mercoledì 26 giugno 2013

Brand-Funded Films and the Trailer for 'La Passione'


di James Franco

Ho lavorato ad alcuni progetti con Agyness Deyn per un po' di tempo. Abbiamo collaborato ad un servizio fotografico per Elle, in cui, intorno alla piscina dello Chateau Marmont, ci sono lei e Natalia Bonifacci vestite come James Dean e Sal Mineo. Un'altra volta sono andato con lei ed un gruppo di amici al Magic Mountain. Prima di ogni giro di giostra sorteggiavamo le coppie. L'idea era di baciare ciascun partner e filmare il tutto. Poco dopo quella gita, Aggy mi disse che voleva fare qualcosa basata sulla Joan D'Arc di Theodor Dreyer. 

Stavo girando Oz a Detroit e ci sarei rimasto per sei mesi. Mentre ero lì, io ed Aggy abbiamo sviluppato un'idea su Giovanna D'Arco e progettato un mash-up in chiave moderna, alla maniera di Dreyer (cinema muto, un sacco di primi piani ecc.). Abbiamo deciso che la gigantesca e super-fotografata Michigan Central Station - ora abbandonata e coperta da graffiti - sarebbe stata la location perfetta. Ma non siamo riusciti a trovare la data giusta per Aggy. Invece, in quella stazione abbiamo girato una folle versione dell'Otello, in cui è Emilia ad orchestrare la caduta di Otello - e quella di Iago e quella di Desdemona; è lei l'amante di Otello e usa la gelosia del marito per far cadere il Moro e gli altri.

Poi Aggy si è sposata (i migliori auguri a lei e a suo marito) ed era troppo impegnata per fare Giovanna D'Arco. Così Natalia Bonifacci è diventata la nostra Joan. Gucci stava aprendo un nuovo punto vendita a San Paolo, in Brasile, e abbiamo pensato che fare un video sarebbe stato un modo perfetto per inaugurarlo. Joan of Arc sarebbe stato perfetto. Ma così avevamo altri due elementi in mano: Gucci e il Sud America.



I video per la moda sono straordinari perché vengono utilizzati tutti gli strumenti che utilizzi normalmente quando lavori ad un film, inclusi i costumi migliori e bei protagonisti, ma non bisogna preoccuparsi dell'intreccio narrativo allo stesso modo. Con i film c'è una pressione costante, data dall'obiettivo di intrattenere un pubblico con una storia e personaggi approfonditi. I piccoli video non hanno queste restrizioni e offrono la libertà di adottare la tecnica del collage perché il pubblico non dev'essere necessariamente coinvolto emotivamente allo stesso modo in cui ci si aspetta che lo sia quando è seduto davanti al grande schermo.

Per il nostro scopo, questa sorta di mash-up è esattamente ciò di cui avevamo bisogno per comunicare attraverso le immagini. Joan rimanda ad un potere superiore nel nostro video, ed emerge un potere spirituale più alto attraverso l’uso di un medium contemporaneo. Joan d'Arc comunica con un simulacro di Dio, impersonato dalla versione di Joan di Dreyer, interpretata da Falconetti. Lei è proprio alla ricerca di quel film precedente per liberarsi dagli abusi dei demoni della Terra (interpretati dai gemelli ATL).

La nostra Joan è un'ospite ad una specie di festa à la Michelangelo Antonioni, in cui i più piccoli dettagli significano tutto e la fine di un matrimonio è l'equivalente del volo dell'anima di quella persona. La nostra Joan è attesa da un angelo, ma è un angelo di una bellezza estrema, a suggerire che c'è qualcosa di molto fisico nella trascendenza, o che l'ideale può solo esistere sotto forma di ricostruzione digitale - tramite video, foto, internet.

Ci muoviamo tutti più a fondo, nel reame immortale della vita digitale e via dalla decadenza della Terra dei mortali. Joan non può vivere sulla Terra, ma può scappare e vivere per sempre nel suo martirio, perché è stato catturato in un video.

VICE.com trasmetterà 'La Passione' in versione integrale, stasera alle 20 (ora italiana)

fonte Vice / traduzione Chiara Fasano

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