venerdì 20 luglio 2012

James Franco insegnerà alla calArts



Dopo l'esperienza dello scorso anno alla NYU che ha portato alla realizzazione di due lungometraggi, "Tar" e "Black Dog, Red Dog", James Franco salirà nuovamente in cattedra il prossimo inverno al California Institute of the Arts. Gli studenti del suo corso formeranno il collettivo di registi che trasporrà per il grande schermo il visionario racconto di D.J. Waldie ambientato a Lakewood, "Holy Land: A Suburban Memoir". Diviso in sezioni - ognuna delle quali verrà diretta dagli studenti con approcci cinematografici differenti - l'intero progetto verrà supervisionato da James Franco. Il corso include un intensivo lavoro di ricerca sul periodo (gli anni 50) e il luogo (Lakewood, Calìfornia) in cui il racconto è ambientato, per esplorare la nascita del boom aerospaziale e capire come questo abbia condizionato lo stile di vita dell'intera comunità. La ricerca contribuirà a trovare un linguaggio visivo e un contesto comune alle varie sezioni del film. Sono previsti inoltre esercizi di studio dei paesaggi e di scene che coinvolgono attori, per trovare la chiave interpretativa adatta al progetto. Secondo quanto comunicato nel programma della calArts, "Holy Land" illustrerà un periodo della storia californiana contemporanea e sarà per ogni studente l'espressione di un lavoro soggettivo inserito in un progetto collettivo. (fonte calarts)

12 commenti:

  1. Bene bene, e così dopo i Radiohead, Pavese e il kabuki mi ritrovo francofrenico. Ma che razza di malattia è questa? Qualcuno sa se si può guarire? Scemenze a parte, questo James sta facendo troppe collaborazioni, è in un vortice sperimentale che rischia di assorbirlo troppo. Rende al meglio solo quando è nelle mani di un bravo regista. Sonny, il tuo sito è splendido!

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  2. Ti rendi conto che non sei nel posto giusto per chiedere un antidoto, vero? Ahah! Ma ciao @anonimo, e grazie mille per i complimenti. Se pensiamo alla sua carriera di attore, James è in giro da solo 10 anni, ha tutto il tempo per dimostrare quanto vale. Secondo me riuscirà a portare a compimento quello che purtroppo non ha potuto fare Heath Ledger: liberarsi dell'etichetta del golden boy hollywoodiano per mostrare altro. Al momento ha in cantiere progetti molto interessanti.

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    1. Citando il fantastico "Ups" del radio-monologo di 127 Hours mi sono accorto di non aver messo il mio nome: daniele, almeno adesso non sono più anonimo. Sì hai ragione, ma questa illuminazione intellettuale mi sembra tanto uno dei volti del suo egocentrismo, più che giustificato, ma smodato e un po' assurdo come quello di Spring Breakers o delle foto che mette su JFTV. Tanto sta sempre bene, e poi al look da golden boy gli preferisco mille volte questo un po' più vero e trasandato (anche se sempre firmato Gukki). Vorrei proprio sapere quello che pensano i belloni e le bellone del cinema americano sul suo conto: umiliati e offesi o incazzati neri? Sonny, solo tu puoi illuminarci. Danke!

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    2. Ciao Daniele! Un po' di sano egocentrismo in lui c'è, come c'è in ogni artista degno di questo nome. Seguendolo da tempo, non posso però essere daccordo con quel "illuminazione intellettuale", perchè fa rima con vezzo e non è la conseguenza dell'attore annoiato che si vuole reinventare grazie al conto in banca. E' cresciuto in un ambiente culturalmente stimolante e ha da sempre mille interessi. Di lui mi piace che si sporca le mani, sempre, ed è un grande comunicatore: quando si butta in qualcosa ti fa capire perchè lo fa. Insomma, non è un artista autistico :)) Che ti ha fatto "Spring Breakers"?? Io non vedo l'ora di vederlo ahah! Sull'ultima domanda, so solo che Robert Pattinson l'ha sfanculato per "The Broken Tower".

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    3. Anche io sono curioso marcio di vedere Spring Breakers, lo ammetto, e sarebbe meglio che Pattinson tacesse e tornasse alla sua sciapa sneakers dipendente. Se avesse un'unghia di quello che ha James Franco forse saprebbe anche che cos'è l'umiltà. Però non dico Franco santo subito perchè mi sembra ancora abbastanza furbetto. Aspetto gli sviluppi e grazie ancora Sonny!

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    4. Leggi questa ;)

      http://jamesfrancoitalia.blogspot.it/2011/11/james-franco-intervistato-da-days-of.html

      ...e domande di rito: come hai trovato il sito e da quanto segui James? Spero di leggerti ancora Daniele, che qui la quota azzurra è molto bassa hahah

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    5. A parte che quel link mi ha colpito e affondato, cercherò di rimpinguare la quota azzurra, anche se forse la preferisco così. Ho guardato i vari siti ufficiali e mi sono sembrati tutti poveri di informazioni davvero interessanti (tra l'altro, bellissimi gli interventi della traduttrice del libro di JF che hai pubblicato). E poi finalmente questo, proprio quello italiano! Che ne dici se facciamo una vagonata di intervistatori pseudoartisti pseudoqualcosa per attirare l'attenzione e conquistarci un quarto d'ora di intervista? Figurati che ho visto JF la prima volta in Tristano e Isotta (insomma, vabbè....) e poi, quando ho visto 127 Hours mi sono detto: ma quello lì è proprio quello là? Qui è accaduto qualcosa, devo sapere, così ho cominciato a seguire. A presto! Daniele

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  3. Un po' quello che mi è successo ai tempi di MILK!
    Beh sì, quell'intervista è fatta proprio per copire e affondare ahah! Grazie ;)

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  4. Ciao Daniele!! Mi stai già simpatico! :)
    Io credo che l'intervista di The Days of Yore che ti ha postato Sonny sia una sorta di "dichiarazione di poetica" di JF. Se hai dubbi sul suo conto, leggi quell'intervista e capisci TUTTO su chi è e su cosa vuole. Non credo ci sia molto altro da aggiungere. Poi più lo "conosci", più impari ad apprezzarlo, è una scoperta continua. :)
    Welcome aboard!

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    1. Ciao Chiara! Dici bene, proprio una dichiarazione poetica. Non mi aspettavo tutta questa autoanalisi, che vuol dire anche spietata autocritica. MI devo ricredere e non penserò più a lui come a un furbetto. Non lo è, anche se gioca bene con la sua immagine. Qualcosa però mi dice che non durerà troppo a lungo questa fase di studio-ricerca-collaborazione, e non vedo l'ora in cui sarà pronto per fare tutto da sè e spiccare il volo. Le premesse sono allettanti! Ciao, Daniele.

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  5. Infatti, anzichè dare risposte da fan isterico, giro interviste che parlano da sole ahah. Daniele cambia idea subito e a breve lo accogliamo nel gruppo di auto-aiuto francofrenico :))

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    1. Ho già cambiato idea, mi è bastata un'intervista come quella. Bene, ora non ho più anticorpi, e a 33 anni (sono anch'io del 78!) mi ritrovo in balia di un personaggio irreale, o forse più reale del reale??? Dio mio, questo è un accesso di francofrenia, corro a imbottirmi di ansiolitici. (Scherzo, per ora so ancora dominarmi!). Saluti, Daniele

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