sabato 14 gennaio 2012

L'arrivo al party W per la 69ª edizione dei Golden Globe

Arrivato giovedi a Los Angeles (qui le foto), James Franco ha partecipato ieri al party pre-Globe organizzato da W Magazine allo Chateau Marmont. Ecco le immagini del casualissimo arrivo. Riguardo la notte dei Golden Globe di domani, James non figura tra i presentatori, ma la sua presenza alla cerimonia potrebbe comunque non essere così remota.



James Franco: la recensione di 'The Artist' e 'Il gatto con gli stivali' per The Paris Review

The Artist e Il Gatto con gli Stivali. Entrambi hanno una narrativa relativamente semplice. In The Artist un attore di successo del cinema muto perde consensi con l'avvento del sonoro e una giovane attrice con una cotta per lui lo sorpassa nella scalata al successo. Il Gatto con gli Stivali è un collage revisionistico che ruba personaggi riconoscibili da una varietà di fonti letterarie, principalmente dall'eponima fiaba di Charles Perrault del diciassettesimo secolo, e li mescola insieme. Entrambi selezionano elementi da vecchi film e situazioni familiari – ed entrambi con successo, in parte a causa della gioia che ci prende ogni volta che riconosciamo motivi comuni alla memoria collettiva, leggermente modificati in modi nuovi. Ma l'aspetto principale di ognuno di questi due film è l'approccio tecnico ai rispettivi soggetti. Uno è un film muto della vecchia scuola e l'altro utilizza l'innovativa animazione computerizzata, però la tecnologia è protagonista in entrambi i film, ma un protagonista così ben intrecciato nelle trame dei due film, da non sovrastare mai le singole performances.


The Artist è un racconto affascinante, teso e ben narrato, ma non dice nulla di nuovo. La giovane attrice ambiziosa e l'uomo di Hollywood con esperienza sono tipi che troviamo in innumerevoli romanzi e film hollywoodiani: Mabel's Dramatic Career (1913, diretto da Mack Sennett, con Fatty Arbuckle), My Strange Life (libro del 1915), Souls for Sale (libro e film di Rupert Hughes, zio di Howard), E' Nata una Stella (1937, 1954, 1976) e il romanzo di Horace McCoy, Non Si Uccidono Così Anche I Cavalli? – per non parlare di Cantando sotto la Pioggia. Di solito, in queste storie, l'attrice scopre che Hollywood è un posto superficiale e torna a casa, alla ricerca di qualcosa di più profondo nel Midwest, oppure trova il principe azzurro tra i predatori di Hollywood e, insieme al principe, trova anche il successo professionale. In The Artist, la traiettoria seguita dai personaggi è la stessa di È Nata una Stella, ma in The Artist, la tragedia è evitata, alla fine, dall'attrice innamorata, che aiuta l'attore spacciato a trovare un nuovo approccio nei confronti nell'industria cinematografica che lo ha lasciato indietro.

Ma perché lo ha lasciato indietro? Perché, come Norma Desmond in Viale del Tramonto, è un attore rimasto nel passato, in cui dominavano i film muti. (L'attore, George Valentine, mi ricorda mio nonno, un chirurgo e professore spaventato dall'uso degli archivi telematici nelle biblioteche.) La tragedia di Valentine sta nel fatto che il suo pubblico lo ha abbandonato per le meraviglie della nuova tecnologia. Il relativamente cordiale capo dello Studio – i vertici, i produttori e i registi sono ritratti come traditori senza cuore nella maggior parte dei film di Hollywood – interpretato da John Goodman, ritira facilmente Valentine dalla sua posizione preminente perché il pubblico non vuole più ciò che ha da offrire. L'ironia del film è che si utilizzano proprio le antiche tecniche del cinema muto per raccontare che Valentine deve superare questa paura e l'orgoglio ed accogliere il nuovo. L'idea che Valentine si debba adattare alla tecnologia e non la tecnologia a Valentine vale per ogni attore, tecnico o chiunque lavori nel cinema.


Uno dei tanti film usciti quest'anno che ha accolto la nuova tecnologia è Il Gatto con gli Stivali. È un film in 3-D in computer-grafica che utilizza ogni mezzo possibile per portare lo spettatore in un mondo miracoloso e in avventure che non era possibile immaginare prima, almeno non in questo modo. Utilizza la storia di Perrault, ma cannibalizza anche le storie di Humpty Dumpty (però aggiungendogli un secondo nome un po' più dignitoso, "Humpty Alexander Dumpty") e Jack e Jill, che qui sono cattivi assassini. La storia di Jack e il Fagiolo Magico è utilizzata come una leggenda strutturale per sfidare i personaggi e mi ha ricordato un'altra versione del racconto: nel 1902, Edwin S. Porter ha fatto un film su Jack e il Fagiolo Magico utilizzando tecniche innovative – doppia esposizione, animazione, illusioni ottiche – imparate dai film di Marie-Georges-Jean Méliès (non a caso, un personaggio dell'ultimo film di Scorsese, Hugo), i cui effetti speciali erano così incredibili da essere considerato un mago. A causa della tecnologia, il film di Porter ha dato al pubblico un nuovo tipo di esperienza e nuova linfa vitale ad una storia centenaria. È esattamente questo che accade nel Gatto con gli Stivali (e The Artist raggiunge lo stesso risultato con il processo inverso: raccontare una storia tradizionale con vecchie tecniche). In entrambi i film, storie ben note hanno una nuova patina grazie alla tecnologia. Si può dire che Avatar e James Cameron sono ora i nuovi innovatori che una volta erano Méliès e il suo Viaggio sulla Luna (1902).

Ma da attore, io mi chiedo, proprio come The Artist si chiede: che succede agli interpreti quando la tecnologia avanza? Il Gatto con gli Stivali rappresenta una risposta adeguata alla domanda posta da The Artist: il lavoro degli attori è ricondotto e inglobato nella tecnologia. The Artist è un film su un attore che non può usare la sua voce nei film e Il Gatto con gli Stivali è un film animato che usa solo voci di attori famosi (Antonio Banderas, Salma Hayek, Zach Galifianakis, Billy Bob Thornton, Amy Sedaris). L'animazione è stata parte della storia del cinema sin dalle origini e l'animazione con il sonoro è nata quasi in contemporanea con il cinema sonoro, il primo è stato Biancaneve nel 1937. Ma è solo con Aladdin (1992) e Toy Story (1995) che attori famosi hanno prestato le loro voci riconoscibili ai personaggi con regolarità. Le personalità degli interpreti sono oggi una parte fondamentale nel cinema d'animazione e, con l'avanzare delle tecniche dell'animazione computerizzata, l'immagine somiglierà sempre di più alla realtà. Presto – in realtà si è già iniziato, vedi Tintin – non saranno solo le voci degli attori a servire agli animatori; serviranno tutti gli aspetti di una vera performance. Magari tra cent'anni qualcuno farà un sequel di The Artist, girato in uno stile retrò con interpreti in carne e ossa e racconterà di attori che hanno paura della passaggio alla tecnica della computer-grafica nei film del ventunesimo secolo. 

Testo di James Franco per The Paris Review
Traduzione di Chiara Fasano per James Franco Italia

giovedì 12 gennaio 2012

James Franco sarà Robert Mapplethorpe

Guardate la foto qui sotto. Impossibile non pensare a James da quando qualche mese fa si è diffusa la notizia di un imminente biopic su Robert Mapplethorpe. Si rumoreggiava il suo nome e lo speravano anche i fan, perchè ruoli/personaggi del genere capitano poche volte nella vita di un attore. La conferma arriva oggi dall'Hollywood Reporter: sarà proprio lui ad interpretare il controverso fotografo che con i suoi scatti unici e provocatori ha raccontato la sottocultura omosessuale newyorkese degli anni '70 e ha reso icone immortali artisti del suo tempo. Il film, che segnerà il debutto al lungometraggio della documentarista Ondi Timoner, verrà girato grazie ad un finanziamento del Tribeca Film Institute’s 9th annual Tribeca All Access Program.



mercoledì 11 gennaio 2012

Cherry: la prima immagine ufficiale del film di Stephen Elliott

Look casual, rose in mano e sorriso da "acchiappo": ecco James Franco in Cherry, in una prima immagine esclusiva pubblicata sul sito ufficiale del film (qui). Diretto dall'esordiente Stephen Elliott, Cherry racconterà la storia di Angelina (Ashley Hinshaw), diciottenne arrivata a San Francisco in cerca di fortuna che finirà presto sui set di film pornografici. Attualmente in post-produzione, Cherry dovrebbe uscire nelle sale entro la fine dell'anno e vedrà la partecipazione di James Franco nel ruolo di un avvocato cocainomane che intraprenderà una breve relazione con la ragazza. 

sabato 7 gennaio 2012

James Franco in trattative per "The Game"



Secondo quanto riportato in esclusiva dall'Hollywood Reporter, James Franco sarebbe in trattative per una parte in The Game, adattamento della MGM dell'omonimo best-seller di Neil Strauss. A metà strada tra la raccolta di memorie e il libro guida, The Game svela i trucchi per diventare un perfetto "pick-up artist" - letteralmente "artista della seduzione" - termine tutto americano per definire l'uomo abile nel conquistare donne che non appartengono alla propria cerchia sociale. Passato dai tavoli della Columbia, Spyglass, Lionsgate e Fox Searchlight, The Game è stato finalmente opzionato dalla MGM che ha affidato la sceneggiatura dell'adattamento a Brian Koppelman e la regia a David Levien. James dovrebbe interpretare Mystery, il maestro, l'uomo che ha guidato Strauss in questa esperienza, incluso il soggiorno in una villa sul Sunset Strip abitata da altri aspiranti seduttori in cerca dell'amore. Il vero Mystery ha anche partecipato al reality della VH1 intitolato appunto The Pick-Up Artist. Il ruolo in The Game, si aggiungerebbe ad un già ricco calendario di impegni per James Franco che in primavera sarà anche nel cast di The Apocalypse, debutto alla regia di Seth Rogen ed Evan Goldberg, recentemente acquistato dalla Sony che produrrà e distribuirà la pellicola.

venerdì 6 gennaio 2012

'Francophrenia' in anteprima mondiale al Rotterdam International Film Festival



Franchophrenia, il film co-diretto da James Franco e Ian Olds, utilizzando riprese inedite della soap General Hospital, verrà proiettato in anteprima mondiale al prossimo Rotterdam International Film Festival (dal 25/1 al 5/2). Intitolato anche Don't Kill Me, I Know Where the Baby Is (Non uccidermi, so dov'è il bambino), è stato descritto come un "divertente psico-thriller." Franco e Olds hanno scritto la sceneggiatura partendo dai filmati già esistenti, girati da James in General Hospital, dove l'attore ha il ruolo ricorrente di un artista/serial killer chiamato Franco. Franchophrenia sarà proiettato nella sezione Spectrum del Rotterdam Film Festival.

mercoledì 4 gennaio 2012

In arrivo "Actors Anonymous", il secondo libro di James Franco ispirato alla sua vita come attore

Dopo "Palo Alto Stories", raccolta di racconti brevi pubblicata nel 2010 da Scribner (mai uscito in Italia), James Franco sta per dare alle stampe il suo secondo libro, un romanzo, intitolato "Actor Anonymous". Descritto come un racconto di finzione ispirato alle sue esperienze di attore, "Actor Anonymous" verrà pubblicato in esclusiva da amazon. A riferirlo è Richard Abate, agente letterario di James. Al momento non si conoscono ulteriori dettagli sul libro, nè sulla data di pubblicazione.



fonte observer.com

James e Sammy su "Bad Day" magazine

"Il mio manager è stato minacciato riguardo la pubblicazione di alcune foto in cui ho dei dildo in faccia. Pensate che me ne fotta qualcosa? Fanno parte di un progetto che abbiamo scattato allo Chateau Marmont. A seconda dei contesti, la gente pensa che certe immagini possano rovinare una carriera." Intervistato dal provocatorio Bruce LaBruce su Bad Day, James Franco parla delle contraddizioni del suo lavoro, dei suoi studi, ma soprattutto di cinema e dell'imminente "The Night Stalker", dove interpreterà lo spietato serial killer Richard Ramirez. Un'intervista brillante, unica ed imperdibile accompagnata dal photoshoot intimistico di Bruce Thierry Cheung, che immortala James con l'inseparabile gatto Sammy. 

 
Potete ricevere la vostra copia di "Bad Day" ordinandola sul sito ufficiale della rivista (qui).

James Franco: Capodanno a New York

Manhattan, cappellino d'ordinanza e l'immancabile polaroid spectra: direttamente dalla pagina facebook di Vince Jolivette, amico di vecchia data di James e suo partner nella casa di produzione Rabbit Bandini, ecco alcuni scatti dalla notte di capodanno.



lunedì 2 gennaio 2012

The Ape: i sottotitoli italiani

Folle, grottesco, divertente, imperfetto, ma soprattutto originale e molto personale: é The Ape, il secondo film da regista di James Franco, mai uscito in Italia e ora tradotto in esclusiva per voi da James Franco Italia.


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