Non avrà vinto l'Oscar, ma fatemi un fischio quando a un altro attore contemporaneo verrà dedicata un'installazione di questo tipo. Parliamo di …Starring James Franco as James Franco - esposta alla Ruffin Gallery dell'Università della Virginia lo scorso novembre - dove il visual artist Colin Jason Moran ha letteralmente sezionato il fenomeno Franco dopo avere raccolto video, interviste e foto per sei lunghissimi mesi. Lo so, ora starete pensando "E' la stessa cosa che potrei fare io se fossi completamente squilibrato e avessi il guizzo dell'artista", ma vi lascio al comunicato stampa della mostra, dove Moran spiega nel dettaglio questo singolare progetto.
Il mio ultimo lavoro esplora James Franco come "personaggio", da una prospettiva sia critica sia popolare-culturale, rendendo questo personaggio tangibile attraverso manipolazioni digitali sottoforma di video e immagini. Questa idagine è nata da un'intima ossessione per la missione eroica di James Franco nel conseguire obbiettivi in campo accademico e artistico, insieme al mio desiderio di spingersi oltre i limiti della produzione digitale. Lo status di attore e celebrità, nel corso degli ultimi due anni, è andato ad incorporare quello di artista visivo, scrittore e accademico (è iscritto a sei prestigiosi istituti di educazione superiore). Questo iper-impegno allarga l'orizzonte di significato dell'avere successo, sfidando le norme precostituite delle attitudini intellettuali, e ci spinge a domandarsi sulla sincerità e la plausibilità dei suoi sforzi. Per sei mesi mi sono immerso nell'olismo di James Franco. Digitare il suo nome su Google ogni mattina è diventato quasi un rituale meditativo. Accumulando centinaia di immagini, video e articoli ho capito meglio la relazione tra il personaggio e la persona, le sue azioni e le sue ragioni. Ho lottato per decifrare una spiegazione chiara sul perché James Franco va dietro a così tanto in modo così aggressivo. Alla fine il risultato del mio viaggio non è stata una risposta alle mie domande, piuttosto una tensione personale, esistenziale. James Franco è diventato parte integrante della mia realtà, un imprescindibile catrame appiccicoso da cui mi è impossibile liberarmi. L'intero progetto proietta la mia ossessione e la derivante frustrazione al cospetto del pubblico. Le installazioni giustappongono le mie mutevoli impressioni su James Franco al profondo rispetto che nutro per gli artisti, gli autori e le opere che egli stesso loda.
Contemporary Narcissist dipinge un disordinato ritratto multimediale di James Franco nei suoi molteplici ruoli, impiegando sia le sottostrutture Faustiane sia il tema dell’infatuazione inestricabilmente intrecciata de "Il Ritratto di Dorian Gray" di Oscar Wilde. _______ _______ as James Franco, un libro di venti pagine in cui ho sovrapposto il viso di James Franco a eminenti personaggi del mondo dell'arte, implica allo stesso modo dei ritratti, servendo da manifestazione fisica della connessione tra Franco e le persone che gli sono fonte di ispirazione. Dr. Eckleburg as James Franco è un cartellone vivente in formato video, in cui sono proiettati gli occhi di James Franco, trasmettendo così la stessa inquietante natura dell'immagine del Dr. Eckleburg de "Il Grande Gatsby" di F. Scott Fitzgerald e risvegliando allo stesso tempo sentimenti di forza e potenza. Moran Reads Franco, in cui io leggo i racconti brevi di "Palo Alto" di James Franco dall'inizio alla fine, è un omaggio all'interpretazione del 1973 di "Sentences on Conceptual Art" di Sol LeWitt ad opera di John Baldessari, intitolata "Baldessari Sings LeWitt". Queste tre ore e quarantasette minuti di lettura alludono anche all'annuale celebrazione irlandese di Bloomsday del 16 giugno, in cui un entusiasta James Joyce lesse l'Ulisse nella sua interezza, spettacolo che, similmente alla mia lettura, rende fisica la relazione tra lettore e autore.
Il coraggioso sforzo di Franco di lanciarsi nello stesso volo artistico e intellettuale di Joyce, Fitzgerald e Wilde mi ossessiona e mi incanta. Punteggiata di satira e piena di allusioni, la mia opera sfrutta l'appropriazione come mezzo, mutando il fine del prodotto audiovisivo per tracciare parallelismi tra diversi artisti e James Franco. Perdermi in James Franco mi ha portato in un posto indefinito tra il suo lavoro, il mio e quello a cui entrambi alludiamo. Da qualche parte in questo spazio, lotto per trovare un equilibrio. Rendendo l'appropriazione un mezzo esuberante e interattivo, offro al pubblico uno spazio tangibile nell'ambiente digitale che ho creato. La sfida è una: architettare paesaggi liminali che portano il pubblico a porsi domande su quale sia il suo posto all'interno di essi. Un approccio interdisciplinare è critico. Essendo studente di spagnolo e volendo avidamente imparare le lingue, sono sempre stato attratto dalla semiologia e l'interazione tra significante e significato. Affrontando il violento sviluppo tecnologico che rende effervescente la cultura contemporanea, io colgo al volo l'opportunità di inventare e reinventare il significante, o il mezzo, attraverso cui creo arte. In questo caso, intendo spostare più in là il confine della manipolazione digitale e far sì che il fruitore prenda parte attiva ai miei sforzi.
Testo di Colin Jason Moran tradotto da Chiara Fasano per James Franco Italia
Per altri video e immagini dell'installazione, visita il sito …Starring James Franco as James Franco
LIndo como sempre!
RispondiEliminaBel progetto! Il video è ipnotico *__*
RispondiEliminaHi @Natália, thanks for visting!
RispondiElimina@anonimo, molto! Soprattutto ha un senso nella struttura dell'installazione. Hai letto a cosa si ispira?
Quasi 4 minuti di coma...questo video è a dir poco stupendo...e che dire dell'articolo?!veramnete molto bello!
RispondiEliminaConta che il video originale dura 12 minuti, da rimanerci secchi insomma ahah. Hai visto la foto della proiezione sul sito di Moran? Bellissima idea e molto suggestiva la location. Sono contento che l'articolo ti sia piaciuto perchè ci tengo a diffondere queste chicche che ruotano intorno a James. Sono poi affascinato da quanto possa essere comunicativa l'arte, come in questo caso, dove dalla carriera di un attore si arriva ad un progetto così strutturato e multidimensionale.
RispondiEliminaSe interessa, la canzone del video è "Rhapsody in Blue" di George Gershwin
Sono contenta che vi sia piaciuto l'articolo. Io l'ho trovato un po' barocco onestamente.
RispondiEliminaPerò il progetto mi piace tantissimo! E' curioso che James Franco, lui come persona e non un suo film o un suo progetto, sia diventato un "caso" e abbia interessato un artista da a tal punto da diventare oggetto di una mostra!
Il parallelismo con il Grande Gatsby è quasi commovente. Per qualche motivo l'immagine del Dr. Eckleburg, con tutta la sua inquietudine è rimasta impressa nella mia mente sin dalla prima volta che ho letto il libro. E trovo la stessa inquietudine in quegli occhi di James. Mi piacerebbe tanto vedere quel video direttamente nel luogo della mostra...
Poteva non essere barocca l'introduzione di un'artista al suo lavoro? E' già qualcosa averlo capito ahah
RispondiElimina(cit.) "Il cartellone che Wilson rimane a fissare è solamente un ingrandimento fotografico simbolo di un mondo che confonde la fotografia con la realtà, dove il denaro ha usurpato il ruolo di Dio e la pubblicità e il commercio trionfano."
Mi piace che questa metafora sia stata piegata alla riflessione della mostra, al discorso persona/personaggio che si confondono.
Grazie per il titolo della canzone Sonny...Questa è davvero un installazione particolare è vero chiara è davvero curioso che James abbia attirato l attenzione di un altro artista a tal punto di arrivarne a fare addirittura una mostra...fighissimo!Caspita il video originale dura 12 min?wow...
RispondiElimina"James Franco è diventato parte integrante della mia realtà, un imprescindibile catrame appiccicoso da cui mi è impossibile liberarmi."
RispondiEliminaUhm.. piacerebbe anche a me fosse così nella mia vita.. ma nel vero senso letterale però :-P
Scherzi a parte, incredibile quello che ha fatto quest'artista, non so che dire.. Certo che però, non vorrei dire una bestialità, ma tutti quei minuti di video così..