Un lungo video promozionale che include tre canzoni dal nuovo album Reflektor, in uscita il 28 ottobre, e una lista altrettanto lunga di star che hanno amichevolmente partecipato al progetto. Da Bono a James Franco, passando per Michael Cera e Zach Galifianakis, gli Arcade Fire cantano, diretti da Roman Coppola, 'Here Comes The Night Time', 'We Exist' e 'Normal Person'. Cliccate play e godetevi lo spettacolo.
lunedì 30 settembre 2013
James Franco in copertina su GQ UK
Fotografato da Nick Wilson, James Franco è l'uomo british del nuovo GQ UK, in uscita il 3 ottobre. Ecco la nota di presentazione al numero:
"James Franco voleva essere più di una star del cinema. Molto di più. Così è diventato un regista, un artista, un docente universitiario, un poeta, uno scrittore, uno studente e uno sceneggiatore. Nel numero di novembre di GQ, in uscita giovedi, Stuart McGurk incontra l'uomo che tratta il sonno come un nemico per parlare della sua dipendenza da lavoro e dei molti progetti che ha ancora in cantiere."
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domenica 29 settembre 2013
'As I Lay Dying' uscirà direttamente in VOD, ecco le date
As I Lay Dying, il film diretto da James Franco presentato all'ultimo Festival di Cannes, non arriverà nelle sale cinematografiche. Dopo un'iniziale uscita prevista per il 27 settembre, Millenium ha deciso di posticipare al 22 Ottobre, ma solo per le piattaforme di download online incluso iTunes. Il 5 novembre, il film sarà invece disponibile in DVD e come video on demand. Le date sono da riferirsi, per il momento, al solo mercato USA.
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sabato 28 settembre 2013
Miles Levy non è più il manager di James Franco
Apprendiamo da Deadline che, dopo quasi vent'anni di collaborazione, James Franco non sarà più seguito da Miles Levy. Franco continuerà ad essere rappresentato dalla CAA, ma per il momento non è ancora chiaro se a Levy subentrerà un nuovo manager.
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Writing to Live in Hollywood
di James Franco
Sicuramente F. Scott Fitzgerald non aveva un rapporto idilliaco con Hollywood. Ha lavorato negli studios in tre occasioni: nel 1927, all'apice della sua fama; nel 1931, quando aveva bisogno di denaro per trattamenti medici di sua moglie Zelda; e nel 1937, quando aveva un contratto con la MGM, ma una paga misera in confronto a quanto guadagnava negli anni '20. Tutti questi soggiorni hollywoodiani finivano nella frustrazione, sia per Fitzgerald sia per gli studios.
Fitzgerald passò l'ultimo anno e mezzo della sua vita a Los Angeles. A quel punto, il suo unico guadagno stabile era la vendita periodica dei racconti di Pat Hobby a Esquire. I Racconti di Pat Hobby narrano di un disperato sceneggiatore da strapazzo che si trascina tra gli studi di Hollywood combattendo per un lavoro che paghi i suoi drink. Fitzgerald morì all'età di 44 anni dopo una serie di infarti, prima che riuscisse effettivamente ad organizzare i racconti in un'opera organica per Scribner. Solo vent'anni dopo la sua morte, i Racconti di Pat Hobby furono raccolti in un unico volume.
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mercoledì 25 settembre 2013
Pillole Franche #20
- Reclutato insieme ad altre star del cinema dal sito per viaggiatori in cerca di alloggi temporanei Airbnb, James ha partecipato alla creazione di una casa pop-up situata vicino all'Hollywood Forever Cemetery di Los Angeles. Il prefabbricato, chiamato Yolo (acronimo di You Only Live Once/Si vive una volta sola), è uno spazio di ispirazione anni '70 che gioca con ironia sul concetto vita/morte. Il punto forte è un muro su cui sono affisse tutte le citazioni degli autori preferiti di James, arricchito con vasi di fiori freschi come in un vero e proprio mauseleo. "E' un po' inquietante, ma assolutamente fantastico," ha dichiarato Emily Henderson, la designer che ha curato l'intero progetto, seguendo le indicazioni delle celebrità coinvolte. (fonte latimes)
- Manca ormai pochissimo all'uscita del romanzo "Actor Anonymous" (15 ottobre) e James Franco ha deciso di promuoverlo con un passaggio da Strand. La celebre libreria di New York, che di recente ha ospitato anche un Q&A di "A California Childhood" con Frank Bidart, darà spazio ai numerosi fan di James che vogliono acquistare in anteprima il libro, con un book signing fissato per il 13 ottobre (8-9 PM).
- Annunciata la lineup del prossimo Austin Film Festival in programma dal 24 al 31 ottobre. Tra i protagonisti del Marquee Screenings ci sarà James Franco con il suo "Child Of God". Il film tratto dall'omonimo romanzo di Cormac McCarthy, con protagonista Scott Haze, è al suo terzo passaggio nel circuito festivaliero, dopo Venezia e il TIFF.
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venerdì 20 settembre 2013
Partite le riprese di 'The Sound and The Fury'
Solo due giorni fa sono terminate le riprese di "Everything Will Be Fine", film di Wim Wenders, girato a Montréal, con James Franco protagonista (qui una foto dal set). Ma Franco è già pronto per lavorare al suo prossimo film da regista. Partono oggi, infatti, a Jackson, Mississippi, le riprese di "The Sound and The Fury", adattamento dell'omonimo romanzo di William Faulkner.
Ambientato nella contea di Yoknapatawpha, nel Mississippi, il libro, diviso in quattro parti, narra la storia di una famiglia caduta in disgrazia nei primi decenni del ventesimo secolo. Il nucleo è composto dai coniugi Compson, Caroline e Jason, e dai loro quattro figli, Quentin, studente di Harvard che si suicida, Candance (Caddy), l'unica figlia, Jason IV, razzista e violento e Benjamin, ritardato mentale. Con loro, una nipotina, figlia di Caddy, chiamata Quentin in onore dello zio. I capitoli del romanzo sono ambientati ciascuno in una giornata diversa e sono narrati ognuno dalla voce narrante e dai pensieri di un personaggio diverso, che ci portano avanti e indietro nel tempo, in un labirinto narrativo che fa di "The Sound and The Fury" uno dei romanzi più complessi della storia.
Ma a James Franco piacciono le sfide, e nulla gli ha impedito di tornare a cimentarsi con un testo del suo autore preferito - dopo "As I Lay Dying", presentato con successo allo scorso festival di Cannes. Oltre a dirigere e produrre il film, Franco interpreta anche il complesso ruolo di Benjamin, come documenta questa foto postata ieri sul suo Instagram.
Sappiamo che quando James Franco dirige un film, ama coinvolgere amici e persone a lui care. Del cast, infatti, fanno parte anche suo fratello Dave nel ruolo di Quentin, Scott Haze (applauditissimo protagonista di "Child of God", appena presentato a Venezia e Toronto) nei panni di Jason IV, John Hamm (che ha lavorato con lui in "Howl"), nel ruolo del capofamiglia Jason Compson e Joey King (la Fanciulla di Porcellana de "Il Grande e Potente Oz"), in quello della piccola Quentin. Non si sa ancora chi sarà l'interprete di Caddy, a dire di Faulkner il vero eroe della vicenda. Vi terremo aggiornati.
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Sal: online dal 22 ottobre
Ci siamo: a due anni dalla premiere al Festival di Venezia, "Sal" ha finalmente trovato la sua via di distribuzione. Dal 22 ottobre sarà infatti disponibile in video on demand sulle piattaforme online e in download su itunes. Questo in attesa di un'uscita in dvd sempre possibile grazie alla Tribeca Film che ne ha acquistato i diritti. Inoltre, dal 1 novembre, "Sal" arriverà in alcuni cinema selezionati di Los Angeles. Ecco il nuovo poster e la sinossi ufficiale.
Sal di James Franco è la cronaca dell'ultimo giorno di vita dell'attore Sal Mineo (Val Lauren), idolo delle adolescenti negli anni '50 e nominato all'Oscar per i suoi ruoli in Gioventù Bruciata e Exodus. Quasi due decenni dopo, Mineo non è più la sensazionale giovane promessa di una volta - ma dopo anni di pubbliche battaglie con droghe e alcol, dichiara la propria omosessualità e trova il modo di diventare l'attore e il regista che ha sempre voluto essere. Con una magnetica performance di Val Lauren, questo ritratto di James Franco fa luce sui dettagli umani di una storia hollywoodiana fuori dall'ordinario.
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domenica 15 settembre 2013
Venezia 70: la recensione di 'Child of God'
di Sonny
Portare sul grande schermo un'opera letteraria non è impresa facile. Da una parte c'è il vincolo del testo di riferimento che non dovrebbe mai essere ridotto solo a semplice "soggetto"; dall'altra il pubblico e il modo in cui ha recepito quello stesso testo. Non tradire le aspettative del lettore che "riscrive mentalmente" in immagini un libro, mentre lo legge, rendendolo proprio, è forse lo scoglio più difficile da superare. Per quanto una trasposizione cinematografica possa essere fedele, ci sarà sempre qualcuno deluso dal risultato finale. Non esiste quindi la formula ideale per una resa perfetta, ma un regista in equilibrio tra il testo e l'esperienza soggettiva come lettore, ancora prima che come architetto dell'immagine, è un regista che certamente parte col piede giusto.
Nel trasporre "Child of God", uno dei classici di Cormac McCarthy ambientato sul confine della frontiera americana, James Franco raggiunge con successo questo equilibrio. La sua esperienza di regista che manipola testi scritti ha radici lontane: dal corto "The Feast of Stephen" fino all'ultimo "As I Lay Dying", Franco si è confrontato con la poesia e la letteratura con cui è cresciuto e che ama, filtrando con occhio contemporaneo opere ritenute intoccabili. La chiave per una buona resa di "Child Of God" era tutta in Lester Ballard, protagonista ingombrante e scomodo che non concede appigli e vie di fuga. Capirlo, senza giudicarlo, entrare nella sua testa, nelle sue viscere malate, spingendosi fino a quel cuore appassito eppure pulsante, era la strada giusta da percorrere.
Prima di dirigere la sua versione della storia, James Franco ha discusso con McCarthy sui messaggi del libro e le motivazioni di Ballard: "Non lo so James. Io so solo che c'è gente come lui in giro.", la risposta dello scrittore. Semplice, secca, basica. Forse lo stile del film nasce sull'onda di questo scambio di opinioni e James decide di raccontare Ballard come fosse dentro ad un documentario antropologico, riducendo all'osso il punto di vista —nel testo di McCarthy è quello corale degli abitanti del posto— per mettere la narrazione tutta sulle spalle di un enorme Scott Haze, che è come un cumulo di ossa e fango intagliato in robusto legno. Lo seguiamo trascinarsi bofonchiante per i boschi della contea di Sevier, nel Tennessee, tra le sterpaglie a raccogliere legna per il fuoco, a defecare, a scuoiare animali, fino alla deriva parafilica di corpi violati dopo la morte. Ballard è il reietto in una società che lo ha messo ai margini, Ballard è un regressione allo stato primordiale dell'uomo, Ballard cerca l'amore, seppure nell'abominio, e non è molto diverso da noi.
E' proprio questo il passaggio che non ci fa distogliere lo sguardo anche nelle scene più feroci e difficili del film. Non si tratta —solo— di empatia, ma del riconoscimento di quel buco nero in cui forse saremmo costretti a guardare se privati di tutto. Ballard ci spaventa non per quello che fa, ma perché capiamo le radici profonde del suo male.
L'occhio di Franco segue inesorabile la sua discesa agli inferi e nel restituirci il personaggio che abbiamo già incontrato nel testo di McCarthy, non rinuncia ad incredibili pennellate personali che rendono "Child of God" un'esperienza totalmente nuova. Basta solo citare la scena in cui Ballard veste il cadavere della sua prima vittima con un vestito appena comprato giù in paese, dove Scott Haze riesce ad essere contemporaneamente bestiale e buffamente impacciato quasi come fosse Charlie Chaplin in uno dei suo sketch comici. Il risultato è di straordinario effetto e conferma il talento di un regista in ascesa che sa cosa raccontare, come farlo, e procede coraggioso verso un'idea di cinema sempre più personale e non convenzionale.
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sabato 14 settembre 2013
Cormac McCarthy’s 'Child of God'
di James Franco
Il modus operandi di Cormac McCarthy è quello di svelare gli aspetti più oscuri della storia americana ed esplorare alcune tra le azioni più violente e immorali mascherate sotto la facciata del progresso e della civiltà. La ricorrenza ciclica della violenza è il suo giro di basso. Trovo che l'epigrafe di Meridiano di Sangue dica tutto sugli infiniti conflitti tra gli uomini, onnipresenti nella sua opera:
Sia Clark, che ha guidato la spedizione dell'anno scorso nella zona più remota dell'Etiopia settentrionale, sia Tim D. White dell'Università di Berkeley, hanno anche affermato che un riesame condotto su un cranio fossile di trecentomila anni fa trovato in precedenza nella stessa regione ha dimostrato che il proprietario era stato scalpato.
THE YUMA DAILY SUN, 13 giugno 1982
Da Meridiano di Sangue. Einaudi, Torino 1996 e 1998.
Traduzione di Raul Montanari.
Sebbene violenza, depravazione e disumanità illimitata siano in OGNI libro di Cormac McCarthy, lo scrittore è vincitore del National Book Awards e del Pulitzer ed è parte dell'Oprah Book Club. Dopo il suo periodo gotico nel Tennessee culminato con Suttree e dopo il trasferimento in Texas per scrivere Meridiano di Sangue, cominciò a inserire squarci di umanità tra un atto di agghiacciante violenza e l'altro, offrendo barlumi di speranza, raramente individuabili nelle sue prime opere. Prendete il poliziotto di Non è un Paese per Vecchi: almeno qualcuno sta tentando di fare ciò che è giusto. O anche La Strada, in cui inserisce una tenera relazione tra padre e figlio nel mezzo di un post-apocalittico paesaggio raso al suolo. Questo accenno di positività—cosa che McCarthy ha attribuito alla nascita di suo figlio—ha contribuito alla popolarità del romanzo, catturato l'interesse di Oprah e allargato i confini del genere post-apocalittico.
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venerdì 13 settembre 2013
Online il trailer di 'Homefront'
Funzionerà sul grande schermo l'inedita coppia Statham/Franco? L'adrenalico trailer di 'Homefront' non sembra deludere le aspettative del film di genere.
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giovedì 12 settembre 2013
Venezia 70: il corto di James Franco per 'Future Reloaded'
Un minuto e mezzo per dare una personale visione sul futuro del cinema. Questa l'iniziativa più interessante della nuova edizione del Festival di Venezia, che ha chiamato a raccolta 70 registi per festeggiare i suoi 70 anni. Tra loro, James Franco: ecco il suo cortometraggio.
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martedì 10 settembre 2013
Homefront: il poster e le foto promozionali
James Franco supercattivo in un action duro e puro? Lo vedremo in Homefront di Gary Fleder, in uscita nelle sale americane il prossimo 27 novembre.
Nei panni di Gator, trafficante di droga in una piccola cittadina di provincia, James dovrà vedersela con Phil Broker (Jason Statham), un ex agente della DEA in fuga dal suo passato che non ha nessuna intenzione di soccombere alla rete di spacciatori che tiene in pugno gli abitanti del posto.
In attesa del trailer, ecco il poster e le prime immagini promozionali.
via screenrush
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Venezia 70: la recensione di 'Palo Alto'
di Chiara Fasano
Ci sono film che, per le loro tematiche, sembrano tutti uguali. I film americani sui teenager ad esempio. Quante volte abbiamo visto liceali alle prese con le prime esperienze nel mondo degli adulti? Atleti e cheerleaders, secchioni e disadattati, gay e bulli: un carnevale di tipi fissi che cinema e tv ripropongono ogni stagione. Ma poi ci sono registi che, grazie alla loro personale visione e al loro gusto, prendono in mano questi soggetti cristallizzati e danno loro vita, creando qualcosa di nuovo.
E' questo il caso di "Palo Alto" di Gia Coppola (ultima discendente della dinastia creativa capeggiata dal nonno Francis Ford), visto durante la 70a Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti. Basato sulla raccolta di racconti "Palo Alto: Stories" (in Italia edito da Minum Fax con il titolo "In Stato di Ebbrezza" e tradotto da Tiziana Lo Porto), scritti da James Franco, anche produttore e interprete del ruolo del Coach B., il film incrocia le storie di diversi studenti di una stessa scuola, nel libro protagonisti di racconti distinti. Personaggi dotati di una forte caratterizzazione, per nulla tipizzati. Come James Franco aveva fatto nei racconti, così Gia Coppola, nel film, attribuisce loro una profonda complessità, avvicinandoli alla realtà e innescando nello spettatore un sentimento di tenerezza ed empatia, di solito poco frequente di fronte a questo tipo di soggetti.
C'è Emily (Zoe Levin), la ragazzina che ha bisogno d'amore più degli altri e che crede di trovarlo dandosi con facilità ai suoi compagni di scuola. La storia di questo personaggio è l'incrocio di due storie narrate nel libro: quella di Emily dell'omonimo racconto e quella della Pam di "Chinatown", di cui Franco narrava la tristissima vicenda di abusi sessuali, cupa, amara e a tratti disturbante, con realismo e schiettezza. Vicenda che nel film viene condensata in un'unica, bellissima scena luminosa in cui la camera segue Emily che cammina e saltella, la chioma bionda ondeggia e la sua triste storia è affidata solo al racconto di una voce fuori campo.
L'eleganza della mano di Gia Coppola è uno dei pregi più grandi del film. Elegantissima è anche la scena con protagonista un altro personaggio forte, April (Emma Roberts), quella in cui scopre il sesso con il suo professore di ginnastica (James Franco). Anche qui ogni gesto è lasciato all'immaginazione. Tutto ciò che vediamo è una serie di splendidi primi piani della ragazza, illuminata da un uso sapientissimo della fotografia. Gia Coppola riesce sempre a mantenere il giusto equilibrio stilistico, raccontando con gusto e profondità una storia, quella della relazione di una studentessa con il suo professore, che in altri casi si sarebbe prestata all'abbandono a facili stereotipi.
L'eleganza della mano di Gia Coppola è uno dei pregi più grandi del film. Elegantissima è anche la scena con protagonista un altro personaggio forte, April (Emma Roberts), quella in cui scopre il sesso con il suo professore di ginnastica (James Franco). Anche qui ogni gesto è lasciato all'immaginazione. Tutto ciò che vediamo è una serie di splendidi primi piani della ragazza, illuminata da un uso sapientissimo della fotografia. Gia Coppola riesce sempre a mantenere il giusto equilibrio stilistico, raccontando con gusto e profondità una storia, quella della relazione di una studentessa con il suo professore, che in altri casi si sarebbe prestata all'abbandono a facili stereotipi.
A forti personaggi femminili si affiancano forti personaggi maschili: Fred (Nat Wolff) e Teddy (Jack Kilmer). Fred appare come il classico bullo nato per cacciare nei guai se stesso e gli altri (soprattutto il suo migliore amico Teddy), ma alla fine si rivela il ragazzo più fragile e insicuro di tutti. E poi c'è Teddy, il personaggio più riuscito del film, e del libro. Sensibile, taciturno, pensieroso, la sua storia è la più tenera e commovente. Teddy ha l'animo degli artisti. Diversamente dai suoi coetanei, vede le cose al di là della superficie.
Esattamente come la sua regista, che da un bellissimo libro, ha tratto un bellissimo film, fedele al suo spirito e alla complessità dei suoi contenuti, ma stilisticamente molto diverso. Gia Coppola ha dimostrato, così, di avere una sua personale visione delle cose, una sua voce. Che non è niente male.
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lunedì 9 settembre 2013
TIFF: The Director special screening
Toronto —James Franco partecipa al cocktail party organizzato da Gucci durante il quale è stato proiettato "The Director". Il documentario, diretto da Christina Voros, racconta il lavoro e l'approccio creativo di Frida Giannini, direttore creativo della maison fiorentina.
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The Director
Child of God: la premiere al TIFF
James Franco e Scott Haze partecipano al Toronto International Film Festival (TIFF) per la premiere di "Child of God". Ecco alcune immagini dell'evento.
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domenica 8 settembre 2013
James Franco a New York
New York, 7 settembre —prima di sbarcare in Canada per il TIFF, dove presenterà il suo "Child of God" e il film di Paul Haggis "Third Person", James si trovava a New York per una giornata ricca di appuntamenti. Si è partiti con l'incontro al NewFest 2013 del Film Society of Lincoln Center (foto sotto) dove ha introdotto "Interior. Leather Bar." insieme a Travis Mathews. Subito dopo, alla Pace Gallery, c'è stato il book signing di "Moving Pictures / Moving Sculptures", durante il quale è stato proiettato il corto "Romeo and Juliet" diretto da James per la nuova campagna 7FAM. La serata si è conclusa al party di V Magazine per la fashion week, con un concerto di Lady Gaga e un parterre di star tra cui gli irriverenti gemelli di "Spring Breakers".
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Interior: Leather Bar,
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'Salò' Revisited
di James Franco
Non molto tempo fa, all'IFC Theatre sulla 6a Avenue a New York, ho visto due film sulla storia di due tipi creativi: il bellissimo Frances Ha di Noah Baumbach con una Greta Gerwig in stato di grazia e lo strano The Canyons di Paul Schrader con Lindsay Lohan e il pornodivo James Deen. Il primo fa leva sulla concezione che hanno i registi della cultura newyorkese attraverso uno speciale e commovente ritratto di una ballerina in lotta con problemi finanziari e personali. Il secondo film parla di personaggi del mondo del cinema volutamente inverosimili che si usano spietatamente l'un l'altro. E' un film deprimente, non perchè i personaggi fossero degli antieroi, ma perchè è come se gli attore non si fossero divertiti abbastanza nell'interpretare quei personaggi. Se devi far finta di essere un depravato, almeno fallo divertendoti. E se il film non piace a chi l'ha fatto, molto probabilmente non piacerà nemmeno al pubblico. Detto questo, resto lo stesso un fan di Schrader per le sue fini esplorazioni del ventre dell'America e un fan di Brett Easton Ellis per il suo sfrontato e plateale abbandono al narcisismo e al nichilismo.
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Good People: ecco il poster
Uscirà l'anno prossimo "Good People", il film diretto da Henrik Genz con protagonisti James Franco e Kate Hudson.
Girato a Londra tra giugno e luglio, "Good People" è la storia di Tom e Anna Reed, una coppia che si è indebitata fino al collo per sostenere le spese mediche necessarie ad avere un bambino. La soluzione ai loro problemi finanziari arriva quando il loro padrone di casa muore lasciando una busta con 400mila dollari. Putroppo però non saranno gli unici a volere quel denaro.
Ecco il primo poster ufficiale.
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venerdì 6 settembre 2013
What We Talk About When We Talk About a Couple of Carver's Short Stories
di James Franco
Ieri sono stato "arrostito" per un programma su Comedy Central che andrà in onda il giorno della Festa del Lavoro. Tutti i comici al roast sono stati fantastici e vederli esibire i loro monologhi mi ha stupito. Ero semplicemente felice di essere in loro compagnia perché erano così abili. Ognuno aveva esperienza nell'esibirsi davanti ad un pubblico dal vivo, sia che fosse stand-up comedy o sketch. I comici hanno un modo di lavorare che involve affinare il loro materiale di fronte ad una folla. Ma mi sono reso conto durante il roast, che sono essenzialmente scrittori —semplicemente scrivono con le loro performance in mente.
La scrittura di storie brevi è un'animale diverso rispetto alla commedia dal vivo, ma in qualche modo somiglia a quello che hanno fatto i comici al mio roast. Di solito c'è un protagonista che guida la storia e spesso ci sono dati lungo la strada degli approfondimenti sulla condizione umana. Quando si tolgono le risate, gli scherzi al roast hanno ottenuto le stesse cose. Raymond Carver è generalmente considerato un maestro della forma —ha preso la teoria dell'iceberg di Hemingway su semplici superfici che nascondevano grande profondità e ha mischiato quella con l'umorismo della classe operaia, alcool, e sigarette (o, come insisteva a scrivere quella parola, "cigarets"). La sua storia "The Bath" non è la storia più divertente del mondo, ma c'è qualcosa sulla sua scrittura che rende la morte di un bambino per un incidente d'auto non solo interessante, ma spassosa.
La scrittura di storie brevi è un'animale diverso rispetto alla commedia dal vivo, ma in qualche modo somiglia a quello che hanno fatto i comici al mio roast. Di solito c'è un protagonista che guida la storia e spesso ci sono dati lungo la strada degli approfondimenti sulla condizione umana. Quando si tolgono le risate, gli scherzi al roast hanno ottenuto le stesse cose. Raymond Carver è generalmente considerato un maestro della forma —ha preso la teoria dell'iceberg di Hemingway su semplici superfici che nascondevano grande profondità e ha mischiato quella con l'umorismo della classe operaia, alcool, e sigarette (o, come insisteva a scrivere quella parola, "cigarets"). La sua storia "The Bath" non è la storia più divertente del mondo, ma c'è qualcosa sulla sua scrittura che rende la morte di un bambino per un incidente d'auto non solo interessante, ma spassosa.
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giovedì 5 settembre 2013
Venezia 70: i video da non perdere
In un unico post, tutti i video del passaggio di James Franco a Venezia. Subito dopo il salto, troverete le conferenze stampa di "Child of God" e "Palo Alto", i red carpet e le interviste di Rai Movie.
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mercoledì 4 settembre 2013
Francophrenia: ecco la docu-fiction di James Franco
Andata in onda su Comedy Central subito dopo la puntata di "Roast", Francophrenia, la docu-fiction diretta da James Franco e ambientata sul set di "General Hospital", è disponibile anche online. Non perdetela.
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Francophrenia
James Franco in copertina su Vanity Fair: sono stato un cattivo ragazzo
A Venezia per "Child Of God" e "Palo Alto", James Franco ha posato per Wayne Maser sulla terrazza dell'Excelsior. Il risultato è un servizio fotografico da oggi in edicola sul nuovo numero di Vanity Fair. Volete un assaggio? Lo trovate qui.
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martedì 3 settembre 2013
Venezia 70: photocall e premiere di "Palo Alto"
Non solo regista, ma anche attore con "Palo Alto", presentato domenica durante una premiere pomeridiana gremita di pubblico. James Franco percorre il red carpet con la regista Gia Coppola e una delle attrici del film, Claudia Levy. Dopo il salto troverete anche alcune immagini dal photocall della press conference.
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Venezia 70: l'intervista a Scott Haze e James Franco
Scott Haze e James Franco parlano di "Child Of God" ai microfoni di Rai Movie.
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Venezia 70: photocall e premiere di "Child Of God"
Cari lettori, siamo rientrati da Venezia. Scusate l'assenza, ma sono stati giorni folli e come sempre vissuti fino all'ultimo secondo. Ci faremo perdonare con i nostri consueti aggiornamenti, a partire da oggi cone le immagini della Press Conference e della Premiere di "Child Of God", per voi dopo il salto.
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