di James Franco
Una delle strategie che Patricia Highsmith usa nel suo primo romanzo, Strangers on a Train, è quella di far rimbalzare la narrazione tra due personaggi. Come suggerisce il titolo, questi due estranei, Guy e Bruno, si incontrano su un treno all'inizio del libro e discutono di uccidere persone nelle vite di ciascuno allo scopo di abbassare i sospetti basati sui moventi. Guy non prende sul serio la proposta di Bruno, ma dopo che Bruno uccide la moglie di Guy, Bruno fa pressione su Guy di uccidere suo padre. La struttura del libro permette alla Highsmith di saltare da un capitolo all'altro e di collocarli in parti del paese completamente diverse, ma a causa della loro relazione e del vacillamento tra le due storie, si sentono come se fossero molto vicini tra loro. E' quasi un effetto split screen, dove vivono le loro vite separate distinti tra loro, ma la struttura parallela li avvicina. Sembra come se fossero nella stessa inquadratura.
La forma lineare del libro evita che le storie vengano riprodotte allo stesso esatto tempo come lo split screen potrebbe fare in un film (ance se raramente viene usato in questo modo nei film). Ma i due fili sono intrecciati in modo tale da far sì che il lettore viva le storie come se stessero accadendo contemporaneamente, almeno questa è la comprensione trasmessa. Questa tecnica fa sì che il lettore passi attraverso un filo alla volta, iniettando una forza di energia nella narrazione. Quando ogni sezione viene ripresa, viene ripresa nel bel mezzo dei momenti più cruciali per quel personaggio. Le transizioni in avanti e indietro tagliano il grasso e snelliscono la narrazione.
Il libro, che è stato pubblicato nel 1950 e adattato in un film da Alfred Hitchcock l'anno successivo, inizia con la prospettiva di Guy. Guy è il personaggio morale e stabile. Mantiene il suo punto di vista nella sezione di apertura per stabilire che Bruno è un pazzo. Highsmith scrive spesso su sociopatici (i romanzi di Ripley seguono tutti le azioni di uno psicopatico omicida), ma è capace di tenere i lettori coinvolti perché questi personaggi hanno desideri umani simpatetici. Nel caso di Tom Ripley, egli vuole essere all'interno, piacere (di meno nel libro che nel film), e non essere di classe inferiore. In Strangers on a Train, siamo in grado di sopportare Bruno perché è mediato da Guy, o per lo meno non siamo costretti a stare con lui per troppo tempo prima di essere spostati indietro ad una prospettiva di Guy. La lente filtrante del punto di vista di Guy all'inizio evidenzia quanto sia pazzo Bruno. E poiché siamo molto vicini a Guy all'inizio, ci induce ad allinearci con lui. Guy è il protagonista, ma la Highsmith spesso taglia a Bruno per mostrare cosa sta combinando alle spalle di Guy. Quando fa ciò, non siamo veramente allineati con Bruno anche se siamo stati portati molto più vicino ai suoi pensieri ed azioni. Non lo vediamo attraverso la prospettiva di un altro personaggio, ma manteniamo ancora la nostra fedeltà a Guy.
Guy è quello sano di mente (relativamente) nel libro. Quindi quando seguiamo Bruno mentre inizia la sua auto motivata missione di uccidere la moglie di Guy, lo vediamo ancora dal punto di vista di Guy. E' una prospettiva ironica perché la stretta relazione in terza persona con Guy è stata definita. Guy non è in queste scene e non avrebbe alcun modo di sapere le sottigliezze di ciò che è successo durante il perseguimento e l'esecuzione di omicidio di Bruno. Ma poiché Guy è stato stabilito come il protagonista, vediamo Bruno come un agente malvagio e distante che agisce contro Guy. Non ci connettiamo o proviamo simpatia per Bruno in nessun modo perché agisce in maniera così estrema, e le sue ragioni per aver ucciso la moglie di Guy sono talmente folli e sono legate ai suoi desideri di risolvere i propri problemi. Vuole suo padre morto perché suo padre controlla i suoi soldi e perché è crudele. Dunque, il legame emotivo di Bruno con la sua azione violenta contro la moglie di Guy è radicato nel proprio desiderio di avere suo padre fatto fuori e una sottile attrazione per Guy. Poiché il movente per le sue azioni è così distante dall'omicidio della moglie di Guy, e poiché il suo desiderio di omicidio non si adatta ai torti che sente che suo padre ha inflitto, non abbiamo alcuna simpatia per Bruno. Ma siamo coinvolti nelle sue sezioni, non a causa di un legame emotivo, ma perché le sue azioni avranno un effetto talmente grande sul nostro eroe, Guy.
Se stessimo con uno dei personaggi per troppo tempo e non passassimo da uno all'altro, il libro potrebbe impantanarsi in scarpa in pelle. Ma poiché si alterna tra di loro (favorendo Guy) si può dedurre che gran parte della scarpa in pelle sia accaduta durante le transizioni. Non dobbiamo stare con Guy mentre parla della sua carriera in architettura e programma il suo prossimo matrimonio e poi vive l'omicidio della sua moglie separata attraverso la sua prospettiva limitata. Siamo messi al corrente delle azioni di Bruno molto vicino in terza persona, e quindi abbiamo più conoscenza di Guy. E poiché al lettore è data questa privilegiata prospettiva ironica, si può risparmiare molto tempo guardando Guy che capisce cosa è successo. La storia viene spinta in avanti perché non ha bisogno di determinare i tempi mostrando come viene coinvolto Guy per affrettarsi sul coinvolgimento di Bruno con la morte di sua moglie. In definitiva, il libro racconta la storia per il pubblico. E' narrata attraverso segmenti che richiederebbero molto più tempo nella vita reale, ma qui, poiché il lettore è consapevole di tutto, le stesse regole non sono applicabili e le cose possono essere troncate e accelerate. Le sezioni si completano a vicenda e permettono al ritmo di essere mantenuto perché non dobbiamo attendere che i personaggi capiscano le cose. Arriviamo a vedere cosa succede su entrambi i lati contemporaneamente.
fonte Vice / traduzione Eva Edmondo
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