Caro D______,
9.00, Los Angeles.
Ciao, sono James. Non mi sento molto bene. Sono distrutto. Ora sono nella mia casa di Los Angeles, ma vengo dal tour promozionale di Oz in giro per il mondo. Berlino, Tokyo, Daytona, Mosca, Londra e avanti e indietro tra New York e Los Angeles, a volte solo per 24 ore, altre per 72. Sono appena stato ad Austin, forse per 12 ore. Ho presentato uno dei progetti dei miei studenti, Tar, basato sulle poesie di C.K. Williams. Sono stanco morto. Ho letto e scritto qualcosa e visto quello che potevo di ogni città, ma la stampa ti esaurisce. Specialmente perché è la mia faccia ad essere proiettata in tutto il mondo e sembra che sia io a volermi fare tutta quella pubblicità, e poi la gente mi critica perché sono dappertutto. E' un film per bambini, quindi mi fanno domande specifiche, sempre le stesse: "Hai imparato trucchi magici?" "Dicci qualche aneddoto divertente dal set!" "Senti la pressione di essere in un prequel di un film così amato?" "Se avessi un potere magico, quale sarebbe?" All'ultima dico sempre che spererei di poter guarire le persone malate, ma me l'hanno chiesto tante volte durante la giornata che alla fine dicevo, "Ce l'ho un potere magico; è la vista a raggi X." Così i giornalisti di solito arrossivano e passavano alla domanda successiva.
Sono molto soddisfatto del film e anche dell'altro in uscita subito dopo, Spring Breakers, ma il tour promozionale è stato davvero pesante. Sto per andare sull'Hollywood Boulevard, avrò la mia stella sulla Walk of Fame. E' un grande onore, ma è surreale. Non me lo sarei mai aspettato.
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The Love Song of Jonny Valentine, romanzo di Teddy Wayne, segue il tour di un cantante pop di 11 anni, sul modello di Justin Bieber. E' un resoconto in prima persona fatto dal ragazzo, quindi la storia è filtrata attraverso la sua limitata visione del mondo. Questo tipo di prospettiva a imbuto non è nuovo, l'esempio più famoso è l'incomparabile protagonista de Il Giovane Holden, ma di solito il punto di vista del ragazzo è così com'è: giovane e senza esperienza. Nel romanzo di Wayne, uno degli aspetti salienti è il modo in cui questa tenera mente è stata plasmata dal suo status unico di pop star.
Sono sicuro che quasi tutti i romanzi di formazione includono la maturazione dell'identità del protagonista attraverso una lotta tra le influenze del suo ambiente, la percezione di sé ancora in erba e la determinazione di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato secondo i propri termini. Ma in questa storia di formazione le circostanze sono uniche. Il ragazzo diventa una celebrità ancor prima di diventare adolescente, quindi attraversa il classico percorso di crescita -- pubertà, ridefinizione di un rapporto con la famiglia, iniziare a interessarsi al sesso, imparare a socializzare in contesti più ampi -- nello stesso tempo in cui è spinto a portare avanti una carriera estremamente pubblica. Gli si chiede di fare un lavoro già duro per un adulto -- mantenere un'immagine pubblica composta quando si è scrutinati ogni giorno della propria vita -- mentre sta ancora imparando a capire chi è. Il risultato è che la sua immagine pubblica, e anche quella privata, sono plasmate concretamente dalla sua carriera, perché la sua carriera è la sua vita -- un fenomeno che aggrava la confusione, visto che la carriera sta esplodendo in uno stadio fondamentale della sua formazione.
La situazione è esemplificata dalla confusa fusione operata da sua madre, anche sua manager. Non riesce più a distinguere l'amore materno dalla guida professionale; l'uno è anche l'altro. E nemmeno lei ci riesce perché suo figlio è diventato il mezzo che le ha permesso di abbandonare il suo lavoro di cassiera in un discount di una piccola città. E certamente, tutto questo è anche un modo per parlare del più universale fenomeno del diventare grandi in un mondo digitalizzato, in cui tutti ci guardiamo da vicino e siamo perfettamente coscienti del modo in cui ci presentiamo agli altri. Wayne mostra le invadenti influenze sul giovane Jonny Valentine in due modi: infonde i pensieri di Jonny di una totale consapevolezza della sua carriera e immagine pubblica, laddove quasi tutti i ragazzini di quinta elementare stanno solo pensando ad essere presi nella squadra di palla avvelenata, e riempie il suo vocabolario interiore e il flusso di pensieri di parole e frasi presi dalle persone intorno a lui.
Proprio come la personalità del giovane Holden si rivela attraverso le discussioni con un analista senza volto in merito alla perdita di suo fratello e i suoi conseguenti esaurimenti nervosi, la personalità di Jonny si costruisce e prende forma grazie alle esperienze e le difficoltà che incontra durante il tour. Ha insegnanti di ogni tipo: sua madre è la guida generale per la sua carriera; il suo precettore gli fa lezioni sulla schiavitù, usate come parallelo per la sua situazione di prodotto manifatturiero etichettato; gli insegnanti di canto e di danza gli dicono come presentare su un palco la sua personalità pubblica e la sua musica, in modo da vendere il maggior numero di dischi e di biglietti possibile. Il risultato è che lui non può scegliere come comportarsi; sa che ama cantare e ballare, ma ora che ha acquisito una fama nazionale, deve tener conto di una serie di cose di cui nessun altro ragazzino deve preoccuparsi: deve stare attento al consumo dei carboidrati e delle calorie, deve affrontare i commenti sarcastici di critici tre volte più grandi, deve cantare canzoni scritte per lui e non gli è permesso fare amicizia con ragazzi della sua età, perché lui è sempre per la strada e perché i suoi vecchi amici non sono abbastanza cool per la sua nuova immagine costruita. I rapporti più stretti a cui arriva sono una storia con un'altra pop star -- vengono pubblicate foto di paparazzi (studiate a tavolino) in cui sembra che stiano uscendo insieme -- e un pompino fatto da una groopie cicciotta a cui la sua musica non piace nemmeno -- vuole solo raccontare la storia.
I punti cardine all'interno di questa facciata di star adolescente sono il suo precettore e la ricerca di suo padre via internet. Il maestro gli da il compito di scrivere un tema sui pro e i contro della schiavitù dal punto di vista sia dello schiavo sia del padrone, un ovvio punto di partenza per farsi qualche domanda sulla sua situazione. Suo padre sta al di fuori del circo di persone che lavorano con lui e potrebbe mostrargli qualcosa della vita reale lontano dal palcoscenico. Ma sfortunatamente per Jonny, sebbene riesca a capire i contro del suo status di artista che non ha alcun controllo sulla sua arte, né sulla sua vita, i pro di una carriera carica di fama e ricchezza sono troppo forti per essere contrastati. E il padre, che potrebbe essere l'unico a dargli un amore incondizionato, si rivela un tossicodipendente in riabilitazione che ha cercato Jonny per avere del denaro. Quindi non è colpa di Jonny se alla fine si rifugia nell'accogliente sicurezza dello star system; è l'unico posto in cui riceve riscontri positivi, e non è quello che vogliono tutti in fondo, essere una star? Perché gettare tutto all'aria per una vita di banalità e di sogni, dove chiunque è comunque vuoto e plasmato da forze esterne nella stessa misura? E' ovvio che scelga la carriera, piuttosto che una vita appartata, perché almeno se è famoso mangia del buon cibo, le ragazze gridano per lui, può giocare ai video games tutto il giorno.
Fonte: The Huffington Post
Autore: James Franco
Traduzione: Chiara Fasano per JAMES FRANCO ITALIA
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