sabato 12 gennaio 2013

Spring Breakers: intervista a James Franco



James, ricordi la prima volta che hai incontrato Harmony Korine e cosa ti ha colpito di lui?

Ho sempre amato i suoi film. Ricordo che molto prima di incontrarlo, ai tempi del liceo, uscì Kids e quello fu un film talmente importante per me e i miei amici. Per me era davvero interessante, una voce veramente nuova. Tutti erano affascinati da Kids. Io seguo i suoi film da allora. Ma l'ho incontrato dopo molto tempo. Avevamo amici in comune, ma ci siamo visti solo quando mi ha contattato per un progetto a cui forse avremmo lavorato insieme, perché sapevamo di voler lavorare l'uno con l'altro, ma non ancora a quale film. C'era l’idea di realizzarne uno su sniffatori di colla, colla-dipendenti. Ma nel frattempo ho iniziato a lavorare a questo grande progetto collaborativo chiamato Rebel, che coinvolge diversi artisti alle prese con opere ispirate al film con James Dean Gioventù Bruciata. Il progetto è partito da me, ma poi l'ho sviluppato in modo da coinvolgere diversi artisti che lavorassero ad una sezione specifica. Mi mancava però il regista per una sezione che doveva essere una sorta di remake della scena di Gioventù Bruciata in cui lottano con i coltelli, così ho chiamato Harmony. L'abbiamo girato in un giorno. È stato grandioso. Cioè, andavo già d'accordo con lui, ma credo che lì ci siamo resi conto di lavorare davvero bene insieme anche su un set; è stato bello e lui è così rilassato. Così abbiamo abbandonato l'idea degli sniffatori di colla. Non so se fosse perché lui aveva già in ballo la realizzazione di Spring Breakers, a dire il vero non so neanche da dove derivasse quell'idea, ma ricordo che un giorno mi disse: "So che cosa dobbiamo fare, Spring Breakers. Lo scrivo e poi ci vediamo."

Cosa è successo dopo?

È stato in Florida, a Daytona credo, durante lo spring break, l'anno scorso. Per vedere dove vanno i ragazzi in vacanza in quel periodo e trarre ispirazione per il film mentre lo scriveva. Ma quando arrivò non c'era nessuno e la donna dell'hotel, che a quanto pare era una body builder, gli disse: "No, non vengono più a Daytona. È da quindici anni ormai." Credo che ci fosse un raduno di motociclisti lì intorno. Gli disse di andare da un’altra parte. Lui lo fece e passò del tempo con i ragazzi in spring break, ma lo fecero diventare pazzo perché lui cercava scrivere, ma loro mettevano le canzoni di Beyoncé a volume altissimo e facevano i pazzi per tutta la notte. Non riusciva a scrivere. Così se ne andò a in un hotel vicino ad un golf club, in cui c'era una convention di wrestler, mi sa che ci fosse anche Hulk Hogan. Riuscì a scrivere la sceneggiatura in una settimana e me la mandò. Era fantastica, gli dissi "Ok, ci sono".

Come ti sei preparato per Alien? Nel film è la classica persona con cui non vorresti avere nulla a che fare, porta solo guai.

Harmony mi ha inviato tantissimi video e di ispirazioni e mi diceva: "Guarda questo tizio, ma lui è un po' troppo sopra le righe. Se non fosse così pagliaccio sarebbe perfetto." Poi mi ha mandato delle clip per la voce, perché voleva un bizzarro accento del sud. E certamente Gucci Mane. Harmony mi ha mandato tutti i video che ha girato con lui e anche alcune cose che riguardano Lil Wayne, tipo ciò che beve, un mix di sciroppo per la tosse e altre robe. Quello doveva essere lo spirito del personaggio, un insieme di diversi aspetti, ma quando Harmony arrivò in Florida, l'ultima ispirazione fu questo tizio, Dangeruss, che abbiamo anche coinvolto nel film. 

Come l'ha trovato?

Dangeruss si presentò al casting aperto al pubblico. Harmony ha un talento nello scoprire persone interessanti, strane e fuori dal comune. Ovviamente ha pensato a Dangeruss come la versione reale del personaggio di Alien. Mi ha fatto vedere dei suoi video, quando lo raggiunsi in Florida, sono stato a casa sua, abbiamo parlato della sua musica, la sua vita, come cerca di farsi strada nel mondo della musica ecc.

Quindi l'ispirazione è venuta da diversi personaggi reali?

La chiave del personaggio è che tutte queste persone insieme, ma è anche altro. Non volevo che somigliasse a qualcosa che di già visto. Ha anche un altro lato, il suo nome è Alien, quindi che creda o meno di essere un alieno, ha intorno quest'aura mistico-trash che gli dà un'altra sfaccettatura. Harmony ha realizzato qualcosa di volutamente pacchiano in superficie. All'inizio l'ha descritto come un incontro tra Britney Spears e Gaspar Noé. Anche il mio personaggio ha questo strano passamontagna, che lo rende un gangster in superficie, ma quell'elemento mistico delle performance mattiniere sulla spiaggia gli danno un po' più di mistero.

Eri nel personaggio durante le riprese?

No. Non è che mi facessi chiamare Alien, niente del genere, ma avevo queste treccine nei capelli… voglio dire, non mi era possibile uscire del tutto dal personaggio. Entravo in hotel, salutavo le persone e loro mi guardavano spaventate. A volte dimenticavo che aspetto avevo. Così da una parte, ero sempre nel personaggio, non potevo uscirne. Quando lavoro ad un film, faccio le mie ricerche prima e poi arrivo ad un punto in cui dico, "Okay". Sento di aver raccolto materiale a sufficienza e di aver capito il personaggio. E poi passo alla fase successiva, perché sono convinto che metà del lavoro è fatto dal contesto, dal regista, dallo scenografo, dai dipartimenti dei costumi del trucco. Se io facessi di più di quello che mi si richiede, la recitazione diventerebbe esagerata. Così devo solo capire come rendere il personaggio reale e credibile. Il look e tutto il resto fanno già così tanto, che per me, come attore, il segreto è cercare di stare rilassato e non forzare le cose. Una volta che ci riesco, posso semplicemente "essere". Il personaggio di Alien è all'insegna del divertimento. Con un approccio troppo ragionato, sarebbe risultato rigido, ma rilassandomi, il personaggio sarebbe stato vivo.

Da regista, Harmony ha iniziato lavorando con non attori, e ora sta incrociando il suo fare cinema indipendente con un cast mainstream, sopattutto per quanto riguarda le ragazze. Sul set lo avvertivi il suo background?

Lavoriamo veramente molto bene insieme. Credo di capirlo. Anch'io ho diretto diversi film e anche a me piace mettere insieme attori professionisti e non attori. Penso che ciò che bisogna fare sia dare loro i ruoli per cui sono giusti e non metterli nelle condizioni di recitare i dialoghi letteralmente, se non sono professionisti. È quella la parte più difficile, farli recitare in modo naturale. Ed è quello che i professionisti sanno fare meglio dei non attori. Ma se dai a delle persone ruoli a loro vicini, li fai rilassare e parlare con le loro parole, riesci ad ottenere grandi cose, forse migliori che se quei ruoli fossero interpretati da attori veri. Harmony mi ha lasciato andare a ruota libera. Era come se partissimo sempre dalla sceneggiatura, ma poi lui mi dava direzioni del tipo: "Sì, continua per quella strada." Alla fine della scena avevamo qualcosa di nuovo, perché lui mi diceva cosa gli piaceva della mia recitazione e mi lasciava libero di sperimentare in situazioni particolari.

Alcune delle tue co-star sono state icone della cultura pop contemporanea a un'età molto giovane. Com’è stato lavorare con loro?

È stato fantastico. Come ho detto, ero parte di questo progetto da prima che ci fosse la sceneggiatura. Quando Harmony mi ha detto chi voleva nel cast, ho pensato che fosse perfetto perché ci sarebbe stato quel mix di cultura pop e cinema indipendente. Le attrici non sono come i loro personaggi, ma credo che li comprendano molto bene, infatti sono riuscite a rilassarsi e essere naturali. Mi sono trovato benissimo con loro. Credo che avessero così sete di un progetto come questo che si sono davvero immerse. Harmony ricerca in questi ambienti e ci trova le cose più interessanti. Ci ha portati in alcune di queste avventure, come questa grande feste in piscina: ha usato le persone vere che erano lì e mi ha messo su un palco, come gli show dei rapper sulla spiaggia di MTV. Ci ripenso e mi sembra assurdo, ma lui ti coinvolge in queste avventure e le ragazze erano molto eccitate di farne parte, ce l'hanno messa tutta e ha funzionato alla perfezione.

Queste avventure sono ancora una sfida per te? Come fare rap davanti ad una folla di spring breakers?

Non sono un rapper e non mai fatto nulla del genere prima, certamente non di fronte a così tanta gente. Ma so che quando sono su un set, ho un supporto. So che Harmony ne trarrà le parti migliori. Sì, ero sul palco davanti a tante persone, avevo un pubblico, ma anche se non sono 50 Cent, Harmony avrebbe montato tutto insieme in modo che io risultassi al meglio possibile. Questo mi dà sicurezza. Sarebbe stato parte del montaggio di un film, quindi quello che sto dicendo è che ho fiducia nel mio regista. Quando so di avere un buon regista, non ho poi tanta paura di quello che faccio. Posso stare in un ambiente del genere, so che ci sono parti imbarazzanti, ma so anche che Harmony ne trarrà qualcosa di buono.

Qual è stata la tua percezione dei veri spring breakers e come relazioni la tua impressione di quello specifico e accentuato aspetto della cultura americana con l’idea di Harmony?

È strano, sono un attore professionista da quindici anni e ci sono aspetti della cultura americana che non ho mai sperimentato nella vita, ma l'ho fatto nei film. Non sono mai andato al ballo della scuola, ma poi ho fatto film dove andavo al ballo. Quando mi iscrissi all'università, lasciai dopo un anno e frequentai la scuola di recitazione, così non sono mai stato in una location per spring breakers durante l'università. Non ne sapevo nulla, se non da quello che vedevo su MTV. Questo è il mio primo spring break, immagino.

In che modo Harmony ha trasformato l'idea di quello che per la cultura Americana è lo spring break nella sua personale visione?

Da un lato il film abbraccia la cultura pop, la cultura commerciale e questo lato molto pop della gioventù di oggi, ma immagino che ciò che il film rivela è anche quanto apatica possa essere o quanto i media possano spegnere le personalità al punto che l'empatia per le altre persone si annulla e le proprie azioni quasi non sembrano reali o sembrano non avere conseguenze, nonostante siano segnali di avvertimento. Non tutti i personaggi del film accettano questa situazione, alcuni ne escono feriti. C'è qualcosa che manca in altri personaggi, così vanno in questi posti malati perché quasi non capiscono la rilevanza di quello che stanno facendo. Direi che, per come è strutturato il film, Harmony voglia sottolineare i danni che in qualche modo la cultura popolare sta portando. Ma non penso nemmeno che la odi completamente. Credo che trovi una strana bellezza nel marcio di quell'idea.

Harmony Korine è probabilmente il regista che meglio ritrae la cultura trash dei bianchi in modo comprensivo ed è questo che lo rende così bravo. Concordi?

Certo. Ha interesse nelle persone, nell'arte e nelle forme di espressione che vanno oltre ciò che è mainstream. È anche molto interessato alla cultura popolare, ma a una versione del pop spinta agli estremi, così da diventare qualcosa di non soltanto chiassoso e accattivante, ma anche di distorto e sgradevole. Non giudica i suoi personaggi, ma ne espone tutti gli aspetti più oscuri, tutte le stranezze. Ciò che c'è di inaspettato in una persona, o ciò che uno vorrebbe tenere segreto, Harmony lo vuole mostrare.

Harmony una volta ha detto: "Non mi è mai interessato più di tanto che le cose abbiano necessariamente senso, ho sempre voluto che non ne avessero affatto." "Spring Breakers" non avrà alcun senso o ne avrà per te?

In superficie sì, ci saranno diversi tocchi di stile insoliti e il modo in cui è montato probabilmente sarà fuori dal comune, ma in profondità ha molto senso. Abbiamo lavorato un po' alla sceneggiatura in fase di pre-produzione e credo che i personaggi e l'arco narrativo centrale abbiano un significato molto chiaro, ma che sarà frammentato da questo stile e dalla struttura inusuale.

Intervista di theupcoming 
Traduzione per James Franco Italia di Chiara Fasano

2 commenti:

  1. Aura mistico-trash!! Bellissima visione: questa deve essere davvero l'anima di Alien. Un'anima tenera dal linguaggio corrotto. Tanta attesa!!! ;)

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  2. Apprezzo tantissimo quello che dice sulla preparazione del personaggio. Ci sono attori che preparano il ruolo fino allo sfinimento prima di arrivare sul set e spesso cadono nel meccanicismo. Nonostante lui sia uno che non lascia nulla al caso, mi piace si affidi anche alla spontaneità all'imprevedibilità delle cose che non può controllare quando si gira un film. Da quanto ho letto in recenti interviste, è una cosa che ha acquisito con la maturità :))

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