martedì 29 maggio 2012

Don't Bring Your iPad to Once the Musical



28 maggio - L'insegna luminosa diceva che Once è lo spettacolo con più nominations ai Tony. Dentro era pieno di gente e sul palco era inscenato un pub pieno di musicisti che suonavano motivetti folk irlandesi; il pubblico cercava i propri posti, con in mano pinte di bevande in contenitori di plastica termica; ghiaccio e liquidi erano sparsi sul pavimento nei corridoi. In giro c'era fermento. Non avevo mai visto il film da cui è tratto lo spettacolo, ma avevo parlato con delle persone, persone intelligenti, che avevano visto il musical tre volte. 

Ci siamo fatti lentamente strada tra una coppia di signore anziane e poi abbiamo oltrepassato un'altra signora in confronto alla quale le signore di prima si potevano chiamare ragazzine. Nana non c'era, è ancora bloccata a Londra. Peccato, perché avrebbe amato molto lo spettacolo, lei adora i musical. Ci siamo abbandonati nelle nostre poltrone mentre l'anteprima allo spettacolo stava già finendo. Poi le cose si sono leggermente confuse. Siccome nessuno aveva annunciato formalmente di spegnere i cellulari, come invece accade di solito, non eravamo sicuri se stesse cominciando lo show o se fosse in scena ancora l'anteprima. Alcuni uscieri ci dicevano di spegnere gli apparecchi elettronici, ma sembrava più una debole supplica. Sono i normali annunci ufficiali che servono a segnalare l'inizio dello spettacolo, come "l'allacciare le cinture" sugli aerei. Un vecchio musicista sul palco è partito con un assolo e il pubblico ha iniziato a calmarsi, ma le luci non si erano ancora abbassate ed è per questo, immagino, che l'uomo di mezza età alla mia destra non aveva ancora spento il suo I-Pad. Forse pensava di essere ad un concerto, perché ha sollevato l'I-Pad per fotografare la scena. Io che ero accanto lui ero parecchio distratto da quello schermo, ma per la fila di dietro sarà stato incredibilmente insopportabile.

Qualcuno da dietro si è lamentato, anche se non ho ben capito cosa avesse detto, ma ho sentito il mio vicino rispondere – roco e burbero come Tony Soprano – "Sì, lo spengo tra un minuto." Un minuto era troppo per chiunque stesse dietro di noi, che ha detto: "No, adesso!" e poi immagino abbia toccato Mr. Soprano, perché Tony si è imbizzarrito.

"Non ti azzardare a toccarmi, cazzo. Io ti distruggo. Ti ammazzo. Toccami di nuovo e io ti ammazzo." La canzone era ormai nel pieno, anche se le luci non erano basse, e i più, compresa la persona che era con me, non si erano accorti della rissa che stava per scoppiare. Ho guardato chi fosse il colpevole di una tale offesa ed era il più comune degli uomini, che stava per vedersi rovinata la serata a teatro. Tony Soprano si stava comportando come un imbecille ad una partita di baseball che litiga per la palla, solo che qui era circondato da gente con capelli grigi e turisti. Ma ha continuato.


"Toccami ancora una volta e te ne torni a casa zoppo, hai capito?" L'uomo comune, intelligentemente non ha risposto perché Tony aveva la pressione a mille. Poi Tony si è girato per minacciare il tizio, ma sua moglie l'ha fatto sedere, come se fosse una cosa che aveva già fatto milioni di volte prima. Cosa sarebbe successo, avrebbero fatto a pugni a teatro? Ho pensato di chiamare la sicurezza, ma probabilmente non c'era neanche la sicurezza perché nessuno si prende a botte in un cazzo di teatro.

Finalmente le luci si sono spente e Tony Soprano ha cercato di calmarsi. Con la coda dell'occhio ho visto che stava per prendere la mano di sua moglie, ma lei l'ha scacciato. Poi ha bevuto dal suo termos e ha poggiato il braccio sul bracciolo, ma occupando anche la mia parte. Così io ho cercato di stringermi il più possibile vicino alla persona che era con me e ho provato a perdermi nello spettacolo. Come ho detto, non avevo visto il film, ma dopo lo show, ho ordinato una pizza e l'ho guardato. E' buffo che lo spettacolo possa essere costato tre volte più del film, realizzato, notoriamente, con un budget quasi inesistente e girato con telecamera a mano. Normalmente è Hollywood che riadatta un modesto materiale teatrale e lo trasforma in uno spettacolo grandioso, ma qui è stato il contrario.

Canzoni che nel film erano cantate in spazi intimi, come un negozio di dischi o una strada tranquilla, ora vengono messi in scena per un intero teatro. La storia d'amore volutamente semplice è ben servita dal limitato numero di scenografie sul palco e la musica eleva il materiale così da rendere l'essere creativi e innamorati un'esperienza essenziale ed euforica. E' buffo, a volte gli irlandesi riescono laddove quel materiale, nelle mani di altri, sarebbe stato melenso e sdolcinato. L'accento e le locations rendono ogni tematica più bella, divertente e profonda.

C'è un momento nel primo atto in cui una donna suggerisce di uccidere un rivale per la ragazza di un altro uomo. È un momento divertente, ma apparentemente non per il mio vicino. Dopo, il personaggio goffo e stupido, un uomo pelato e con la barba convinto di conoscere il karate, minaccia il protagonista e di nuovo, è una scena comica. Ma Tony Soprano non ha mosso un muscolo, forse si stava rendendo conto di quanto fosse stato sciocco. Alla fine, dopo cinque o sei delle melodie che hanno cullato il pubblico in una calma piacevole, ho visto che Tony Soprano cercava di nuovo di prendere la mano della moglie. Ha fatto un gesto del tipo "Hey, lo so che ho fatto una cazzata, ma ti posso dare la mano ora per piacere?" E sì, lei controvoglia gliel'ha presa. La storia d'amore li ha riavvicinati.

Nell'intervallo mi sono chiesto se volesse di nuovo affrontare il modesto uomo comune della fila di dietro, ma è rimasto nella sua poltrona e intenzionalmente non si è guardato intorno. Il bar sul palcoscenico è diventato un vero bar e ci si poteva andare per un ristoro veloce. Tony Soprano ha tirato fuori l'I-Pad ed è andato su Facebook. Grazie a Dio l'ha messo via prima del secondo atto.

Autore: James Franco
Fonte: The Huffington Post
Traduzione: Chiara Fasano per James Franco Italia

7 commenti:

  1. Questo pezzo mi è piaciuto tantissimo... anche perchè, chi non incontra stronzi al cinema o a teatro? Ahah! Chi ha visto "Once"?

    RispondiElimina
  2. io credo di rientarre nella categoria rompiballe XD

    RispondiElimina
  3. Io odio la gente che tiene accesi i cellulari al cinema o a teatro, figuriamoci un I-pad! Quando c'è qualcuno vicino a me che controlla lo schermino del cellulare io mi arrabbio da morire, mi giro e chiedo di rimetterlo a posto. Mi innervosisce tantissimo!
    Sto tipo poi sarà stato uno squilibrato, povera la moglie! XD

    Non ho visto "Once", anche se ricordo che se ne parlò molto all'epoca dell'uscita.

    RispondiElimina
  4. @ddoll, non avevo dubbi! XD

    @chiara, io sviluppo istinti omicidi. Per non parlare della categoria "club del bridge", amiche a coppie di due che fanno la telecronaca minuto per minuto del film hahah. "ONCE" è un gioiellino, recuperalo

    RispondiElimina
  5. Non me ne parlare. Ero alla proiezione di Jane Eyre e dietro di me c'era il gruppo delle Allegre Comari. Sono arrivate perfino a discutere della tappezzeria! "Mamma che belle tende, io le volevo proprio così, poi quel cocciuto di mio marito non me le ha fatte più prendere!" Hanno fatto salotto per tutto il film! E ad alta voce!!
    Esasperata sono andata a sedermi quattro file più avanti.
    Per non parlare delle coppiette che ti limonano accanto. >.<

    RispondiElimina
  6. Once lo volevo vedere da tanto tempo. Lo recupererò di sicuro!

    RispondiElimina
  7. AHAHAHAH mi sento male! Sono una categoria universale

    RispondiElimina