Caro/a F_____,
The Testament of Mary era veramente eccellente, non trovi? Credo che il motore o raison d'être di quello spettacolo fosse rendere nuovo il familiare. Come racconti la storia della crocifissione in modo che colpisca il pubblico con nuovi spunti di riflessione e si allontani da tutte le lezioni della Domenica e dal testo biblico? Lo racconti attraverso una persona diversa, Maria. Fai di lei una donna che parlerà di Cristo come un uomo e un figlio e non come se fosse già considerato il Figlio di Dio. Rendi la storia terrena e umana. Ci saranno state delle critiche sulla scenografia, ma anche quella serve a rendere la storia nuova. Il momento in cui entra nel portale pieno d'acqua e resta lì sotto... semplicemente fantastico.
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Macbeth con Alan Cumming: un altro stupefacente e geniale one-man show. Già, Macbeth come un one-man show. Mi fa una tale invidia; l'hanno fatto così bene. Johnson diceva che Shakespeare regge lo specchio alla natura; bè, sì, se lo specchio riflette l'essenza della natura, ma non una visione realistica della natura. Ecco un modo di adattare Shakespeare al realismo: con un uomo pazzo in un ospedale che recita tutte le parti. In questo modo il dialogo elisabettiano non è più altamente shakespeariano; è l'espressione di un malato mentale. Il suo ritratto dei celebri assassini scozzesi non può essere sopra le righe perché i personaggi sono già interpretati da un personaggio matto. Macbeth non è Macbeth; è un ritratto di Macbeth firmato da un uomo che ha perso la testa, in un istituto psichiatrico. Cumming è superbo.
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Mi chiedo quanto queste due opere che raccontano storie vecchie in modi nuovi richiedano delle conoscenze pregresse da parte degli spettatori. Ma immagino che tutti oggi conoscano Macbeth e la storia di Gesù, giusto?
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Orphans. Buono. L'ho visto tempo fa, durante le previews e ho dimenticato di scriverne. Ho letto, come tutti, che Ben Foster ha rimpiazzato Shia Labouf nel ruolo di Treat. Ben è molto bravo. Mi ha ricordato un giovane Sean Penn per qualche motivo, insieme duro e vulnerabile. Ma anche un tantino goffo, in qualche modo. Tutti i tre attori sono un piacere da guardare.
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Nikolai and the Others al Lincoln Center è la collaborazione di Balanchine e Stravinsky, diretto dal grande David Cromer. Sono tutti bravi -- Michael Cerveris nei panni di Balanchine è un mix perfetto di passione e distacco. La pièce è strutturata come osservazione di comportamenti; come un film di Michael Cimino in cui tutti i personaggi si riuniscono per un grande evento e, all'interno del gruppo d'azione, vengono fuori motivazioni individuali e si crea la tensione.
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Assembled Parties è uno spasso. Una famiglia problematica sullo stile di Salinger o Franzen. A dire il vero, più vicina a Franzen e meno all'idea dei giovani geni rispetto a Salinger. Una specie de Il lungo viaggio verso la notte. Ah. No, non proprio.
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Here Lies Love al Public Theatre è grandioso. Uno spettacolare insieme di video, musical, danza, nightclub, concepito dall'inimitabile David Byrne. Sei in piedi per tutto il tempo e balli mentre gli attori e le immagini ti ruotano intorno e ti raccontano la storia recente delle Filippine. Palme, musica, nuovi filmati, morte, prigioni, amore, violenza, danza.
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FILM IN DVD:
I Cancelli del Cielo della Criterion è il mio nuovo film preferito. E' incredibile. Non posso credere che abbia una così cattiva reputazione. Guardate la versione della Criterion. Davvero splendida.
L'amico Americano -- La versione di Wenders su Ripley. Pazzesco Dennis Hopper e grande Bruno Ganz.
Il Talento di Mr. Ripley -- Jude Law è inarrestabile in questo film. E' una lettera d'amore all'Italia, le location sono stupende. Matt Damon è bravissimo ed è un Ripley che desidera di appartenere a qualcuno, molto di più che nel libro.
Perdiamoci -- Bruce Webber su Chet Baker. Triste, commovente, bellissimo.
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FILM AL CINEMA:
To the Wonder - Malik prende The Tree of Life e ne succhia via quasi tutta la voce fuori campo. Un film che davvero usa le immagini per parlare dei dettagli dell'amore.
Autore: James Franco
Fonte: The Huffington Post
Traduzione: Chiara Fasano per JAMES FRANCO ITALIA
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