lunedì 24 ottobre 2011

"Sal" all'Austin Film Festival

Durante l'incontro all'Austin Film Festival, James Franco ha introdotto il suo nuovo film avvertendo il pubblico del Paramount Theatre che non sarebbe stato come quelli a cui partecipa di solito. Al contrario, Sal nasce "piccolo e umile" e racconta l'ultimo giorno della vita di Sal Mineo, ucciso nel 1976.



Al suo fianco, Val Lauren, che interpreta Mineo, l'attore sul viale del tramonto che tentava il grande ritorno ad Hollywood dopo l'enorme successo degli anni '50, con pellicole come "Gioventù Bruciata" e "Exodus". Il film, volutamente, non offre molti dettagli sulla sua vita, ma è chiaro che Mineo stesse passando un periodo molto difficile. Viveva in un piccolo appartamento nel West Hollywood e stava per iniziare una nuova avventura a teatro con l'attore Keir Dullea, oltre a tentare di far produrre un suo film con protagonista un prostituto gay. Proprio in una delle scene di apertura discute animatamente affinché la sceneggiatura non venga cambiata/censurata, nonostante il suo agente cerchi di convincerlo del contrario. Per chi non lo sapesse, Mineo è stato uno dei primi attori Hollywoodiani a dichiarare la propria omosessualità.

Nei panni di Mineo, Lauren offre un'ottima interpretazione, riuscendo a catturare il dolore di un attore che si era cucito addosso il ruolo del ragazzino prodigio, ma che ha incontrato diverse difficoltà nel mantenere quella stessa attrattiva una volta raggiunti i trent'anni. Franco lo descrive concentrandosi su scene piccole ma pregnanti, come quelle in cui l'attore si relaziona con dei vicini nei dintorni nell'appartamento in cui vive, o una, molto toccante, che coinvolge un piccolo cagnolino. Anche nel trattare la morte di Mineo, Franco è piuttosto cauto. Ci sono state molte speculazioni sulla vicenda della coltellata fatale inferta all'attore nel vicolo dietro al complesso in cui viveva, ma Franco si concentra sulla storia ufficiale ed è probabilmente la scelta più giusta. Ma quando il pubblico viene emotivamente coinvolto nella storia di una persona, potrebbe volere una spiegazione più esaustiva riguardo alla sua morte. Ed è così che ci si sente guardando Sal. Ma comunque, a volte la vita e la morte non hanno risposte chiare. 

fonte austin360.com

5 commenti:

  1. Grazie per l'articolo.
    Permettetemi qualche osservazione, però.
    Il giornalista dice che il pubblico, a cospetto della scena della coltellata, potrebbe volere di più del semplice racconto oggettivo dei fatti, facendo allusioni alle speculazioni successive alla morte di Mineo. Forse pecco di presunzione, ma secondo me, se dice questo, non ha capito molto il senso del film. L'intenzione di James era proprio quella di spogliare la storia di quest'uomo da tutto il veleno che si è portata dietro negli anni e mettere a nudo i Fatti. Alla fine del film il pubblico non ha affatto bisogno di nulla di più di ciò che ha già visto. E' questa la forza del film a mio parere. Non so se mi sono spiegata bene...
    @Eva, tu che l'hai visto, se stai leggendo, dimmi, sei d'accordo?

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  2. @Chiara, concordo con te! "Ci sono state molte speculazioni sulla vicenda della coltellata... ma Franco si concentra sulla storia ufficiale." Innanzitutto, questa frase non ha senso, perché detto così sembra quasi che James avrebbe dovuto mostrare più morti diverse. Secondo, sinceramente io sono rimasta più che soddisfatta dal finale. Voglio dire, cosa c'è da spiegare e da aggiungere? Cosa si aspettava il pubblico? Indagini stile CSI? Sal non è quel genere di film! E' un film poetico che si concentra più sull'aspetto emotivo piuttosto che sui fatti, ed è questo che lo rende speciale. :)

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  3. Mi piace questo scambio di battute! Però da lettore profano che non ha visto il film, trovo quel passaggio abbastanza neutro e lascia libero il pubblico di decidere come pensarla. Nel senso, forse si potrebbe rimanere delusi dal fatto che James non prenda posizione (e lo trovo legittimo), ma aggiunge che è la vita stessa a non dare certezze, quindi questo approccio non è comunque un limite per il film, no?

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  4. No, ti spiego cosa mi ha indisposta.
    Se sei un giornalista, si suppone che tu ti informa su ciò di cui scriverai, giusto?
    Se l'obiettivo di James era quello di mostrare i fatti esattamente come sono avvenuti, e sappiamo che non sono mai stati spiegati per bene, che senso ha scrivere: "forse avrebbe dovuto dare una spiegazione più esaustiva"...
    Così mi viene in mente che non hai capito un bel niente e non eri minimamente pronto a quello che stavi per vedere. E' questo che mi fa pensare, tutto qui.
    Comunque, Sonny, spero davvero che tu riesca a vederlo. Voglio sapere cosa ne pensi!

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  5. E' la prima volta che ti leggo così "agguerrita", non vedo l'ora di darti ragione ahah

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