sabato 19 ottobre 2013

Them Sounds Is Furious



di Alien

I Am Not from This Planet è una rubrica con la quale Alien, l'amico floridian di James Franco, amante delle pollastre e con pistola sempre al seguito, ci racconta quello che gli va. In questo primo articolo, Alien ci dice quello che sa sul classico di William Faulkner, The Sound and the Fury.

William Faulkner è un bel figlio di puttana quando deve mettere due parole su un foglio. Di tutti i libri che il ragazzo ha partorito, L'Urlo e il Furore ha un posto speciale nel mio cuore—un po' come il mio primo pezzo di figa. Ero ancora un ragazzino quando lo lessi per la prima volta, avrò avuto 16 anni, e cazzo, ce l'ho ancora nella testa.

L'Urlo e il Furore è il quarto libro di William e scorre come un flusso di coscienza che sembra uno di quei freestyle che faccio io e che spaccano di brutto. E' come se il tizio ha scritto di getto quello che aveva nella testa. L'atmosfera è quella del Sud e io ci sono dentro, perché io vengo proprio da quel posto strafigo che è St. Petersburg, in Florida. Questo libro fa vedere tutta la merda del Sud, perché parla del degrado dei Compsons, una famiglia di bianchi coi soldi, dopo la Guerra Civile. I Compson si immischiano in un sacco di affari loschi e perdono tutto il loro potere e la loro grana.

La struttura del libro è veramente stramba. E' spezzato in quattro sezioni, ognuna narrata da tre figli dei Compson e da una delle loro serve. Il primo a raccontare la sua merda è Benjy, quello che è fuori di brutto, poi c’è Quentin che spara della roba sentimentale, poi Jason, che è disturbato forte e alla fine Dilsey—la Big Mamma dei servi—che è quella che racconta proprio bene tutta la loro merda.

La mia parte preferita è la prima, quella di Benjy, perché il tizio è veramente fuori come un balcone. Questa sezione è come l'urlo e il furore dell'Urlo e il Furore, se mi capite. O comunque è un tipo di urlo e furore, il tipo dove il tempo è spezzato in se stesso e le scene non iniziano e non finiscono perché gli succede tutto nella testa. Benjy non riesce proprio a dire le sue stronzate per intero. Ha la testa che corre avanti e indietro—dal 1928 al 1910 al 1902. I ricordi si mettono uno sull'altro, come i pancakes a colazione. L'unica cosa che li unisce sono tutte le cazzate che ha visto nella vita, le cose che ama, la luce del fuoco, i fiori e sua sorella Caddy. Ma quelle che dice Benjy non sono puttanate, anche se il ragazzo è più tardo di due cazzi mosci. Cioè, io penso come quel figlio di puttana certe volte, con i ricordi che mi girano nella testa per tutta la fottutissima giornata. Solo che è strano forte leggere questa merda in un libro, che è come pensano tutti gli stronzi, perché tu ti aspetti che un libro sia organizzato e cazzate del genere e non incasinato come la maledetta vita reale.

Alcuni cazzoni odiano Faulkner per aver messo tutto il furore di Benjy nella prima dannata sezione del libro. Ma sono dei perfetti coglioni. Se il loro culo delicato non ce la fa a reggere certe cose, allora è meglio che stanno alla larga da questa roba. Se si chiama L'Urlo e il Furore, c'è un cazzo di motivo, no? E il mio compare Faulkner ci ha preso in pieno. La gente ama questo libro anche perché è difficile da leggere—come altri bellissimi romanzi, tipo Moby Dick o qualsiasi cosa di James Joyce, quell'altro pazzo. Per me è come riuscire a togliere le mutandine a una bella donna. Non c'è niente di meglio che fare l'amore finalmente con una donna dopo aver lavorato tanto per conquistarla. Devi lavorare sodo per arrivare al cuore, amico!

A proposito di figa, la sorella di Benjy, Caddy si fa conoscere in giro, se la fa con i ragazzi della città—specialmente con un tizio che si chiama Dalton Ames. E a suo fratello Quentin, che narra la seconda sezione, la cosa non piace per niente. Quentin è un tizio sensibile. Lavora di sentimenti tutto il tempo.

Mi piaceva un sacco leggere il capitolo di Quentin all'epoca, perché avevo quasi la sua stessa età quando ho scoperto L'Urlo e il Furore. La differenza tra me e lui era che io ero innamorato delle pollastre, mentre lui era innamorato di sua sorella Caddy. Per Quentin, lei rappresenta un vecchio modo di vivere che si era perso nel Sud. E' un po' come il personaggio del giovane Holden—non vuole che Caddy faccia quel dannato salto dall'innocenza all'esperienza. Ma il paparino lo sa che Quentin si preoccupa per niente. Caddy perderà la sua innocenza come tutti noi. Tutta quella merda è parte del diventare adulti, no? Il padre sa pure che quelle di Quentin sono seghe mentali, perché è un adolescente e gli adolescenti non hanno un'ampia visione della vita.

Anche se Quentin si danna per tenere le gambe della sorella chiuse, la ragazza viene messa incinta e si sposa con un cazzone borghese che si chiama Herbert Head, che comunque non è il padre del bambino. Poi però il figlio di puttana scopre che il bambino non è suo—tipo la storia di Jerry Springer—e sbatte fuori di casa l'imbrogliona. Quentin è ossessionato dalla situazione della ragazza. Non ha troppe cose per la testa, quindi si fissa ancora di più per la storia della sorella che ha fatto cadere le mutande troppo in fretta. E' così ossessionato, che alla fine si ammazza. Questa storia mi ha sconvolto così tanto la prima volta che l’ho letta, che non ci potevo credere, cazzo!

La sezione di Jason, la terza, è la più facile da capire. E' tutta su come cerca di fregare sua nipote, le ruba gli assegni che le manda Caddy per farla stare bene. In pratica, è uno stronzo che approfitta in continuazione della sua famiglia e del loro nome. Cerca di fregare tutti, gioca con le loro azioni e perde un sacco di quattrini. Per darvi un'idea, io ho ucciso qualche figlio di puttana, rapinato degli stronzi, ho fatto cose pazzesche—ma non ho mai derubato un bambino. Jason è un uomo senza onore e se lo incontro per strada, prima gli faccio vincere il concorso di Mister Maglietta Bagnata e poi gli incendio il culo come un fottuto falò.

L'ultima sezione è quella di Disley. C’ha un po' di tutto, diciamo come un minestrone, e mette insieme tutta la merda di prima. E' ambientata nella domenica di Pasqua, quindi è come una Resurrezione e Benjy è quasi come Gesù—ha 33 anni, dopotutto.

Quando guardi a tutta la storia insieme, sembra che L'Urlo e il Furore, vuol dire tutto e non vuol dire niente. E' come la vita, porco Dio. Esattamente come tutta la merda della vita. Avete capito che voglio dire, no? Ho appena finito di girare questa merda col mio amico James Franco. Penso che al cinema sarà meno incasinante seguire questa versione di questo bel libro, perché il pubblico può vedere l'azione e non solo leggere stronzate. Quando leggi il libro e il tempo cambia, non lo sai in che anno ti trovi e ti senti in una trappola, tipo nel film di Bill e Ted. Ma quando la storia va avanti e indietro nel nostro film, ti becchi degli indizi che ti fanno capire in che periodo stai. Vedi se i personaggi li fanno degli attori giovani o vecchi, vedi il cambiamento della scena, degli abiti… stronzate del genere. Avete capito, no?

© VICE, traduzione italiana Chiara Fasano

3 commenti:

  1. Capolavoro! :D
    Non oso immaginare come potranno essere i prossimi post di Alien.
    E complimenti a Chiara per essere riuscita a tradurlo. :)

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  2. Grazie Grace!! Mi sono divertita, devo dire! :)

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  3. oddiooo! muio dal ridere! ahahahahaah. Maura

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