco una certa dimestichezza del mezzo e sensibilità nel rappresentare Mineo. La noia poi è relativa... vedremo!

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  5. @sonny, nel senso che avresti anche tu dormito in sala? guarda, io mi sono sentito in colpissima! ma quando mi voltavo per guardare cosa faceva james (così avevo delle piccole scariche di adrenalina che mi tenevano sveglio per qualche secondo) mi sembrava che anche lui fosse un po' assonnato...

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  6. No, dormire in sala mai, ma nel caso fosse successo mi sarei sentito in colpa sì, anche perchè non avrei potuto usare la carta film per attaccare bottone :))

    Ma quindi mi stai dicendo che lui è rimasto in sala per tutta la proiezione? Che caro, in genere fuggono tutti dopo la presentazione.

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  7. Sì, è rimasto in sala per tutta la proiezione!
    Anch'io ogni tanto mi giravo verso di lui...
    E' stato davvero carino e disponibile.
    Ci ha ringraziato mille volte perchè siamo andati a vedere il suo film a mezzanotte e alla fine non ce la faceva più...Era molto assonnato e delle ragazze si sono avvicinate a lui anche dopo la proiezione...L'hanno portato via di peso altrimenti non lo mollavano più!

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  8. E' stato un grande! Se volete rivedere il red carpet, lo trovate sul sito di RaiMovie

    http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-49fcae0c-bb54-4d89-a02f-d0598e785b30.html#p=0

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