Le news della prima ora, uscite ormai un anno fa, davano James Franco dietro la macchina da presa per la regia del documentario su kink.com, il più noto sito fetish al mondo. Con la notizia della sua premiere al prossimo Sundance Film Festival, abbiamo scoperto però che Kink è stato diretto da Christina Voros, la storica direttrice della fotografia che segue James sin dal suo primo cortometraggio "The Feast of Stephen."
Intervistata da cosmopolitan, la Voros parla per la prima volta del progetto: "James ha interpretato qui uno dei suoi ultimi film, About Cherry, commentando 'Questo posto è fantastico, non posso credere che esista davvero, è bizzarro e affascinante." Si parla del quartier generale del sito, a San Francisco, un enorme magazzino fatto di celle, fruste e catene dietro le porte chiuse, ma anche brunch della domenica e sbalorditivi tour guidati. "La mia prima reazione è stata, 'Non so se voglio girare un documentario in una prigione porno un mese prima di Natale'", ha detto la Voros.
Christina Voros e James Franco sul set di "Child of God" |
Cosa le ha fatto cambiare idea? "Avevo un conto in sospeso col porno. Un mio ex aveva trovato lavoro come montatore di video fetish soft-core… e ho dato di matto! Del tipo, 'Non farlo col mio Final Cut Pro!'", ammette Christina. "Ma ho passato tre giorni a parlare con registi e registe (porno). Li ho trovati molto interessanti, come Princess Donna (attrice/regista), con una doppia laurea alla NYU in Studi di Genere e Fotografia. Ho conosciuto persone con cui potrei uscire — intelligenti, divertenti, motivate. E ho spostato l'ottica del documentario sulla domanda: cosa spinge le persone verso questo tipo di carriera?"
Camera in spalla, Kink ha condotto Christina nel mondo oscuro della sottomissione, delle sculacciate, con interviste ad attori "a cui capita di essere nudi e legati a testa in giù."
"Non esistono tabù. Le persone vanno in giro nude o entrano in bagno per un clistere," ricorda. "A dire il vero è stato liberatorio. Oltre al mangiare e dormire, il sesso è l'unica cosa che tutti facciamo, eppure è ancora sconveniente parlarne."
Forse la cosa più scioccante, dice Christina, è stata realizzare che il dietro le quinte dei set porno, almeno in casa Kink, non è così spaventoso come sembra. Riporta con sorpresa di avere visto registi donne e scoperto un codice secondo cui gli attori impongono i propri limiti tipo, "Mi sta bene se mi tiri i capelli, ma non schiaffeggiarmi. Puoi insultarmi, ma non legarmi le mani dietro la schiena."
"Il più grande equivoco sul mondo BDSM è la convinzione che chi domina abbia il controllo, ma è chi si sottomette a dettare limiti e regole. Hanno una 'parola chiave' anche se la loro fantasia è essere degli schiavi," dice Christina. "Ma questa informazione viene intenzionalmente taciuta quando vedete un porno. Se sapeste che il sottomesso ha la chiave per liberarsi da una situazione, la fantasia verrebbe meno."
In un periodo in cui la tematica BDSM tiene banco nel best seller mondiale "50 Sfumature di grigio", Christina sostiene che l'argomento del "bondage in camera da letto", non si esaurirà presto. "E' interessante capire qual è il limite di ciò che è normale e ciò che è porno. La linea di confine tra le due cose diventa sempre più sottile. Si può discutere sul fatto che sia una cosa positiva, o negativa, ma sta succedendo."
Kink è prodotto da James Franco e la sua Rabbit Bandini.
(fonte cosmopolitan)
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