domenica 1 luglio 2012

Magic Channing Tatum



Mentre i più aspettano con ansia l'uscita dei film-evento dell'estate, Spiderman e The Dark Knight Rises, io aspetto il film di Channing Tatum e Steven Soderbergh Magic Mike. Questo film è molto più interessante di quanto sembri. Ovviamente loro sanno che è un prodotto eccitante. E avere Tatum, Matthew McConaughey, Joe Manganiello di True Blood – il nome del suo personaggio è Big Dick o qualcosa del genere – e il giovanissimo Alex Pettyfer che fanno gli spogliarellisti in un film da cassetta non è una cosa da poco. Ed è fico che questi ragazzi interpretino ruoli che una volta andavano per lo più a donne; i corpi che faranno vendere i biglietti sono principalmente corpi maschili. Questa inversione di ruoli va in tandem con quello che Judd Apatow sta facendo con le sue attrici. Con Bridesmaids e Girls sta provando alla nuova generazione – anche se si sarebbe dovuto fare già secoli fa – che le donne posso essere divertenti anche in ruoli diversi dal cliché della ragazza disperata alla ricerca dell'uomo perfetto. Soderbergh e Tatum mostreranno che anche gli uomini possono essere oggetti sessuali. A scuola di recitazione ho incontrato un sacco di spogliarellisti ed ex-spogliarellisti che l'avevano fatto per guadagnare denaro e come risultato avevano in mano un sacco di storie da raccontare e stavano lavorando a delle sceneggiature. Bè, prima Diablo Cody e ora Channing Tatum sono passati dal mondo degli strip-club al rispettoso mondo del cinema con collaboratori che hanno vinto premi Oscar, il che è la storia più interessante di questa pellicola. Il tipo di spettacolo ritratto nel film lo si può facilmente trovare in qualunque night di qualunque città. Forse il cast di Magic Mike ha una marcia in più rispetto ai comuni gruppi di strippers, ma le basi sono le stesse – roteanti bacini di uomini nudi. La differenza qui, tuttavia, è che le mosse in questione sono catturate da Steven Soderbergh ed è un progetto concepito, supportato e, per quanto ne so, pagato da Tatum e Soderbergh.

Secondo Jonah Hill, Soderbergh e Tatum hanno diviso i costi del film, il che per me è infinitamente più interessante. Nel film, il personaggio di Tatum, Magic Mike, è uno stripper/imprenditore che spera di guadagnare abbastanza dai suoi numerosi lavoretti (costruzioni, spogliarelli, design di telefoni cellulari - credo) per iniziare a lavorare in proprio su quella che è la sua vera passione: design di interni. Tristemente le sue idee non sono così grandiose e lui non ha abbastanza credito da ottenere un prestito, così conta sul leader del team di strippers (Matthew McConaughey) Dallas, che ha in programma di spostare gli affari da Tampa ad un'impresa di sua proprietà a Miami, in cui tutti saranno soci in parità. In ogni caso, questo film non è semplicemente il racconto della vita passata di Tatum. Lo si può leggere come una velata rappresentazione della Hollywood di questi tempi, in cui le "belle facce" del grande schermo sono alla ricerca di un valore artistico. Magic Mike ha bisogno di usare il suo corpo e la sua bellezza (stip-tease) per pagare ciò che davvero lo appassiona artisticamente (il design di interni). Non lo si può forse leggere come il percorso di Tatum da Dear John e The Vow fino al diventare creatore del proprio destino come produttore di Magic Mike, un film che capitalizza sulla sua bellezza fisica e allo stesso tempo la incornicia come una condanna? Tutti amiamo i film che raccontano il riscatto degli emarginati, ma ci piace sempre criticare le loro trame troppo scontate. Questo film, invece, va oltre la trama, perché non è tanto importante il percorso in salita dei personaggi, quanto lo è quello di Tatum stesso. La vera storia dell'emarginato non riguarda uno stripper che decide di uscire di scena; riguarda un attore di talento che vuole prendere il controllo della sua carriera. E lui è intelligente abbastanza da usare le sue proprie forze per un film di sua creazione, tanto solido da convincere gli studios. Non mi interessa granché se Magic Mike ce la farà o meno a disegnare mobili. Mi basta che Magic Channing Tatum ne esca vincitore, con in mano un suo personalissimo film.

autore: James Franco
traduzione: Chiara Fasano per James Franco Italia

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