venerdì 9 settembre 2011

Sal, Rebel: appunti veneziani di James Franco Italia (Parte II)

 >> Parte I

Continuando per un percorso - credo - obbligato, perché proprio accanto all'installazione di Douglas Gordon, accedo alla seguente video installazione: due schermi televisivi, uno di fronte all'altro, all'aperto questa volta, su cui passano due corti diretti da James. Sul primo, Through the Fence scorrono immagini di cavalli, buoi e tori che corrono in libertà in quello che sembra un maneggio. Nessun dialogo e in sottofondo solo musica rock che, però, è possibile ascoltare solo con delle cuffie. L'altro si chiama Cattle. Questo somiglia più a un documentario. Stesso maneggio di prima, solo che qui i tori non corrono liberi, ma ci sono degli uomini che li catturano, li legano e... li castrano. Tutto ciò è intervallato da interviste a queste persone, fiere del loro lavoro, che tramandano da generazioni. Dopo di che tolgono loro le interiora (si vede TUTTO eh!) e le cucinano. Ad essere sincera, qualche immagine mi ha leggermente disturbata. Il video finisce con James sulla sua sedia da regista che mangia quelle interiora e sorridente dice: "it's good!". Concedetemi un sonoro MAH!



Camminando ancora un po' per questo paesaggio bucolico (anche troppo) e puzzolente, per via delle capre immagino, arrivo all'ultimo edificio, la Casa dell'Ortolano. Al piano terra non c'è nulla, quindi salgo le scale e trovo una stanza vuota in cui su tre pareti ci sono tre schermi. Per il momento solo su due sono proiettate delle immagini, il terzo è spento. Su uno c'è un fermo immagine: una tipica 'route' americana super assolata. Si chiama Rebel Walk e la regia è di Aaron Young. Su quello di fronte, The Blind Run di Ed Ruscha, lo stesso Ruscha è seduto a un tavolo e legge un copione. Dissolvenza e lo schermo di divide orizzontalmente in due parti, su quella superiore un elicottero con dentro James, Agyness Deyn e un'altra persona (già, si tratta del set del photoshoot pubblicato su ELLE) e su quella inferiore i tetti di Los Angeles visti dall'alto. Queste immagini si alternano fino alla fine a quelle della lettura del copione da parte di Ruscha. Finito questo video lo schermo si spegne e l'immagine su quello di fronte cambia. Appare un'automobile in posizione verticale (quella che abbiamo già visto in diverse fotografie). Improvvisamente l'auto precipita e finisce sottoterra. Così termina il video di Young. Immediatamente dopo entra in funzione il terzo schermo. E' Caput di Armony Korine. In un parcheggio ci sono James, vestito con una maglietta su cui è stampata la faccia di Sal Mineo e un ragazzo mascherato che sulla maglietta ha James Dean. Girano in bicicletta insieme a tante ragazze. Nella scena successiva sono tutti in piedi. Le ragazze si spogliano e sono completamente nude. Si dispongono in due gruppi distinti, uno di fronte all'altro, l'uno capeggiato da James/Mineo, l'altro dal RagazzoMascherato/Dean. Ralenti e la lotta comincia. Hanno tutti in mano un machete e si massacrano l'uno con l'altro tra spargimenti di sangue. Come finisce? Con un James/Mineo trionfante che ha in mano la testa del RagazzoMascherato/Dean. E qui l'installazione si conclude.



Come per ogni opera d'arte, cerco di spiegarmi il significato. Parto dal titolo, "Rebel". Il video con Henry Hopper e quello sulla castrazione dei tori hanno come protagonisti dei soggetti "ribelli" per definizione che in qualche modo vengono frenati: l'adolescente da una sorta di mano invisibile che gli procura una sofferenza profonda e gli animali, in modo più fisico, dalla mano dell'uomo. Alla natura ribelle viene, dunque, imposto un limite dall'esterno. Lo stesso limite che stronca le esistenze di due ragazzi nel pieno delle loro rispettive vite e con davanti un universo di possiblità. Sto parlando di Brad Renfro e Sal Mineo. Ragazzi. Gioventù, quella tanto cara al Nicholas Ray di 'We Can't Go Home Again' e 'Rebel Without A Cause'. "Rebel", per l'appunto. Le lotte tra gang di 'Gioventù Bruciata' vengono riproposte in un modo altrettanto tragico, forse più crudo perché totalmente attuale, nel video di Harmony Korine. Il tutto è presentato in un'ambientazione curiosa. In quell'ora di attesa con il ragazzo tedesco ci siamo chiesti: ma perché non hanno scelto un posto più "civile"? Sarebbe andato bene anche un palazzo in cui magari posizionare gli schermi in diverse stanze. Ora però mi rendo conto che il setting è fondamentale e funzionale all'installazione, perché, così come i soggetti dei filmati, anche i luoghi sono ribelli, caotici, senza particolari criteri geografici, senza confini delimitati.

articolo scritto da Chiara Fasano in esclusiva per JAMES FRANCO ITALIA

15 commenti:

  1. Gran bel pezzo Chiara (sei stata chiarissima)Mah... il fatto delle interiora comunque ha disturbato anche me!Ma l installazione di Rebel in un posto migliore no eh?!

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  2. ma che vada a quel paese!!!
    io sputo su quelle persone che vogliono veicolare un messaggio tramite sevizie e torture sugli animali.
    Ha voluto "risvegliare" lo spettatore in modo superficiale, non ti entra dentro e ti fa riflettere, ti fa venire solo un brivido che passa come questa opera d'arte (indegna a mio parere di tale titolo)...

    non si dovrebbe esprimere emozioni e sensazioni tramite il dolore altrui, che persona o animale che sia .. ahhh già a quanto pare l'arte moderna è pure questa

    lo dico seriamente, ci sono rimasta male, già mi ero messa i prosciutti sopra gli occhi quando ho visto imbalsamati i gatti alla mostra di berlino ma gli avevo dato il beneficio del dubbio

    che si fermasse a scattare le sue 4 fotuncole inutili e lasciasse l'arte a chi di dovere ... e non a chi ha i MOMAfriends che lo supportano in qualunque cavolata

    e poi bbaaaaaaasssstttta con sta storia del ribelle ... di ribelle non ha nulla

    ho scritto di getto ma mi sa che non me ne pento

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  3. Non esiste niente al mondo che giustifichi la sofferenza del più piccolo essere vivente...questa poi mi pare gratuita...che delusione

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  4. Oh, io amo la tua opinione. Lei descrive tutto così bene me ne hanno dato un senso. E 'così James! Davvero ha detto meglio quando si dice il contesto era fondamentale. Arte James 'è ribelle e caotica, senza confini definiti --- couldn't l'hanno detto meglio! Hai mai visto u libro pericoloso Quattro ragazzi? Ho amato questo!

    Lulu

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  5. I really like your review of Rebel. I get the sense I'm really there. It is so James! What you say about the setting is so true, it mirrors James' art. Haha James is wild at heart. And his art is as you say rebellious, chaotic and without boundaries. I could not have said it better! Have you ever seen Dangerous Book Four Boys? I loved that!

    Lulu

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  6. @ddoll, mi aspettavo un tuo commento acceso, lo rispetto e capisco la tua indignazione. Però, collegandomi anche al successivo anonimo, non credo si stia parlando in questo caso di snuff movie, di lui che ha, di proposito, ammazzato o torturato animali per fare "arte" e avere le immagini giuste per la sua installazione. Ha "solo" ripreso quello che avviene in una qualsiasi fattoria per veicolare un messaggio. Qualcosa insomma che succede con o senza di lui. Poco sensibile? Di cattivo gusto? Gratuito? Se ne può discutere. Ma da qui a considerarlo assassino, per me, ce ne passa. Le provocazioni e i messaggi forti io li difendo quasi sempre, però sono daccordo che spesso innescano reazioni superficiali. Perdona la parentesi forse un po' azzardata, ma credo sia lo stesso discorso che si può fare con i video shock della LAV. La sensibilizzazione per me è prima di tutto educazione e deve partire da lontano, deve germogliare nella coscienza e non solo scuotere quest'ultima ogni tanto senza cambiarla davvero.

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  7. Hi Lulu, thanks for visiting and comments :)
    Unfortunately "Dangerous Book Four Boys" didn't arrived yet here in Italy. It was in Berlin few month ago, but I couldn't go there!

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  8. lasciando perdere il fatto che atti del genere vengono compiuti quotidianamente , resta il fatto che ha strumentalizzato l'evento... vuoi dirmi che la castrazione non è anche e soprattutto scenografica??? (mi attengo a quanto scritto ed al messaggio impartito)
    attenzione: i video della lav sono di denuncia però, questa viene spacciata per arte; qui la sensibilizzazione non c'entra, si cerca solo di enfatizzare uno scarno messaggio con immagini forti.

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  9. @ddoll, oddio sono in imbarazzo, come posso rispondere senza farti venire i conati? La castrazione negli allevamenti di quel tipo è necessaria per mille motivi, primo fra tutti rendere l'animale più mansueto. E se il messaggio in 'Cattle' fosse proprio il rispetto per la natura e la libertà dell'animale? Purtoppo non posso andare a fondo della questione perchè non ho visto il filmato; Chiara potrà essere più esaustiva in questo senso, ma da quello che ha scritto, il messaggio mi sembra piuttosto semplice, soprattutto se messo vicino all'altro video che lo precede e a tutto il filo conduttore di 'Rebel'. Per il resto, certo, il fine cambia, e sicuramente quello della LAV è più alto, ma di base c'è l'uso strumentale di immagini forti.

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  10. ..e quindi quel "it's good!" sarebbe ironico?? pff non riesco a metterla così
    mi dispiace ma questa installazione non riesco a giustificarla... il fil rouge è la violenza esasperata e il tema "del vince il più forte", attualmente con la descrizione data non riesco a trovare una interpretazione ambientalista.

    ahhhh dimenticavo ..penso che con la lav il fine giustifica i mezzi (in modo spicciolo, perchè anche qui ci sarebbe tanto da sfumare), qua se non in chiave pseudo-intellettuale non riesco a trovare utilità a queste immagini.

    vabbè passo e chiudo .. alla fine si sa che nel campo dell'arte a quanto pare non c'è giusto o sbagliato e soprattutto quella odierna pare prenderci in giro per tutte le interpretazioni che si possono dare; quindi dal mio punto di vista animalista tale installazione è quasi inconcepibile, altri magari scriveranno frasi di gloria sul realismo di tali scene :/

    lasciamoci con un "è stato bello chiacchierare con te".. che dici?? :D

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  11. p.s. james franco artista ed io abbiamo chiuso ..

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  12. Mi stai dando dello pseudo intellettuale? :)))
    Non sono interessato a giustificare ad ogni costo, però mi interessano le sfumature, anche quando non condivido pienamente una cosa. Aggiungo solo che non è mia intenzione mettere in discussione la bontà dele azioni LAV, spero che il mi discorso sia chiaro. Forse è solo semantica ahah. Sì, è stato bello ;)

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  13. ahahah no daiii. tu di cervello a quanto pare ne hai a palate .. sono io che mi "elevo" a pseudointellettuale (almeno faccio finta di sapere XD).. stasera ho dovuto accendere tutte le lampadine del cervello per "partorire" un'opinione :D
    non ti preoccupare i tuoi concetti sono chiari .. i miei un pò meno XD
    "Forse è solo semantica", togli il forse :D

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  14. Wow, ragazzi, che dibattito acceso! Come ho già detto, "Cattle" mi sembra abbastanza coerente con l'idea generale dell'installazione, il discorso sui ribelli per natura ecc. E poteva anche andar bene come video-denuncia, con tutta la crudezza delle immagini ecc. Ciò che mi ha sconcertata però è l'apparizione finale di James. Ti fa dire, ok, ma da che parte stai? Non ho ben colto il messaggio che vuole comunicare.

    Comunque vi invito a riflettere sul fatto che state commentando le mie parole, non l'opera in sé. La fruizione di un'opera d'arte è qualcosa di estremamente soggettivo, quindi è probabile che ciò che vi resterà impresso guardando direttamente i video sarà differente da ciò che è rimasto impresso a me. Spero riusciate tutti ad andare a vedere "Rebel", sono curiosa di leggere altri punti di vista.

    @Anonimo. Thank you so much for your comment, I really appreciate it! I'll translate my article as soon as possible, I promise. Unfortunately I didn't see The Dangerous Book For Boys, because it hasn't been presented in Italy.

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  15. Posso avanzare una modesta interpretazione di quel "It's good"? Parto dalle mie misere conoscenze sulla performance art, dove l'artista si annulla completamente a favore dell'opera per veicolare il messaggio. Credo che in questo caso non si debba vedere James che prende posizione su un tema, ma James che diventa e interpreta ciò che rappresenta: la prevaricazione dell'uomo sulla natura libera dell'animale.

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