sabato 30 marzo 2013

This Is The End: nuove immagini promozionali

In attesa del nuovo trailer non censurato che verrà rilasciato lunedi, ecco alcune immagini promozionali di This Is The End, l'apocalittica comedy diretta da Seth Rogen che arriverà nelle sale USA il prossimo giugno.



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Spring Breakers su The Guardian Guide

Imperdibile uscita del magazine britannico The Guardian Guide - da oggi in edicola - che trasforma Alien e le sue bad girls in un fumetto, e ci invita ad entrare nell'incubo al neon di Spring Breakers

James Franco visita il Disney Park di Anaheim

28 marzo, Anaheim, CA -- James Franco visita il Disney California Adventure Park di Anaheim. Nella foto, posa davanti alla statua chiamata "Storytellers", che tributa Walt Disney, il suo arrivo in California nel 1923 e la sua più celebre creazione: Mickey Mouse.

giovedì 28 marzo 2013

James Franco sulla cover di "Obsession"

Obsession, inserto del settimanale francese "Le Nouvel Observateur", dedica la cover del nuovo numero a James Franco.

mercoledì 27 marzo 2013

"A California Childhood”: è uscito il nuovo libro di James Franco


Disponibile dal 18 marzo, "A California Childhood" è una raccolta di memorie, ma in forme diverse. Come in "Palo Alto: Stories", Franco racconta la sua città natale, Palo Alto, in California, universalmente ritenuta ricca ed evoluta, ma piena di contraddizioni. Sul terreno di queste contraddizioni, James Franco diventa adolescente e condivide le luci e le ombre di quel periodo, attraverso racconti, dipinti, poesie, schizzi e istantanee risalenti alla sua infanzia. ("I was born in 1978 at Stanford Hospital and spent my first eighteen years in a single house at the end of a cul-de-sac in Palo Alto"). A tratti divertente, dark e commovente, il viaggio di questo libro è di un'innegabile immediatezza. Alla fine al lettore non resta che chiedersi dove sia il confine al di là del quale l'arte di James Franco si esaurisce e la sua vita reale ha inizio.

David Letterman intervista James Franco: il video

Quello che ci piace degli incontri tra James Franco e David Letterman è lo spontaneo andare oltre la routine della promozione. L'intervista diventa una chiacchierata tra vecchi amici e puntualmente saltano fuori gli aneddoti più disparati... come quello rivelato lunedi, su Harmony Korine e Meryl Streep. Ecco l'intervista completa.

martedì 26 marzo 2013

James Franco al "Late Show" di David Letterman

New York, 25 marzo -- James Franco arriva al Ed Sullivan Theatre per la registrazione dello show di David Letterman, andato in onda ieri notte. Ricordiamo che sarà possibile vedere la puntata (sottotitolata in italiano) stasera su RAI5 alle 23:15, e in replica domani alle 9:30 e alle 16:15.

James Franco ospite all'Howard Stern Show

Un James Franco a ruota libera, quello ascoltato ieri mattina durante il celebre show radiofonico di Howard Stern. Un'ora e mezza di intervista in cui ha ripercorso tutta la sua carriera: dallo spot di Pizza Hut fino a Spring Breakers. Dopo il salto, la puntata completa. Non perdetela!



sabato 23 marzo 2013

Supporta il progetto "BirdShit"



Ispirato a Il Gabbiano di Chekhov e con elementi dalla poesia Kaddish di Allen Ginsberg, BirdShit è una performance multimediale che combina teatro, danza, video, musica dal vivo e registrata e alcuni elementi a sorpresa.

BirdShit è un progetto che ha coinvolto l'artista e musicista Nina Ljeti, la coreografa Chloe Kernaghan e gli studenti di regia della NYU Joshua Richards, Zach Kershberg e Tine Thomasen, guidati da James Franco.

Sono previste due performance che avranno luogo il 7 aprile prossimo al MoMA PS1 di New York come parte delle loro Sessioni Domenicali nel VW Dome; la location è perfetta per questa interpretazione sperimentale che esplora diverse tematiche, dalla pressione artistica, all'amore, all'isteria.

A poche settimane dalla performance abbiamo perso uno dei maggiori investitori, che ha abbandonato il progetto all'ultimo minuto e chiediamo il vostro aiuto. Il vostro contributo aiuterà a raccogliere fondi per questa spettacolare collaborazione. 

Abbiamo bisogno di fondi per:

- I PROIETTORI Ci hanno dato il fantastico Dome del PS1 per la performance. Per approfittare del fatto che questo spazio unico ci permetta di proiettare immafini sull'intera superficie delle pareti e del soffitto, abbiamo bisogno di grandi, bei proiettori brillanti. E sono costosi! In più ci occorre un mixer video e bravi operatori che facciano funzionare il tutto.

- IL PALCO Un altro elemento speciale per la performance è il palco. Sarà fatto in plexiglass, così possiamo filmare i nostri ballerini e le interpretazioni dal di sotto. Inoltre dobbiamo trasportare il plexiglass dentro e fuori dal Dome.

- COMPENSI PER LA TROUPE Non sarebbe possibile mettere su questo show senza una bella troupe dietro le quinte -- proiezionisti, costumisti, addetti alle luci e al suono.

Non vi ringrazieremo mai abbastanza per il vostro supporto e diffusione dell’iniziativa. Non vediamo l'ora di aggiornarvi con i nostri progressi.



Clicca qui per contribuire a BirdShit >>

L'Immagine, L'artista, L'Ego: tre ritratti di James Franco



Autore: Nick Aramis -Bullett, Spring Issue '13
Traduzione: Chiara Fasano

"Credi che io dia l'idea di non essere umile?" Chiede James Franco, curioso di sapere com'è recepito, o almeno come io lo recepisco. Sediamo l'uno di fronte all'altro su un paio di soffici divani in pelle nera in uno studio fotografico di Santa Monica, parte di una fascia commerciale costellata di scadenti gallerie d'arte. La bocca gli può anche sorridere, ma lo sguardo duro e greve, anche sotto l'ombra del cappellino da baseball, chiaramente no. E' molto bello, ma stanco. E' James Franco e l'unica cosa su cui tutti sembrano essere d'accordo quando si parla di James Franco è che il ragazzo non ha bisogno di riposare. Il Telegraph disse "dorme a malapena." Il New York Magazine era piuttosto sicuro che consideri dormire "una perdita di tempo." Lo stesso Franco, in un'intervista di inizio anno a Details l'ha quasi definito "una sconfitta". L'avversione al riposo del trentaquattrenne attore di Palo Alto è così nota, che la volta in cui fu beccato appisolato durante un seminario serale alla Columbia University diventò notizia da prima pagina. L'ego di Franco è intrinsecamente legato alla sua insonnia consapevole. Semplicemente non c'è tempo per otto ore notturne senza senso, quando invece puoi provare non solo a imparare, ma a padroneggiare ogni forma di espressione creativa conosciuta all'uomo. E' considerato tante cose da tante persone - un attore nominato all'Oscar, un pupillo del mondo dell'arte, un cineasta in fissa col sesso e una voce della "Rx Generation" - ma chi è la persona dietro quegli occhi stanchi? A seguire, tre ritratti dell'artista da giovane anomalia.

venerdì 22 marzo 2013

Grandma Mitzie promuove Spring Breakers

"Ho visto Spring Breakers. Molte feste, molto alcool, molte ragazze... e mio nipote!"


Seth Rogen e James Franco di nuovo insieme in "The Interview"?



Nuovo progetto in vista per la premiata ditta Rogen-Franco. Dopo l'esordio dietro la macchina da presa con "This is the End" (in uscita negli Stati Uniti a giugno) Seth Rogen dirigerà e reciterà in nuova commedia intitolata "The Interview". E' in trattative per un altro dei ruoli principali il suo amico e collaboratore di vecchia data James Franco.

Con una sceneggiatura scritta a sei mani dallo stesso Rogen, da Evan Goldberg (altro suo collaboratore storico) e da Dan Sterling (uno degli autori del Daily Show di Jon Stewart), il film racconta di un affascinante conduttore di un talk show (potenzialmente Franco) e il suo produttore (Rogen) che in qualche modo restano coinvolti in un piano per assassinare il primo ministro della Korea del Nord.Il film avrà un budget di 30 milioni di dollari sarà prodotto dalla Columbia Picture. Non sappiamo ancora per quando è fissata la data di inizio riprese.
fonte THR

mercoledì 20 marzo 2013

James Franco su BULLETT magazine

James Franco diventa il pop tool di Frederik Heyman sul numero primaverile della rivista Bullet. L'artista belga, famoso per i suoi scatti ecclettici che mischiano differenti forme di media, sospende l'attore in geometrie lunari e vivaci cartoline anni '80. Ad accompagnare il photoshoot, l'interessante intervista di Nick Haramis, che pubblicheremo tradotta nei prossimi. Stay tuned.



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James Franco dirige Kenneth Anger nel video "Love in the Old Days (Ted James 1999 Remix)"



Quando James Franco ha iniziato la scuola di Cinema, alla New York University, ha dedicato il suo primo cortometraggio (The Feast of Stephen) a Kenneth Anger: l'iconoclasta, l'influente regista di film sperimentali come Scorpio Rising e Inauguration of the Pleasure Dome. I due non si conoscevano.

Sono passati molti anni da allora, e quando è arrivato il momento di dirigere un video per un remix dal produttore Ted James di una delle canzoni dei Daddy, "Love In The Old Days," Franco ha avuto l'occasione di chiamare a sè uno dei suoi idoli. Anger partecipa al video nei panni di un sacerdote dell'occulto che suona il theremin, mentre officia quello che Franco definisce "il matrimonio dell'Inferno" in uno strip club.

fonte Interview

martedì 19 marzo 2013

Io, Zelda e James Franco: intervista a Tiziana Lo Porto

Abbiamo deciso di intervistarla dopo un incontro lampo alla Festa del Cinema di Roma. Ci aveva consigliato entusiasta "Marfa Girl" di Larry Clark e ora, con lo stesso entusiasmo, ha accettato di rispondere ad alcune domande sul suo lavoro di autrice e traduttrice. Nostra complice, Zelda Sayre. Lei è Tiziana Lo Porto, voce italiana degli adolescenti di Palo Alto (In Stato di Ebbrezza minimumfax, 2012) e autrice (insieme a Daniele Marotta) di Superzelda: La Vita Disegnata di Zelda Fitzgerald (mimimumfax, 2011) che proprio oggi esce tradotto in inglese per il mercato americano.



Ciao Tiziana. Ci incontriamo dopo l'uscita di "Superzelda" in Spagna e a pochi giorni dal debutto dell'edizione in lingua inglese: un traguardo importante. Come stai vivendo questo momento? 
Sono contenta, per Zelda soprattutto. Con Daniele (Marotta, che ha disegnato Superzelda) abbiamo raccontato la storia di Scott e Zelda Fitzgerald per riscattarli dalle versioni delle loro vite che circolavano. Da una parte c'era la versione di Hemingway, che non ha mai sopportato Zelda, e che la considerava la palla al piede del marito, una sorta di impedimento alla creatività di Scott Fitzgerald. Cosa non vera. Dall'altra quella che voleva Zelda vittima di Scott e del suo egocentrismo. Scott avrebbe impedito a Zelda di diventare scrittrice anche lei. E anche questo non è vero. Di fatto i due si sono amati moltissimo, e non credo avrebbero voluto vite diverse, o compagni diversi da quelli avuti.

Tiziana Lo Porto e Zelda Sayre: quando si incontrano la prima volta?
La prima volta l'ho incontrata leggendo Tenera è la notte a vent'anni, ma non sapevo che Nicole Diver, la protagonista, fosse lei. All'epoca mi ero talmente innamorata di quel libro che avevo letto tutto Fitzgerald e guardavo solo film ambientati in quegli anni lì. Eppure non avevo indagato su chi fosse sua moglie. Poi negli anni l'ho trovata citata nei posti più disparati, in Manhattan di Woody Allen, in Being Boring dei Pet Shop Boys (il titolo e il testo citano Zelda: "Si rifiutava di annoiarsi principalmente perché non era noiosa"), nelle biografie di Janis Joplin e Patti Smith, e nei libri di uno scrittore americano, punk e musulmano che si chiama Michael Muhammad Knight. Michael l'ho conosciuto a Baltimora, e dal come parlava di Zelda m'ha convinto che valeva la pena saperne di più. Con Daniele poi ci siamo ritrovati a lavorare a una tavola a fumetti in cui c'erano Scott e Zelda, e lì abbiamo pensato insieme che fare un fumetto su di lei e chiamarlo "Superzelda" poteva essere una buona idea.

Leggendo la graphic-novel sono rimasto colpito dal suo stile. E' un raccontare in movimento, con istantanee lucide ed esistenziali che catturano la "verità" del personaggio Zelda. L'ho trovato molto cinematografico e se dovessi paragonarlo ad un film, direi "I'm not there" di Todd Haynes. Tu e Daniele Marotta come avete scelto la direzione da dare al vostro lavoro? Raccontami la genesi di "Superzelda".
Intanto c'è da dire che c'abbiamo messo tre anni a farlo (da quando abbiamo avuto l'idea a quando è uscito in libreria). Il primo anno è passato con me che leggevo qualsiasi libro parlasse di Zelda, e rileggevo tutto Fitzgerald, e guardavo vecchi film, e prendevo appunti. Sempre in quell'anno ho finito la sceneggiatura e Daniele ha fatto lo storyboard. Poi Daniele ha disegnato il tutto (il secondo anno di lavoro circa), e l'ultimo anno è passato facendo editing. 'idea era di lavorare come fosse un documentario, usando fonti scritte e iconografia in pari misura, in modo che tutto fosse come nelle loro vite reali. Per i dialoghi, quasi da subito, ho deciso che era il caso di restituire a Zelda la sua biografia per come l'aveva raccontata nei romanzi il marito. Per cui ho riletto tutto Fitzgerald (romanzi e racconti), rintracciato le eroine ispirate a Zelda, e cercando dialoghi che fossero funzionali al fumetto. I due, Scott e Zelda, avevano un accordo per cui Scott poteva usare diari, lettere, dialoghi di Zelda per le sue eroine, e Zelda era felicissima di essere nelle storie del marito. Lui voleva fare lo scrittore, leri l'eroina di romanzo.

Probabilmente Zelda può essere considerata un modello femminista, ma più che "l'essere donna" mi ha affascinato la sua febbrile ricerca "dell'essere". Non credo sia solo un discorso di genere. Zelda in fondo ha avuto la spinta di assecondarsi, un privilegio che in pochi si concedono. Cosa ne pensi?
Prima citavi I'm not there di Todd Haynes, ecco per me Zelda è un po' come Bob Dylan, in costante ricerca. Dylan la sua ricerca la fa con la musica, Zelda lo faceva con la vita reale. Non sopportava di rivivere due volte la stessa giornata. Appunto, come diceva lei, si rifiutava di annoiarsi. E quindi, no, non è un discorso di genere.

E a proposito dell'assecondarsi, Zelda non si è risparmiata nemmeno nei sentimenti. Le parti di "Superzelda" dedicate alla sua relazione con Scott Fitzgerald commuovono nel restituire l'amore folle, contraddittorio e primordiale che li legava. Quando finisci col chiederti "Perché continuavano a stare insieme?", la risposta non tarda ad arrivare. La tavola che chiude il libro è una sintesi perfetta dell'autenticità del loro legame. Com'è stato immergersi in un rapporto così complesso? Come hai trovato la chiave per raccontarlo?
In parte la storia si raccontava da sé. Leggendo e leggendo e leggendo tutto su di loro saltava fuori come quando fai i trasferelli e cominci a vedere le figure. La storia era lì, bisognava solo trovare la chiave giusta per raccontarla. Com'è stato immergersi e tutto quanto? Adesso è passato quasi un anno e mezzo dall'uscita italiana, e ancora non riesco a separarmi da loro. Ogni volta che vedo Zelda e Scott citati da qualche parte mi si illuminano gli occhi e riprendo le mie ricerche anche se il libro è bello che finito.

Da un personaggio femminile forte come quello di Zelda, vorrei passare alla dimensione femminile di uno dei progetti a cui stai lavorando in questo periodo: "Le ragazze del porno". Ho visto il trailer di presentazione e trovo interessante il discorso sulla "soggettiva del desiderio femminile". Vuoi parlarmene?
È un collettivo di registe e film-maker italiane con cui porto avanti un progetto di un'antologia di corti porno erotici, per raccontare in Italia e anche fuori dall'Italia che le donne italiane sono brave anche in questo, e per riappropriarci della pornografia. I corti saranno autoriali, indipendenti, non mainstream. Ci sono progetti simili in Svezia, Francia, Spagna, ovunque nel mondo, e a un certo punto ci siamo chieste, perché non in Italia. Il progetto è nato così. Al momento posso dirti questo. Nelle prossime settimane metteremo in rete un nuovo trailer spiegando bene di che si tratta (siamo su Facebook alla pagina My Sex).

Parliamo un po' del tuo lavoro come traduttrice. Qual è stato il libro che ti è piaciuto di più leggere e/o tradurre? Perché?
Ne cito tre. Il primo è una raccolta di poesie di Charles Bukowski, Evita lo specchio e non guardare quando tiri la catena. Minimumfax mi chiese di fare una prova di traduzione e poi mi assegnò la traduzione. Era il 2001, ricordo di avere tradotto il libro quasi tutto in Cina (ero a Pechino in vacanza per un mese, e andavo a tradurre alla Biblioteca Confuciana), il libro uscì nel febbraio del 2002, e fu la mia prima traduzione. Oltre ad amare smisuratamente Bukowski, traducendolo ho capito che il mestiere di traduttrice mi piaceva da morire. E così ho continuato. In pratica è il libro che m'ha fatto diventare traduttrice. Il secondo è Jim entra nel campo di basket di Jim Carroll, mio libro di culto da quando lo lessi negli anni novanta e sempre (continua a essere il mio libro prediletto). Sempre Minimumfax ha deciso di farlo ritradurre e anche qui, sapendo il mio amore per Carroll, mi ha affidato la traduzione e cura del libro. È uno degli ultimi libri che ho tradotto e uscirà in libreria il 21 marzo. Il terzo è In stato di ebbrezza di James Franco. E non lo cito per compiacere, ma solo perché di fatto è uno di quei libri che vorrei avere scritto io. L'ho pensato leggendolo la prima volta in inglese, l'ho continuato a pensare durante tutta la traduzione, e ne sono sempre convinta. Mi piacerebbe, nella scrittura, riuscire a ottenere un simile equilibrio tra realtà e finzione, meglio: avere la bravura che ha Franco nell'usare la finzione per raccontare la realtà. Così vorrei scrivere.

Spesso accade che le traduzioni, non potendo evidentemente trasferire alla lettera le parole originali, non riescano a rendere a pieno il senso della lingua originale o delle particolari sfumature. Come affronti questo problema?
Diceva Derrida, le traduzioni sono come problemi matematici, e alla fine devi trovare la soluzione, non li puoi lasciare irrisolti. Di problemi del genere è costellata ogni traduzione, ma non li chiamerei nemmeno problemi, sono il bello di una traduzione, che altrimenti si ridurrebbe a un lavoro meccanico. E li affronti con coraggio e responsabilità. Quando si parla di traduzioni si usa il verbo "affidare". Ti viene "affidata" una traduzione. E tu te ne devi prendere cura. E lo devi fare nel migliore dei modi possibili.

Quanto di tuo metti nelle tue traduzioni? Preferisci restare il più fedele possibile all’originale o non ti dispiace lasciare la tua impronta?
Non è una questione di vanità. A volte devi cambiare per non tradire. Qui sta la fedeltà.

Com'è stato tradurre "Palo Alto"? Che approccio hai utilizzato, considerando che si tratta di una raccolta di racconti e non di una storia unica?
È una raccolta di racconti ma sono tutti correlati, e bisogna solo trovare la voce giusta che ti permetta di entrare e uscire dai personaggi. Alcuni personaggi sono femminili, altri maschili, altri con la sessualità incasinata che si ha da adolescenti. Credo sia stata una buona idea affidare un libro del genere, scritto da un uomo, a una donna. In ogni personaggio forse s'è creato il giusto equilibrio di maschile e femminile. La difficoltà di quel libro poi non stava nel cambiare voce da racconto a racconto, ma nel tornare a essere adolescenti, raccontare tornando ad avere quell'età lì. E anche in questo caso, più che una difficoltà è stato un valore aggiunto dei mesi passati a tradurlo. Direi un privilegio.

I "freak" di Palo Alto: quali sono il racconto e il personaggio che ti hanno coinvolto maggiormente?
Quando traduci dedichi a ogni storia, a ogni pagina, a ogni frase, tanto di quel che tempo che finisci di innamorarti di tutti. Ed è anche una delle qualità del libro, sono tutti trattati allo stesso modo, con la stessa devozione e attenzione. Poi non li chiamerei freak, sono ragazzini, tali e quali a come eravamo noi alla loro età.

Cosa pensi dell'"altro" James Franco? Quello non solo attore, ma anche intellettuale?
Credo siano la stessa persona. Non vedo nessuna distanza. Sei quello che fai, e se fai più cose queste cose che fai si contaminano tra loro necessariamente. La scrittura e l'arte e le mille cose che fa gli serviranno anche per il suo mestiere di attore, e viceversa.

Quando l'hai incontrato hai riconosciuto l'autore dei suoi racconti?
Siamo diventati subito amici. Evidentemente ci siamo riconosciuti a vicenda.

Sei molto attiva sui social e ultimamente non ho potuto fare a meno di notare un ospite speciale che ricorre nei tweet e nelle foto che posti su instagram: Emily Dickinson. Cosa bolle in pentola? 
Emily Dickinson è un mio amore privato, una di quelle cose che magari porterò avanti per tutta la vita, va' a sapere. Ma non credo diventerà mai un libro né niente. Chi lo sa. Daniele adesso sta disegnando il secondo fumetto, che ho finito di scrivere qualche mese fa, ma siamo ancora all'inizio. Sarà più una mia storia autobiografica. E io adesso sono a New York a fare ricerche per il terzo. Sarà ambientato qui a New York, negli anni Sessanta, e ci saranno dentro un sacco di personaggi di quell'epoca. Scrittori ma non solo.

Per JAMES FRANCO ITALIA hai recensito "The Best of The Smiths", la raccolta di poesie di James Franco ispirate alle canzoni degli Smiths. So che la musica occupa buona parte della tua vita. Vorrei che ci lasciassi con un consiglio: un disco da ascoltare assolutamente.
Ho tradotto solo una poesia della raccolta, sarebbe bello tradurle tutte, e tradurre anche le altre sue poesie. Tutte quante bellissime. Circa il disco, arrivata a New York la prima cosa che ho fatto è stata comprare un giradischi per la mia casa nuova e ricominciare da zero e con i vinili. Poi sono entrata in un negozio di dischi pensando: adesso impazzirò nel decidere quale dovrà essere il primo vinile, il numero uno. E poi però mi sono ricordata del primo cd che ho comprato quando sono nati i cd, che prima ancora era stata una delle mie prime cassette, e poi è finito in mp3 nel mio iPod e nel mio iPhone e che ho ascoltato in tutte le sue forme e fino allo sfinimento (altrui, io non mi stancherò mai di quel disco), e l'ho comprato. Blonde on Blonde di Bob Dylan. Alla fine è sempre a Dylan che torniamo. 

English version after the jump >>

venerdì 15 marzo 2013

James Franco ospite allo show di Jay Leno

Ospite ieri sera di Jay Leno per promuovere Spring Breakers, James Franco ha parlato del "caso" Daytona 500, della sua vita fuori dal set nei panni di Alien e di quella volta che è stato fermato dalla polizia per dei graffiti sui muri di Palo Alto. Ecco i video della puntata.





Spring Breakers: la premiere di Los Angeles

Si è tenuta ieri, all'ArcLight Cinemas di Los Angeles, la premiere di Spring Breakers. Ecco le immagini e, dopo il salto, due video dal red carpet. Il film debutterà oggi a New York e Los Angeles.



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martedì 12 marzo 2013

James Franco a Broadway con il revival di "Of Mice and Men"



In occasione dell'intervista con Stephen Colbert della settimana scorsa, James Franco ha rivelato che presto debutterà a Broadway con uno spettacolo tratto dal capolavoro di John Steinbeck "Uomini e Topi" ("Of Mice and Men").

Il romanzo, pubblicato nel 1937 e tradotto per l'Italia da Cesare Pavese, narra l'intensa storia di Lennie Small e George Milton, due braccianti che lavorano in un ranch californiano nel periodo della Grande Depressione. Lennie è affetto da ritardo mentale, ma è un gran lavoratore dotato di un'imponente forza fisica tanto da uccidere spesso gli animaletti che ama accarezzare, come topi e conigli. Il suo punto di riferimento è il suo amico George, l'unico a comprendere la sua sensibilità, tanto da assecondarlo nel sogno di costruire una casa per allevare conigli e a proteggerlo dalla cattiveria degli altri, fino ad un ultimo gesto estremo.

James Franco interpreterà George, ma non abbiamo altre notizie sul resto del cast, né sul regista o sulle date in cui l'adattamento teatrale andrà in scena. Come sempre, vi aggiorneremo quando avremo ulteriori dettagli.

"Interior. Leather Bar." al Miami Gay & Lesbian Film Festival



Durante un'intervista al recente SXSW Film Festival, James Franco ha dichiarato di avere perso l'appoggio di alcuni sponsor a causa dei suoi ultimi lavori a tematica omosessuale: "Non approvano l'immagine che rappresento", ha detto. Fortunatamente la cosa non sembra disturbarlo particolarmente e, anzi, continua a promuovere uno dei progetti più discussi Interior. Leather Bar.in giro per il mondo. Il film, co-diretto con Travis Mathews, nasce come esperimento antinormativo per spingere a riflettere sull'omofobia e il punto di vista prettamente eterosessuale del cinema mainstream, quindi perchè arrestarne la corsa? E' di ieri infatti la notizia che il prossimo 28 aprile verrà proiettato al Miami Gay & Lesbian Film Festival. Durante lo screening James riceverà l'Ally Award, il premio riservato alle personalità impegnate nella difesa e promozione della comunità LGBT.

lunedì 11 marzo 2013

James Franco ospite da Conan O'Brien

A quasi due anni dall'ultima esilarante partecipazione, James Franco ritorna da Conan O'Brien per parlare dei suoi film in uscita. Potevano limitarsi a questo? Assolutamente no. Guardate un po' cosa combinano con la bambola di Oscar Diggs.



James Franco al SXSW Festival: le foto

Austin, 10 marzo -- Come anticipato ieri, James Franco ha partecipato al SXSW Film Festival per la premiere americana di Spring Breakers. Con lui, Harmony Korine, Ashley Benson, Selena Gomez e Rachel Korine. Dopo la proiezione il cast ha partecipato al Q&A con il pubblico. Ma non è tutto: alle due del mattino, durante uno screening last minute, James e Travis Mathews hanno presentato Interior. Leather Bar. al pubblico dell'Alamo Drafthouse. Ricordiamo inoltre che mercoledi 13 ci sarà la premiere di Maladies.



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(source: Michael Buckner/Getty Images North America)

domenica 10 marzo 2013

Spring Breakers: le premiere e il poster ufficiale americano

Debutto americano per Spring Breakers, che questa notte verrà proiettato al SXSW di Austin. La premiere al Festival texano anticipa l'uscita della prossima settimana, quando il film di Harmony Korine arriverà prima nei cinema di New York e Los Angeles, per poi essere distribuito in tutto il paese dal 22 marzo. Giovedi 14, ci sarà invece la premiere di Los Angeles al Arclight/Cinerama Dome. James Franco è atteso a entrambi gli eventi.

James Franco e Mila Kunis all'Urgant Show

E' andata in onda giovedi scorso la puntata dell'Urgant Show registrata il 27 febbraio durante la promozione di "Oz The Great and Powerful" a Mosca. Ecco il video.

venerdì 8 marzo 2013

Il discorso di James Franco sulla Hollywood Walk of Fame

Potevamo non riservarvi qualcosa di speciale per questo importante momento nella carriera di James? Ecco il discorso tenuto durante la cerimonia di assegnazione della stella sulla Walk of Fame, tradotto in esclusiva da James Franco Italia.



Grazie per essere qui in così tanti. Sono davvero commosso. E' una strana esperienza, ma di quelle belle. Voglio ringraziare la città di Los Angeles e la Camera di Commercio. Quando sono arrivato a Los Angeles, vedevo le stelle e mi sono sempre sembrate una parte integrante della storia di Hollywood ed è straordinario che ora anche il mio nome sarà qui. Grazie, è davvero un grandissimo onore. Poi voglio ringraziare la Disney e tutte le persone coinvolte in Oz, da Sam Raimi a tutti quelli che hanno lavorato al film. E' stata un'esperienza che si ha l'occasione di vivere una volta nella vita e sono grato di aver avuto l'opportunità di lavorare con tutti voi, mi ha cambiato la vita in qualche modo. E grazie per aver messo la mia stella in questo punto della Walk of Fame di fronte al teatro El Capitan. Spero che Jimmy Kimmel venga a lucidarla ogni mattina.

Oggi sono qui tutte le persone che conosco da... tanto tanto tempo. Il mio insegnante di recitazione, il mio manager Miles Levy, il mio agente, Robin Baum, Steve Blatt... [si interrompe per la commozione] mia madre, tutti i miei amici. Li conosco tutti da molto tempo ed è bello sapere che sono sempre stati lì. Ora insegno regia a classi di studenti che collaborano insieme a diversi progetti. Ad esempio un film è stato diretto da dodici ragazzi e alla fine del film c'è la scritta "directed by:" seguita dalla lista di tutti i loro nomi. Ecco, io vorrei scrivere diversi nomi su questa stella, perché tutto questo business è collaborazione. Non c'è una persona sola, ma ce ne sono tante che lavorano dietro le quinte e ci sono sempre state per me. Se potessi, metterei lì tutti i vostri nomi.

Grazie, ricorderò questo momento per sempre.

Grazie infinite.

Traduzione di Chiara Fasano per James Franco Italia

LA RECENSIONE: Il Grande e Potente Oz

Regia: Sam Raimi
Con: James Franco, Mila Kunis, Michelle Williams, Rachel Weisz
Anno: 2012 



di Chiara Fasano

"Io non voglio essere un brav'uomo. Io voglio essere un grande uomo."

Se "Il Grande e Potente Oz", così com'è, fosse un libro, sarebbe un romanzo di formazione. Ispirato ai quattordici libri su Oz di L. Frank Baum, è la storia di Oscar Diggs, prestigiatore di un circo itinerante del Kansas, ciarlatano, egoista, dongiovanni dalla dubbia morale che affronta un percorso di crescita una volta catapultato, durante una tempesta, in un mondo magico, la terra di Oz. Minacciati dalle prepotenze di una strega cattivissima, gli abitanti di questa terra aspettano l'uomo della profezia, un mago potente e straordinario che li salverà. Affascinato dalle bellissime streghe di Oz e dalla promessa di un immenso tesoro, Oscar fa credere di essere il mago che tutti aspettano, ma dovrà affrontare eventi più grandi di lui e soprattutto fare i conti con se stesso per diventare un uomo migliore. In questo percorso è aiutato dalla dolcissima strega buona Glinda, dalla scimmietta alata Finley e dalla tenera Fanciulla di Porcellana.

Una piacevole sorpresa questo nuovo film targato Disney. Erano anni che la "casa di Topolino" non ci regalava un prodotto così completo e ben fatto. Il regista Sam Raimi riesce laddove Tim Burton fallì con il suo "Alice in Wonderland". Immediato il paragone tra i due film Disney. Già dal trailer gli scenari fantastici di Oz, i personaggi animati, l'accompagnamento della colonna sonora di Danny Elfman avevano ricordato gli universi burtoniani, forse abbassando le aspettative per il film di Raimi, con il timore che si ripetessero gli scarsi risultati dell'Alice di Burton.

Ma la visione de "Il Grande e Potente Oz" ha provato il contrario. All'interno della "confezione" favolistica e incantata, con effetti speciali mai così sofisticati e un 3D finalmente a punto, si sviluppa una storia bellissima, avvincente per i bambini, incantevole e divertente per gli adulti, a cui, per due ore buone, è permesso evadere e abbandonarsi a questo mondo fiabesco.

Sono tanti i punti di forza di questo film. Il più ammirevole è il massimo rispetto per i libri di Frank Baum. Rispetto che, per tornare al paragone con Tim Burton, gli autori di Alice in Wonderland non avevano avuto per Lewis Carroll. Qui non mancano citazioni e riferimenti a tutti quegli elementi familiari a chi è affezionato all'opera di Baum. Dal sentiero di mattoni gialli, al campo di papaveri, allo spaventapasseri senza cervello, al leone senza coraggio. Ma è lo spirito dei libri che non è stato tradito. Raimi mantiene per tutto il film quel disincanto infantile, senza la presunzione di lasciarci a tutti i costi un'impronta invadente. Si è messo a servizio della storia, con il pregio di renderla attuale e appetibile ad un pubblico del 2013.



Tutti i personaggi sono fortemente caratterizzati. La commovente malinconia della bambina di porcellana è bilanciata dalla spassosa comicità della scimmietta alata. E i personaggi principali sono sostenuti da eccellenti e calzanti interpretazioni. Difficile immaginare chi avrebbe potuto fare meglio della dolcissima Michelle Williams nei panni della strega buona Glinda o della sensuale Rachel Weisz in quelli della perfida strega Evanora. Gli occhioni di Mila Kunis sono perfetti per la sua Theodora, la giovane e ingenua sorella di Evanora, del tutto credibile quando subisce una profonda trasformazione interiore (ed esteriore). E James Franco è assolutamente a suo agio nei panni del mago. La sua interpretazione matura con il percorso del suo personaggio. Ha il carisma, l'ironia e il fascino necessari per incarnare l'egoista e ingordo Oscar Diggs ed è profondo e intenso quando cresce e capisce finalmente di essere il Grande Mago di Oz.

Una menzione speciale, infine, va fatta al doppiaggio italiano, per una volta perfetto e aderente ai personaggi.

James Franco entra nella Walk of Fame

Un James Franco visibilmente commosso e introdotto dagli amici Sam Raimi e Seth Rogen, ha partecipato alla cerimonia di assegnazione della stella nella Hollywood Walk of Fame. "Quando sono arrivato a Los Angeles non potevo immaginare che un giorno sarei arrivato fin qui", ha detto James con la voce rotta dall'emozione. Da parte di "James Franco Italia", i complimenti per questo importante traguardo in una carriera già ricca, ma che riserverà ancora parecchie sorprese. Congratulazioni James!



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(photo credits: Axelle/Bauer-Griffin)

giovedì 7 marzo 2013

'Tar' all'Alamo Drafthouse di Austin



Austin, 6 marzo -- Nel pieno della mastodontica promozione Disney, James Franco ha avuto il tempo per occuparsi del "piccolo" Tar, il film diretto dai suoi studenti della NYU, ispirato alla vita e alla poetica di C.K. Williams (qui la nostra recensione). Dopo le speciale screening all'Alamo Drafthouse, si è fermato in sala per rispondere alle domande del pubblico.